Quadrini strappa la bandierina: «Presidente per la mia persona e non per Forza Italia»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Mario Abbruzzese ha avuto appena il tempo per stappare la bottiglietta di champagne: quella piccola, dalle dimensioni che un tempo erano riservate alla mitica gazzosa Conte.

Seppure piccola – ha pensato il potentissimo ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio – è stata finalmente una gioia, la vittoria alle elezioni per la Comunità Montana di Arce. Senza contare che Gianluca Quadrini eletto presidente è una gioia nella gioia: il povero ex assessore provinciale di Antonello Iannarilli, nella lotteria delle elezioni non aveva vinto mai nulla, nemmeno la merendina di consolazione presa alle macchinette automatiche.

E allora, vai con lo champagne (piccolo) e la dichiarazione politica del leader a benedire il risultato: «Bel risultato di Gianluca Quadrini, abbiamo messo una bandierina di Forza Italia, piccola ma significativa» ha dettato alle agenzie Mario Abbruzzese.

Trascorrono trenta secondi netti. E Gianluca Quadrini, già vestito da presidente della eroica Comunità Montana di Arce, con feluca da ammiraglio e spadino al fianco, spincona la bandierina di Forza Italia timidamente piantata da Mario Abbruzzese. E la getta via. Dichiarando: «Per correttezza d”informazione devo sottolineare che la votazione è stata sulla mia persona e su un progetto di rilancio e tutela del territorio, che non ha connotazione partitica ma semmai della buona amministrazione che ho dimostrato negli anni».

Al che, Antonello Iannarilli è corso nel suo archivio personale nel quale tiene le copie di tutte le carte che gli sono passate per le mani nei tre anni e mezzo trascorsi in Provincia e si è messo disperatamente a scartabellare alla ricerca della fantomatica «Buona amministrazione dimostrata negli anni».

Ma il prosperoso neo presidente, affamato da anni d’attesa di quel potente bastone da Maresciallo d’Italia, trascorse poche ore, toglieva ancora quel residuo di senso politico che era stato dato alla sua elezione: «La chiave politica della mia elezione è la stessa della Provincia, Ente di Area Vasta, per il bene del territorio e soprattutto un taglio netto con il passato. La parola d’ordine è Rinnovamento. Il Presidente dela Consiglio eletto e proposto da me è Vincenzo Leone (PD) ma siamo un gruppo di persone che ci siamo ritrovate intorno ad un progetto inclusivo e non esclusivo come finora è stato».

A Mario Abbruzzese, non resta che rimettere il sughero alla bottiglietta, arrotolare la bandierina di Forza Italia e dire «Resta pur sempre la vittoria di un nostro uomo».

Mai una gioia, povero Mario.

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