Al Lazio destinati 98 milioni di euro per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. A Frosinone vanno 927mila euro
Vecchi e lenti, ma soprattutto arretrati. Per questo la digitalizzazione dell’Italia è stata inserita tra gli obiettivi principali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). A questa voce sono dedicati circa 48 miliardi degli investimenti previsti, pari a circa il 25% del totale.
Una parte altrettanto importante di queste risorse sarà utilizzata per rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione.
Obiettivo PA
Ci sono diverse misure del PNRR che vanno in questa direzione, con l’obiettivo di rendere più efficace, snello e veloce il rapporto tra cittadini e la Pubblica Amministrazione.
Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale stima in circa 6 miliardi di euro gli investimenti PNRR in questo ambito. Una quota rilevante di risorse servirà anche per finanziare la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni a livello locale. I Comuni ed i loro amministratori con tutto il personale sono a tutti gli effetti il back office immediato e rappresentano il punto di contatto più diretto tra il cittadino e lo Stato.
È diventata ormai famosa la metafora citata dal deputato Nicola Ottaviani durante i suoi due mandati da sindaco di Frosinone. Disse che per lui era in uso la “logica dei 10 passi“: i dieci passi necessari, una volta varcato l’uscio di casa la mattina, prima che un cittadino lo fermasse per chiedergli qualche cosa o qualche informazione. Condizione che – assicurava Ottaviani – valeva per la maggior parte dei sindaci italiani.
Proprio per questo, migliorare l’efficienza degli uffici di Regioni, Province e Comuni è diventato un obiettivo fondamentale e strategico per rendere il Paese più competitivo ed al passo con le altre realtà europee.
Le risorse del Pnrr
Ammontano quindi a € 1,78 miliardi € le risorse del PNRR già assegnate per la digitalizzazione delle P.A. locali. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale stima in circa 2 miliardi gli interventi in questo ambito.
Le risorse finanziarie si suddividono tra 6 diverse voci. Nello specifico si tratta di ABILITAZIONE E FACILITAZIONE DELLA MIGRAZIONE SUL CLOUD. Le Pa locali potranno avvalersi di una serie di fornitori certificati, per trasferire in cloud tutta la documentazione in loro possesso. Per far questo sarà fornito loro anche supporto tecnico. PIATTAFORMA DIGITALE NAZIONALE DATI. Questa nuova infrastruttura si prefigge di interconnettere le basi dati in possesso delle Pa, affinché l’accesso ai servizi sia trasversale e le informazioni di interesse per i cittadini possano essere fornite una volta per tutte; ESPERIENZA DEL CITTADINO NEI SERVIZI PUBBLICI. Questo investimento prevede l‘armonizzazione delle pratiche di tutte le pubbliche amministrazioni verso standard comuni di qualità (ad esempio, funzionalità e navigabilità dei siti web e di altri canali digitali);
PAGOPA E APP IO. Si punta a rafforzare l’adozione delle piattaforme nazionali di servizio digitale, incrementando la diffusione di PagoPA (la piattaforma di pagamenti tra la Pa e cittadini e imprese) e della app IO (un canale che mira a diventare il punto di accesso unico per i servizi digitali della Pa); ADOZIONE DELL’IDENTITÀ DIGITALE. Si punta a rafforzare il sistema di identità digitale, partendo dai servizi esistenti (Spid, carta d’identità elettronica), ma con l’obiettivo di arrivare a un’unica interfaccia; PIATTAFORMA NOTIFICHE DIGITALI. Questo strumento servirà per inviare notifiche con valore legale, in modo interamente digitale.
Le risorse su scala regionale
Per l’assegnazione delle risorse previste da questi investimenti, sono stati finora emanati 26 diversi bandi. Tra questi, 15 si sono già conclusi, mentre gli altri sono ancora in corso.
A livello regionale, il territorio che per il momento riceve la maggior quantità di risorse, è la Lombardia con circa 326,4 milioni di euro. Seguono Veneto (192,5 milioni), Piemonte (150,2), Campania (146,3) e Sicilia (115,7). Per la Digitalizzazione delle PA locali, al Lazio sono stati destinati € 97.907.541,00 totali.
Sono sono suddivisi: 89,5 milioni vanno ai Comuni, mentre poco meno di 6,3 milioni vanno alle scuole. Inoltre ci sono altri 2,1 milioni con altre destinazioni.
Come sono distribuite le risorse a livello Comunale? I finanziamenti per la digitalizzazione della Pa sono destinati a favore di oltre 7.500 comuni italiani. Al primo posto troviamo Roma capitale con circa 9,6 milioni di euro già assegnati. Seguono Napoli (8,1 milioni), Torino (8 milioni), Firenze (8 milioni) e Verona (7,9 milioni).
I soldi per Frosinone ed i capoluoghi del Lazio
Al Comune di Frosinone sono state attribuite importati e rilevanti risorse economiche: per un totale di € 927mila euro. Così suddivisi: per l’abilitazione al cloud 300mila euro, per l’adozione di Spid e Cie 42mila euro, per la App IO altri 36,4 mila euro. Sul capitolo Esperienza del cittadino ci sono poco più di 339mila euro, per PagoPA altri 118mila euro, per la Piattaforma nazionale digitale dati ci sono 30mila euro. E per la Piattaforma notifiche digitali poco meno di 60mila euro.
Negli altri capoluoghi del Lazio: a Latina vanno 969mila euro, a Rieti invece 921mila euro, mentre a Viterbo 464mila euro
Il Comune di Frosinone ed il sindaco Riccardo Mastrangeli sono chiamati ad una sfida epocale nei prossimi mesi. Impegnare al meglio queste risorse del PNRR per la digitalizzazione della macchina comunale e per rendere fruibili, con sempre maggiore facilità, i servizi al cittadino. Specialmente quando ricercano informazioni, richiedono una prestazione, o effettuano un adempimento.
Il tutto con tempestività, efficienza ed efficacia. Perché non a caso Henry Ford disse: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”.
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