Dramma in Provincia: serve una stanza per Quadrini (Quadrineide)

Forza Italia prende atto del passaggio di Gianluca Quadrini a Noi con l'Italia. E nomina nuovo capogruppo Danilo Magliocchetti. Ma ora occorre una stanza per l'Eroico decaduto. Il dramma negli uffici della Provincia.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il dramma si è consumato all’improvviso nella mattinata di mercoledì. Ad innescarlo è stato un plico con lo stemma di Forza Italia in alto a sinistra sulla busta e nella lettera che custodiva al suo interno.

Poche righe e tre firme a concludere e ratificare il messaggio: quelle dei tre consiglieri provinciali Danilo dal lungo colletto Magliocchetti, Rossella Rossellissima Chiusaroli, Anselmo mi ha chiamato Berlusconi Rotondo.

In quella missiva comunicavano alla Segreteria della Provincia di Frosinone che Gianluca Quadrini, eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (sopravvissuta pervicacemente alla liquidazione) era decaduto. (leggi qui Via alla scissione: Quadrini lascia Forza Italia e si candida con Pallone) Per ora dalla carica di capogruppo di Forza Italia in Provincia, poi si vedrà il da farsi. Ma per intanto che dall’Eccellentissima Presidenza prendessero atto della nomina di un nuovo capogruppo nella persona di Danilo dal lungo colletto Magliocchetti. E poi, in secundis (ma Rotondo avrebbe preferito si scrivesse deinde) che non lo vogliono più in stanza con loro e pertanto gli trovassero un’altra sistemazione nel Palazzo.

Lì è cominciato il terrore. Lucia Cipolla, silenziosa ma potente capo della segreteria, ha sgranato gli occhi. E ora?!

A ridosso del panico si è attaccata al telefono ed ha convocato ad horas il responsabile dell’ufficio Tecnico, il geometra provinciale, il responsabile regionale degli amministratori di condominio, il segretario generale della Provincia Fabio Martino Battista. Per tutti la stessa missione: “Troviamo subito una stanza a Quadrini, prima che AlessioPorcu.it lo venga a sapere: ci è già bastato una volta“. (leggi qui Qualcuno volò sul nido dell’Eroico)

Il primo a proporre una soluzione è il Geometra: «Se è uno solo, la soluzione ce l’abbiamo: c’è una stanzetta in fondo al corridoio che sarebbe adatta».

In bilico su una crisi isterica, Lucia lo interrompe con le mani ai capelli: «Ma no, no! Quella è una stanzetta di una dozzina di metri…»

«E quanti gliene servono?» domanda ingenuo il Segretario Fabio Martino Battista, emettendo una nuvola delle sue sigarette elettroniche. Il poverino è stato catapultato solo da poco a Frosinone da Barcellona Pozzo di Gotto dopo un paio di rimbalzi a Livorno (ha diretto la Provincia) e Rieti (il Comune): vive chiuso a chiave nella stanza accanto a quella che ospita la segreteria dove ogni tanto qualcuno lo sente gridare, come se stesse compiendo un esorcismo (memore dei suoi trascorsi tra i salesiani): “Andreina torna in quell’armadio!“; si ritiene che ce l’abbia con lo spirito della irriducibile Maria Andreina Raponi che diresse con pungo di ferro l’Ente ai tempi di Antonello Iannarilli.

Lucia, lo fissa e come se parlasse ad uno appena cascato dal pero: «Il presidente ha da sistemare anche la sua assistente, il suo addetto stampa per la Provincia (che si coordina con quello in Comunità e con il suo Capo delle Comunicazioni), il consigliere diplomatico, la capo segreteria, due valletti, il cuoco ed un autiere. Possono bastare una dozzina di metri?»

Il Responsabile dell’ufficio tecnico propone: «Potremmo dislocarlo all’ex Mtc. Lì è rimasto un capannone che potrebbe essere adatto. Ci abbiamo sistemato i profughi quando c’è stata l’emergenza. Potremmo chiamare il disaster manager Ruggero Marazzi per farlo allestire in fretta».

No, lo boccia subito Lucia: «Troppo distante».

Allora c’è un attico, al piano più alto nel palazzo della Provincia…

«Potrebbe non reggere il peso» interviene però il tecnico.

La soluzione piove dal cielo, proprio mentre Lucia sta aprendo la finestra e valutando se farla finita. È il presidente del Consiglio Provinciale Luigi Vacana a servirla su un piatto d’Argento.

«Comunicate a Quadrini – propone il presidente – che la Provincia di Frosinone chiede di essere annessa, con unanime plebiscito, alla XV Comunità Montana. A quel punto, essendo una cosa unica, lui avrà già la stanza pronta ed arredata dalla quale pontificare: la sua  presidenziale Stanza del trono ad Arce, perché qui saremmo solo dei poveri annessi al Suo regno».

E così fu.