Quei buchi nella lista della Lega che mettono Zicchieri nel mirino

La lista della Lega per le Provinciali mette a nudo le criticità nel Carroccio. Il rischio è quello di nuove imboscate. Con cui cambiare la leadership provinciale

Un po’ per strategia, un po’ per necessità. La Lega ha depositato una lista per le elezioni Provinciali che mette a nudo tutti i limiti del Partito. (leggi qui Provinciali 3 – Caos Lega: trappola a Mosticone, solo 9 candidati in lista). Solo nove candidati su dodici nominativi disponibili, più il ‘giallo’ dell’esclusione all’ultimo minuto per il consigliere comunale di Sora Alessandro Mosticone.

Non regge la storia che la Lega sia poco diffusa sul territorio. E che per questo ci siano pochi nomi da poter mettere in lista. Non è così. Perché c’è un sindaco, seppure in scadenza: Filippo Capogna di Arnara. Non c’è in lista un nome che venga da Veroli, la città che esprime il senatore Gianfranco Rufa. In quota rosa sarebbe stata possibile la candidatura di servizio dell’onorevole Francesca Gerardi, non essendosi dimessa dal Consiglio Comunale di Pontecorvo aveva la piena possibilità di dare il suo apporto.

Questi ‘vuoti’ mandano segnali politici precisi. Avvalorano le indiscrezioni dei mesi scorsi: secondo le quali è in atto una sorta di ‘desistenza’ su Veroli tra il senatore leghista e l’amministrazione comunale di centrosinistra.

Tanto quanto si sostiene che sia all’orizzonte una analoga desistenza su Pontecorvo. Questa volta in chiave anti Anselmo Rotondo: un’alleanza che vedrebbe insieme le forze dell’onorevole Gerardi con quelle dell’ex sindaco Riccardo Roscia.

In un contesto come questo sarebbe stato più logico fare una lista insieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia, concentrando a martello i voti leghisti sui tre o quattro candidati in grado di raggiungere la meta dell’elezione in provincia.

La risposta data dal coordinatore provinciale Carmelo Palombo a chi ieri gli chiedeva ragioni sulla scelta di andare da soli (“decisioni del Regionale“) apre una seria riflessione sul ruolo che intende esercitare la Lega sul territorio. Ha la forza nazionale ma non ha le radici locali in grado di farla diventare forza radicalmente strutturata. Sia in un ente come la Provincia e sia in una realtà come il Comune di Cassino.

Proprio a Cassino, la definizione del candidato sindaco sarà fondamentale. Non convergere su un nome unitario significa regalare le prospettive agli avversari. La Lega reclama il diritto di designare il sindaco. Ma non fa il nome. Come se fosse possibile convergere su un nome ‘fantasma’.

Storia a parte invece il caso Mosticone. (leggi qui Provinciali 3 – Caos Lega: trappola a Mosticone, solo 9 candidati in lista). L’affondamento del consigliere comunale di Sora Alessandro Mosticone non è un sintomo di incapacità o di approssimazione nella Lega. Al contrario. Indica che una strategia c’è. Impedirgli di arrivare in lista è un risultato che fa comodo a tutti: tanto alla Lega quanto all’amministrazione comunale di Sora.

Se si fosse candidato e, alla conta dei voti, non si fosse ritrovato tutti i consensi dell’alleanza comunale di Sora, l’indomani Alessandro Mosticone avrebbe messo in crisi l’esecutivo del sindaco Roberto De Donatis. Senza di lui in lista, il Carroccio recupera i ‘pesanti’ voti ponderati dei due consiglieri leghisti di Sora e può dirottarli sui suoi candidati di Frosinone, mettendo l’ipoteca sull’elezione.

Allo stesso tempo, Roberto De Donatis sarà libero di appoggiare il dottor Augusto Vinciguerra, candidato nella lista Vacana, restituendogli in modo concreto la cortesia grazie alla quale, nel ballottaggio, ha vinto le scorse municipali.

Un solo delitto, tanti in festa.

La stessa cosa che potrebbe accadere già nelle prossime tappe. La prossima vittima rischia di essere il coordinatore regionale Francesco Zicchieri: la levata di scudi fatta da Fabio Forte e Alessia Savo due settimane fa (leggi qui Bombe leghiste sul Carroccio: iniziata la guerra di Savo e Forte) rischia di trasformarsi in una conta. Nella quale prendere di mira Zicchieri. Basterà aspettare quale sia il candidato da impallinare e quale quello su cui contarsi.

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