Quadrini valuta se denunciare Vacana per… appropriazione d’ufficio

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Come avete osato!
Gli strilli di sua eccellenza Gianluca Quadrini, eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione), li hanno sentiti dalle parti della stazione ferroviaria di Frosinone.

Lui, alcuni chilometri più su, sul colle nel quale è posato Palazzo Iacobucci – Sede della Provincia, aveva gli occhi fuori dalle orbite. Le gote imporporate dalla collera, pronto a scagliarsi per azzannare al collo chiunque avesse osato attentare ai simboli del suo potere. Quelli da Capogruppo di Forza Italia. Urlava come Achille sotto le mura di Troia nel giorno in il suo amato Patroclo venne passato dalla spada di Ettore.

L’eroico Gianluca Quadrini, fuori dalla Grazia del Cielo, ha tuonato: «VACANA DOVE SEIII !!! LO VOGLIO VIVO, LO VOGLIO!!!». Ed ha iniziato a spalancare le porte per cercare tra le stanze il neo presidente del Consiglio Provinciale, eletto con i voti Socialisti, di Sinistra Italiana e Possibile.

Trafelato, il colonnello Massimo Belli è accorso alla testa di un drappello della Polizia Provinciale. Nell’ufficio del presidente Antonio Pompeo il fido collaboratore Pompeo Di Fazio sprangava – prudentemente – l’uscio. Dagli uffici al terzo piano gli impiegati si sono guardati domandandosi “Ma che, fosse tornato Antonello Iannarilli?

E’ accaduto che l’eroico Presidente, fresco di transumanza dalla maggioranza ai banchi dell’opposizione, sia entrato nel suo ufficio di Consigliere Provinciale. E abbia visto le sue cose ammucchiate su una scrivania.

C’è mancato poco che un tocco ce lo portasse via, privandoci del suo acume politico. Le mani poggiate sul petto, a comprimere la fitta che proveniva dall’emitorace. Una segretaria lo informava «Consigliere, in questa stanza si è trasferito il presidente Luigi Vacana. E io sono la sua assistente». La fitta si è fatta ancora più profonda, la fronte ha iniziato ad imperlarsi di sudore. Le narici si sono dilatate lasciando passare rumorosi sbuffi.

Incauta, la neo collaboratrice del neo presidente Vacana, ha continuato: «Lei e l’ex presidente Danilo Magliocchetti siete stati trasferiti in un’altra stanza, con l’intero gruppo di Forza Italia».

E Gianluca Quadrini è esploso. «COME AVETE OSATO!». E mentre l’assistente cercava di scomparire, l’eroico presidente l’ha fulminata con lo sguardo, rivandicando con orgoglio: «Questa è la MIA stanza! Se Magliocchetti vuole farsi sfrattare è libero di andare affan… dove gli pare! Magliocchetti è Magliocchetti. E Io sono Io. E questa è la stanza mia! Dove ci lavoro io! Chi ha dato l’ordine?! VACANA DOVE SEIII !!! LO VOGLIO VIVO, LO VOGLIO».

Ha iniziato a cercarlo in tutte le stanze. Nel mentre, dalla Presidenza tentavano di contattare il neo presidente Vacana al fine di comprendere cosa fosse accaduto. Ma per conoscere i dettagli era sufficiente sentire l’eco degli strilli del possente Quadrini Furioso: «Hai staccato la targa con il mio nome!!! Io sono il capogruppo di Forza Italia e non mi faccio sfrattare da te è chiaro?! DOVE SEIII? Io ho un Gruppo di quattro persone e tu  sei l’unico eletto, come hai osato?! Questo è un affronto politico a tutta Forza Italia!!»

Con sprezzo del pericolo, incurante delle conseguenze cui poteva andare incontro, il cotonato presidente Antonio Pompeo ha sbloccato le porte dei suoi uffici ed ha raggiunto Quadrini nei corridoi. Prima di riuscire a parlare ha dovuto aspettare che l’eroico condottiero montano fosse in fase di inspirazione con cui riempire d’altra aria i polmoni. Approfittando di quel frangente, Antonio Pompeo ha sommessamente detto: «Gianlù ma che cazzo vuoi? Noi non ne sappiamo niente» .

Nel frattempo, il comandante Massimo Belli, prontamente accorso, non sapeva se tentare una mediazione o farsi passare direttamente il fucile caricato con il narcotico che usano in montagna per catturare i cinghiali.

Si è calmato solo quando anche il dirigente del Patrimonio è arrivato, confermando che non era un’iniziativa a loro conosciuta.

Insomma: ha fatto tutto Vacana. Aizzato dal consigliere Massimiliano Mignanelli profugo di Area Popolare rifugiato politico nella lista del Partito Democratico, con passaporto apolide in aula, dove si è dichiarato Indipendente: «Ma so’ d’opposizione, nun c’ remm’ manc’ le stanze a chissi».

Accorso l’ex presidente d’Aula Danilo Magliocchetti avrebbe riferito che effettivamente in mattinata era stato interpellato dal neo presidente Vacana. Il quale gli avrebbe chiesto se poteva «appoggiarsi nella nostra stanza, in attesa dell’assegnazione dei locali».

«Appoggiarsi un ca… – avrebbe risposto Quadrini – questi hanno tolto i miei fascicoli e li hanno accatastati su un tavolo, hanno tolto la mia targa! »

Lo scontro fisico è stato evitato. Quello diplomatico no.

Gianluca Quadrini, in mattinata si è consultato con i suoi legali. Sta valutando se si possa configurare la violazione di ufficio politico, aggravata dal fatto che sia stata compiuta da un presidente in carica.

La consiliatura è solo all’inizio.

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