Quadrini rinuncia al ricorso su Sgarbi, Cardinali perde la lista

In serata Gianluca Quadrini rinuncia al ricorso sulla candidatura di Vittorio Sgarbi a sindaco di Arpino. Salta la lista civica di Cardinali ad Anagni. Colpa di 5 firme. Ricorso di Scalia al Tar

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Alla fine Gianluca Quadrini rinuncia al ricorso contro il Sottosegretario Vittorio Sgarbi. E gli lancia il guanto di sfida: “ci vediamo sui palchi di Arpino”. Non passa invece clamorosamente la lista civica del candidato sindaco di Anagni Alessandro Cardinali.

Non ci sono stati altri colpi di scena dall’esame delle liste con le candidature nei 14 Comuni della Provincia di Frosinone chiamati ad eleggere il sindaco ed il Consiglio comunale il 14-15 maggio prossimi.

La rinuncia di Quadrini

Gianluca Quadrini

Rinuncio a qualsiasi ricorso sulla candidatura del sottosegretario Vittorio Sgarbi a sindaco di Arpino: le elezioni si vincono sui palchi e nei cuori degli elettori. È li che lo sfido a prendere più voti di me”: lo ha detto questa sera il presidente del Consiglio provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini, nella sua veste di candidato sindaco ad Arpino.

In tarda mattinata aveva consegnato una nota all’Ufficio Elettorale Mandamentale mettendo in dubbio la candidabilità del suo avversario. Perché? Quadrini aveva evidenziato che Vittorio Sgarbi non si era dimesso da sindaco di Sutri e questo – secondo lui – lo rendeva incandidabile. Perché? Il testo Unico sugli Enti Locali dice che non ci si può candidare a sindaco se si ricopre già la carica da un’altra parte

Nel pomeriggio gli aveva risposto il sottosegretario: La mia candidatura è regolare. La legge, la 267 del 2000, articolo 60, comma 3, è chiarissima (tranne che per il confuso Quadrini) e stabilisce che la condizione di ineleggibilità “non ha effetti nei confronti del sindaco in caso di elezioni contestuali nel Comune nel quale l’interessato è già in carica (Sutri) e in quello in cui intende candidarsi (Arpino)”. In pratica: siccome si vota sia a Sutri che ad Arpino, in caso di vittoria in Ciociaria il Sottosegretario Sgarbi diventerebbe sindaco di Arpino nell’esatto momento in cui un’altra persona vince a Sutri e lui smette di esserne sindaco . Quindi le due cariche non si sovrappongono.

Quadrini in serata ha riunito la sua squadra e sostenuto che “le elezioni si vincono dai palchi”. Ha proposto un documento politico con il quale la lista rinuncia a qualsiasi ricorso. E sfida il sottosegretario sul piano della proposta amministrativa. Il documento è passato all’unanimità.

Cardinali perde una lista

Alessandro Cardinali

Il fulmine è arrivato a ciel sereno a ridosso dell’ora di pranzo. Imprecisioni di carattere formale. Sostanzialmente, 5 firme che non sarebbero state messe sopra il timbro di convalida su alcuni documenti presentati per una lista. Un errore formale, ma che potrebbe diventare sostanziale; e che, almeno a sentire qualcuno, potrebbe togliere dalla competizione elettorale una delle liste della coalizione SiAmo Anagni. Quella cioè che supporta la candidatura di Alessandro Cardinali, consigliere comunale e provinciale candidatosi sindaco alle Comunali del 14-15 maggio.

Cosa è accaduto? Sabato mattina, come per tutte le altre coalizioni, i responsabili delle varie liste di SiAmo Anagni si sono presentati all’ufficio elettorale del comune per consegnare tutta la documentazione relativa alla presentazione delle liste stesse. Che è, come capita in queste circostanze, piuttosto corposa, con tutta una serie di bolli, timbri e quant’altro da presentare a corredo. Secondo la versione dei presenti, le liste con le relative documentazioni sono state presentate ai responsabili dell’ufficio elettorale, che hanno dato l’ok di massima.

Dopodiché tutto il materiale è passato al vaglio della commissione elettorale, che si è riunita nella giornata di lunedì. Ed è in questa circostanza che è scoppiato il bubbone.

Errore su 5 firme

(Foto: Bruno Weltmann © DepositPhotos)

Una delle liste di Cardinali è stata esclusa: più esattamente la lista Alessandro Cardinali Sindaco. È quella che esprime, tra gli altri, candidati che fanno riferimento all’area socialista come Enzo Colantoni e Simone Ambrosetti. La motivazione, sta in quelle 5 firme che non sono state poste sul timbro.

Un errore riconosciuto dallo stesso Cardinali che ha fatto riferimento ad una sua distrazione. Chiarendo che ovviamente adesso la palla passa all’avvocato (nello specifico Francesco Scalia), che è stato già contattato per inoltrare un ricorso urgente al Tar. Una questione che, a sentire la parte in causa, dovrebbe essere risolta nello spazio di 48, massimo 72 ore. Quelle che ci vorranno per sapere se alle alle prossime elezioni Alessandro Cardinali potrà contare su cinque oppure su sei liste.

Al di là delle difficoltà legate alla massa di burocrazia da produrre in queste circostanze, il caso ha scatenato un vespaio. Non è mancato chi ha fatto acidamente notare che anche a tutte le altre coalizioni erano stati richiesti gli stessi adempimenti burocratici; ma che soltanto per una delle liste di Cardinali ci sono stati gli errori. A dimostrazione che un certo grado di distrazione, se non di superficialità, c’è stato. Il che, soprattutto per chi si è candidato contro un governo cittadino tacciato per anni di approssimazione, non è esattamente un buon biglietto di partenza.

Buone possibilità

Foto Sara Minelli © Imagoeconomica

Ora lo scontro si sposta sulle possibilità legate al ricorso al Tar. La parte che fa riferimento a Cardinali sostiene che il ricorso dovrebbe avere buone probabilità di essere accolto. E quindi dovrebbe essere reintegrata, magari con qualche giorno di ritardo, la lista che porta il nome del candidato sindaco.

Ovviamente dall’altra parte si sostiene esattamente il contrario: e cioè che la mancanza delle firme è un problema non soltanto formale, ma sostanziale; che si potrebbe addirittura configurare un falso in atto pubblico. In ogni caso, non una situazione sanabile in un secondo momento. E’ chiaro che a quel punto la lista incriminata verrebbe messa da parte, e per Cardinali sarebbe una oggettiva penalizzazione.