Il caso dei finanziamenti per le scuole, perduti per 'carenza di personale'. Ed affrontato con la logica del 'se io sono mulo tu sei stato asino'. Dimenticando le priorità: soprattutto quelle dei bambini
Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza. (Antonio Gramsci)
Se leggi le elezioni Comunali di Latina al primo turno, il candidato del centrodestra Vincenzo Zaccheo ha “quasi vinto“; se le leggi al secondo turno ha “stravinto” Damiano Coletta. Sono due verità, entrambe reali, ma è la chiave di lettura politica che le fa diverse e di parte.
Damiano Coletta si è presentato ieri mattina, puntuale alle 12, in Sala de Pasquale in Municipio a Latina. Doveva controbattere la destra di Vincenzo Zaccheo che rivendicava il “quasi vinto” aggiungendo l’incompetenza di Coletta reo di aver perso 4 milioni di euro di finanziamenti alle scuole.
Coletta replica assumendosi le responsabilità del buco, rivendicando il rimedio (una pezza) e attaccando da “vincitore del secondo turno” gli 80 milioni di euro che Zaccheo ha perso sulla metropolitana leggere. Della serie se io sono mulo tu sei asino.
Le vere priorità
Cose forse interessanti ma che lasciano indifferenti i cittadini a cui interessa poco quanti assessori ci sono ed in quota a chi, come si discute in Commissione se in presenza o da casa; ma interessa tanto come vivono i bimbi nelle scuole. Questa dovrebbe essere una priorità, non una indifferenza.
La poltica è scelta, è gerarchia di priorità. Norberto Bobbio diceva che è di sinistra chi sta con gli ultimi, di destra chi sta con il principe. È di sinistra chi sta con i bimbi, di destra chi sta con le strade asfaltate, l’erba falciata. Naturalmente se tutto non si può avere. Ma Coletta è civico e la destra è strumentale, la città eventuale.
C’è poco personale? Sarà sempre poco: 300 spartani erano pochi davanti ai tanti di Ciro, ma avevano la priorità che era non la loro comodità, ma la libertà di Sparta. Priorità politica ed hanno vinto.
Delle accuse della destra di mercoledì resta poco, delle difese di Coletta ieri, resta poco perché entrambi strumentalizzano e non realizzano.
Il gatto di Deng
Fossi stato Vincenzo Zaccheo? Avrei cercato di vedere come si recuperano quelle risorse per aprire i cantieri, se fossi stato Damiano Coletta avrei ammesso l'”amnesia” e avrei firmato il patto con il diavolo.
Non mi interessa il colore del gatto, ma che il gatto mangi il topo per dirla con Deng Xiaoping. Voglio le scuole migliori e non sterile polemiche con ricorsi alla magistratura.
La politica non è elenco di carenze, lamentazione di risorse (sempre) scarse, ma valori su cui giocarsi la partita di migliorare la vita delle persone. Non mi affascina il tema di come si danno i documenti ai consiglieri comunali, se di carta o in digitale, ma tanto se i bimbi delle scuole hanno le LIM, la banda, e aule areate. Non mi interessano le assenze degli assessori, ma le presenze dei bambini a scuola.
Una scala di priorità, davanti ai bisogni infiniti, una gerarchia di valori davanti alle sensibilità di ciascuno: questa è la politica il resto è riba pelosa.
A Coletta gli rode di aver quasi perso il primo turno, a Zaccheo di aver perso il secondo: due incontrovertibili, ma inutili, verità.