Quando Mastrangeli fu espulso per essere andato in tv da Barbara D’Urso

L’evoluzione del Movimento Cinque Stelle si vede anche da quell’episodio. Oggi in televisione ci vanno tutti e non succede nulla. Ma intanto i pentastellati rischiano un forte ridimensionamento alle europee, oltre al sorpasso del Pd.

Marino Mastrangeli guadagnò gli onori della cronaca nel 2013, qualche mese dopo l’elezione a senatore. Quando fu espulso dal Movimento Cinque Stelle per aver partecipato, senza autorizzazione, ad una trasmissione di Barbara D’Urso. All’epoca c’era il divieto per i pentastellati di andare in televisione, di apparire sul piccolo schermo.

Roba che se quella stessa regola fosse applicata oggi, sarebbe interessante vedere quanti esponenti del Movimento Cinque Stelle resterebbero. A cominciare da Luigi Di Maio, che nel salotto della D’Urso si è accomodato senza troppi problemi.

Anche in questo c’è il cambiamento dei Cinque Stelle in questi anni. Nel 2013 volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, erano “duri e puri”, non accettavano alcun compromesso. Oggi sono al Governo e, se un anno fa, non avessero sfondato il muro del 30%, probabilmente sarebbero implosi.

Restano profondamente divisi al proprio interno, tra l’ala governativa di Luigi Di Maio e quella del “richiamo della foresta” di Roberto Fico. Poi non si riesce a capire che fine ha fatto Alessandro Di Battista, perché nel giro di pochi giorni è passato dalla visita al leader dei “gilet gialli” in compagnia di Luigi Di Maio al silenzio più assoluto. E guai a chiedere a Di Battista il perché di questo silenzio.

All’orizzonte ci sono le elezioni Europee e il Movimento Cinque Stelle rischia un pesante ridimensionamento. Se scendesse sotto il 20% sarebbe complicato continuare a dire che non è successo niente. Specialmente se i pentastellati dovessero subire il sorpasso del Partito Democratico di Nicola Zingaretti.

Però, a sei anni di distanza, qualcuno che, anche senza chiedere scusa, magari ricorda l’episodio di Marino Mastrangeli c’è? Evidentemente no.