Equivoco a Praga. La Polizia: «Lei non è il presidente Quadrini»

Gli agenti del Městská Policie Praha 1 il dipartimento di Polizia di Praga, hanno lascato in fretta la loro caserma centrale in Stanice Staré město. A bordo di due furgoni ed una volante con i lampeggianti accesi hanno raggiunto un hotel in pieno centro. Ed hanno fatto irruzione.

Con giubbotti antiproiettile e caschi di protezione sono entrati nella suite in cui alloggia mr.President Gianluca Quadrini. Lo hanno trovato all’interno, comodamente adagiato sul letto a tre piazze. L’hanno fatto alzare ed hanno letteralmente smontato il letto, aperto gli armadi, estratto i cassetti. Scartato finanche le saponette in bagno ed i salumi praghesi dei quali l’inquilino aveva già fatto incetta nei mercati e riposto nelle valigie.

A nulla sono valse le proteste e le minacce di rivolgersi al Consolato ed all’ambasciata, telefonare alle cancellerie europee, inviare un comunicato stampa all’Onu. L’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione), più si agitava e più suscitava il nervosismo dei poliziotti.

A formalizzare le accuse è stato l’arrivo di un ufficiale di polizia. In borghese, vestito con l’impermeabile, in un italiano impeccabile, ha chiesto le generalità all’eroico presidente. E gli ha declinato le accuse a suo carico. Consumo illegale di salumi? Macché. Incetta di generi alimentari? No. E allora?

Lo hanno accusato di falso e sostituzione di persona. In che senso? Ad uno sbigottito presidente, l’ufficiale di polizia ha detto «Vede caro signore: lei è un impostore. Lei non può essere l’onorevole presidente Gianluca Quadrini».

«Azz, come non sono io. E chi sono allora?»

«Lei non sappiamo chi sia: ma di certo non è il presidente Quadrini: lui è ad Arce e sta lavorando» sentenzia il poliziotto. E come prova gli sventola sotto al naso i 14 comunicati stampa trasmessi in soli tre giorni dall’Ufficio Stampa della Comunità Montana. Questo è intitolato “San Vittore del Lazio: in arrivo 24mila tonnellate di rifiuti da Roma. Quadrini: Dov’è l’assessore Buschini?“. Poi c’è “Reddito di inclusione contro la povertà. Quadrini: Ennesimo provvedimento vuoto“. Prima ancora era stato lanciato: “Istat. In Italia 4,5 milioni in povertà assoluta. Quadrini: “I governi di sinistra hanno fallito. L’Italia ha bisogno di azioni per il rilancio economico“.

«Strano – ha commentato il presidente – manca quello sulla preccupazione per la situazione in Corea».

«Pochi scherzi – ha rubattuto l’ufficiale – il presidente è al lavoro e lui è un impostore con documenti falsi. Ci segua in ufficio».

Così, mentre scende scortato in ascensore, il presidente già pensa al titolo del prossimo comunicato “Complotto internazionale a Praga: tutta colpa di un intrigo tra Ciacciarelli, Buschini e Zingaretti per abolire la Comunità Montana”.

La svolta però avviene mentre Quadrini passa vicino alle due volanti ed ai due furgoni della gendarmeria. Al suo passaggio, i lampeggianti, spenti fino a quel momento, iniziano ad accendersi tutti insieme ed a saettare lampi azzurri, suonando incontrollati. Hanno riconosciuto l’unico uomo in Europa che è riuscito a farsi montare la sirena sull’Alfa 166 della Comunità Montana.

I poliziotti sgranano gli occhi, si voltano verso l’eroico Gianluca Quadrini. Portando di scatto la mano alla visiera ed esibendosi in un marziale saluto militare dicono tutti insieme: «Ci scusi, signor eroico presidente: c’è stato un equivoco, buona Pasqua a Praga».

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