Quadrini candidato nella Lega: ma solo come ospite

La riunione della Lega a Frosinone. Con lo scontro tra chi vuole una lista con il simbolo alle Provinciali di dicembre e chi vuole una civica. Ciacciarelli (assente) manda a dire: "Ma volete candidare Quadrini? Fatelo ma solo come indipendente. Così ci contiamo”. La telefonata di Zicchieri a Salvini. Com'è andata a finire

L’incontro è stato più lungo e acceso del previsto. Tanto che il Coordinatore regionale della Lega nel Lazio Claudio Durigon sabato pomeriggio ha dovuto dare forfait e rinunciare al confronto con il senatore ultrarenziano Davide Faraone organizzato a Fiuggi al congresso nazionale di ConfimpreseItalia. Invece: niente scintille con Faraone, niente dibattito con il mondo delle imprese: Durigon si è dovuto concentrare su Frosinone e le sue elezioni Provinciali, sul sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, sul capogruppo uscente di Forza Italia Gianluca Quadrini che una parte del Partito vuole candidare ed una parte vorrebbe in un barile e sotto sale.

La riunione a Frosinone

Claudio Durigon

Doveva durare solo un’ora o poco più. L’incontro della Lega Frosinone è andato per le lunghe. Molto. Presenti il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, il capogruppo disconosciuto da Forza Italia Gianluca Quadrini, il deputato Francesca Gerardi. E naturalmente Claudio Durigon.

Assenti giustificati: l’onorevole Francesco Zicchieri ed il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. Entrambi non avevano bisogno di esserci: avevano già detto con chiarezza la loro posizione, non negoziabile. Ciacciarelli l’ha dettata a Durigon, Zicchieri l’ha detta a Matteo Salvini nel corso di una telefonata di due minuti e mezzo avvenuta martedì scorso.

Al centro della riunione un solo tema: la lista da presentare alle prossime Provinciali. Civica, per i deputati Zicchieri e Gerardi, con il simbolo di Partito per Pasquale Ciacciarelli.

La differenza? Un Partito che si allarga ai non iscritti e diventa più inclusivo? Balle. Almeno per Ciacciarelli. Che durante la Direzione dell’altra sera ha detto “Io mi voglio contare nella lista di Partito”. E per dare più sostanza al suo pensiero ha detto nelle sue condizioni non negoziabili a Durigon “Ma stanno facendo tutta sta commedia perché vogliono candidare Quadrini? Va bene. Ma si candida come esterno e non come iscritto alla Lega. Così ci contiamo”.

Quadrini candidato

Pasquae Ciacciarelli (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

Alla fine passa quella linea. No all’iscrizione di Gianluca Quadrini nella Lega ma potrà candidarsi: come esterno indipendente e portando anche un secondo nome.

È una soluzione di compromesso. Un punto a Ciacciarelli che non voleva Quadrini nella Lega e candidato della Lega; un punto ai due deputati che volevano Quadrini candidato con la Lega.

Ma non finisce qui. Ciacciarelli ha preteso la conta. Ha chiesto che Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi indichino un loro candidato sul quale si conteranno. Naturalmente, un nome diverso da Quadrini. Perché Quadrini non è della Lega e loro devono dimostrare quanto radicamento hanno sul territorio, quanti voti possono spostare.

A chi va il punto in questo caso? Resto in sospeso, lo assegneranno gli elettori.

I mal di pancia di Rotondo

E la minaccia fatta da Anselmo Rotondo di uscire dal Partito nel quale è appena entrato? Perché Ciacciarelli gli ha fatto terra bruciata e quando il sindaco (nella sua veste di responsabile Enti Locali) ha chiesto chi fosse disposto a candidarsi nessuno gli ha risposto.

Tutto rientrato. Resta. Si candida? Pare proprio di no. E nessuno dei consiglieri leghisti del suo Comune sembra disposto a sacrificarsi. Soprattutto, non tutto il suo gruppo sembra disposto a seguirlo nel caso di una conta.

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