Quando il game non è un gioco, dietro c’è Seeweb

Seeweb entra nel GPU Computing. E ci entra cambiando le regole. Cosa ha fatto la società nata a Frosinone 23 anni fa e diventata un big nazionale? Vi basti sapere che se il gioco non si blocca più sul telefonino, dietro potrebbe esserci lei

Una marcia in più per i game on line: i giochi sul computer e sullo smartphone sui quali molti si sono tuffati per distrarsi e non impazzire di noia durante l’infinito lockdown. Arriva da Frosinone quella marcia in più, l’ha messa a punto un gruppo di ingegneri e di informatici: una specie di miracolo fatto di intelligenza e silicio. Grazie al quale i giochi on line possono essere più fluidi, connettere sempre più player che si sfidano tra loro, senza rallentamenti, senza disconnessioni. Grazie ad una potenza di calcolo aumentata.

È la nuova sfida vinta da Seeweb, l’azienda nata a Frosinone ormai 23 anni fa e diventata un operatore nazionale protagonista del cloud computing: la tecnologia che consente di accedere ai dati memorizzati su una ‘nuvola virtuale‘ senza dover avere per forza a portata di mano il pc sul quale sono memorizzati. Seeweb con il suo caratteristico spirito di ricerca ed avanguardia, s’è lanciata nel GPU Computing. E che roba è?

Quando il game non è un gioco

Partiamo dai numeri. Il settore del gaming ha sempre raggiunto cifre importanti. Ma con il lockdown e la gente chiusa in casa ha raggiunto livelli di espansione ai massimi storici. Lo certifica il report 2020 di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association). Stima che nell’annata più colpita dalla pandemia, il mercato del gaming ha registrato una crescita del +21,9% rispetto al 2019.

Per andare sul concreto: in soldoni fa 2 miliardi e 179 milioni di euro. Fatti con quei game che si giocano dal telefonino, dal computer dalla Play o da altre piattaforme che comunque si collegano ad internet e connettono tante persone che giocano tra loro.

Il che, come sempre ha spinto in avanti la ricerca: per realizzare piattaforme più stabili, giochi più fluidi: significa potenza di calcolo. Che non deve per forza essere collegata al nostro apparecchio. Facendo un esempio concreto: se un gioco è stabile, non blocca lo smartphone sul più bello, mi tiene connesso con gli altri senza crashare, lo gioco più volentieri, soprattutto se gira bene anche sul mio telefonino e non ho bisogno di cambiarlo con una specie di yacht d’ultimissima generazione.

Seeweb entra in scena qui. E cambia le regole.

Il GPU Computing di Seeweb

Per capire cosa hanno fatto dal team della società nata a Frosinone bisogna spiegare cos’è il GPU Computing. È uno specifico approccio che sta rivoluzionando le modalità di sviluppo dei videogame. Una GPU è una tecnologia nata come supporto grafico, cioè un modo per elaborare le immagini e farcele vedere più nitide e più fluide sui nostri telefonini, tablet o pc.

Si è evoluta in vera e propria componente autonoma: integrata con le infrastrutture di Cloud Computing – consente alle aziende di massimizzare e velocizzare la capacità di elaborazione e di calcolo. È qui che Seeweb ha colto il senso della sfida.

Ai business che operano nel mercato dei videogiochi, con l’aumento del traffico e dei volumi nel periodo della pandemia si è presentata una grande occasione per ottimizzare la gestione dei processi. Ma come fa una GPU – integrata in un Cloud Server – ad apportare benefici così importanti al gioco?

Senza scendere in complessi tecnicismi, da Seeweb spiegano che «il merito della elevata capacità di calcolo di una GPU è della presenza di molteplici core, cioè i centri elaborativi al cui crescere della quantità corrisponde un aumento della potenza di calcolo. Va però sottolineato che la specificità dei core di una GPU è la simultaneità d’azione, ciò significa che il lavoro congiunto e contemporaneo di molti core determina la velocità di elaborazione tipica del GPU computing». Lo traduciamo? Una GPU è potente se ha tanti ‘cosetti‘ che calcolano’ e lo fanno tutti insieme. Così è più semplice.

Cosa ha fatto Seeweb

Il datacenter Seeweb a Frosinone

Seeweb nacque ai tempi in cui Internet non era ancora una cosa accessibile a tutti. Era riservata alle grandi università ed ai militari. Gli dovevi fare la domanda usando uno schema preciso e dopo qualche giorno ti forniva la risposta. A quel tempo, con i modem 9.600 (come paragonare le prima Panda30 con la Giulia di oggi) la BBS da cui è nata Seeweb ti consentiva di leggere i quotidiani e scaricare la musica (ci voleva oltre un’ora per un solo brano che oggi invec ti senti in streaming). (leggi qui).

Con lo stesso spirito, l’azienda si è lanciata in un settore che chiedeva risposte. Ha messo in campo la potenza delle sue GPU per lo sviluppo e le forniture di servizi alle società di gaming.

Con la nascita del servizio Cloud Server GPU, il Cloud Provider italiano ha introdotto una tecnologia che si avvale delle migliori componenti tecniche attualmente disponibili sul mercato. Per potenziare non solo le attività di sviluppo dei giochi, ma anche quelle di Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Deep Learning, Big Data.

Tutte branche che per definizione sono caratterizzate da un’intensa complessità di calcolo che chiede loro di addestrare molto velocemente nuovi algoritmi, di processare enormi moli di dati e di gestire grandi workload. Le GPU di Seeweb hanno il grande vantaggio di essere già configurate dal team di ingegneri con tutti i driver necessari, non richiedendo, dunque, all’utente alcun tipo di installazione. Insomma, cotto e mangiato: pronta all’uso per supportare a 360 gradi le aziende durante il ciclo di sviluppo e di elaborazione dei grandi carichi di lavoro. 

E se il gioco non si impalla, spesso è anche grazie ad una società che è partita da Frosinone.

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