Quando la burocrazia affama: mobilità ferme in Regione

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

La denuncia arriva dalla segreteria provinciale Filctem Cgil di Frosinone: «E’ una situazione gravissima: sono centinaia i lavoratori della provincia, che ad oggi non hanno nessuna notizia delle indennità di mobilità che giacciono ancora inevase presso l’Agenzia Lazio Lavoro». Si tratta dei lavoratori di aziende come la Geymonat, Termopak , Montana, ecc. che ancora aspettano di sapere quando saranno definite le loro pratiche per l’accesso alla indennità di mobilità.

«Pratiche di cui si è persa ogni traccia – dice la sigla sindacale -, e rimaste giacenti in qualche ufficio regionale». Dalla Filctem Cgil raccontano: «Sono tantissime le storie di famiglie che ogni giorno vengono nei nostri uffici, imprecando contro un menefreghismo che nessuno vede. Se aggiungiamo che, dopo l’autorizzazione, dovrà essere l’Inps di Frosinone a pagare le indennità possiamo ipotizzare che tutto sarà rinviato ancora tra agosto e settembre. Tutto questo è inaccettabile – dicono dal sindacato -, in nessuna altra Regione si cumulano questi ritardi!».

Gli stessi lavoratori protestano: «Questa assurda situazione, in cui siamo abbandonati da soli, lo vogliamo ricordare al Presidente Zingaretti che in campagna elettorale diceva che la Regione, con lui presidente, sarebbe stata vicina ai cittadini». Dalla segreteria provinciale Filctem ammettono: «Ci saranno pure mille impedimenti o mille affollamenti ma negare il reddito alle famiglie non ha scusanti!».

Le riflessioni su quanto sta accadendo da parte della sigla sindacale sono molto amare: «Sia per la scarsa attenzione, sia per un’assenza di prospettive esigibili nel breve periodo, per una ripresa occupazionale ed industriale, questo territorio è sempre più trattato alla stregua di un’area di contorno e periferica. La triste fine della Marangoni di Anagni, che giace in agonia poteva segnare la svolta per il recupero del manifatturiero in questa provincia, purtroppo abbiamo perso pure questa occasione – dicono da Filctem Cgil – perché la fabbrica è ancora li pronta a ripartire, ma senza conduttore e senza investitori, il destino è segnato. Infatti siamo in attesa di conoscere il significato di reddito di riattivazione, o reddito minimo garantito, già perché dal 14 giugno scorso ci sono 160 lavoratori della VDC che sono senza alcun ammortizzatore sociale. Lo storico striscione della VDC – concludono dal sindacato – che dal 2007 ha solcato tutte le strade di Roma e Frosinone “L’indifferenza uccide il futuro” è più che mai attuale».