Quel Consorzio unico che oscura la politica

Il super ente regionale è l’unica certezza in un territorio dove la politica non riesce più a determinare le grandi scelte: dai rifiuti al servizio idrico. Il Consorzio che guida Francesco De Angelis può diventare sempre più strategico sul fronte della modernizzazione del sistema industriale e delle occasioni del Pnrr. Ecco perché.

L’unica certezza è il Consorzio industriale regionale unico. Ieri anche l’assemblea del Cosilam ha dato il via libera all’adesione. Parliamo di un ente dalle potenzialità enormi, fortemente voluto dalla Regione Lazio di Nicola Zingaretti e “disegnato” dal Capo di Gabinetto del Governatore, Albino Ruberti.

Addio senza nostalgia

Il presidente del Cosilam Marco Delle Cese durante l’assemblea di scioglimento

Alla guida ci sarà Francesco De Angelis, ora commissario ma nel prossimo futuro presidente. Su temi come i nuovi insediamenti industriali, la digitalizzazione, le infrastrutture e tutto il resto il Consorzio unico sarà un valore aggiunto per tutti i territori del Lazio. E se le province di Latina e Frosinone (che hanno la maggioranza) giocano bene le loro carte, il Consorzio potrà rappresentare un punto di riferimento imprescindibile anche per  progetti finalizzati a intercettare i fondi del Pnrr.

Sia l’Asi che il Cosilam (fortemente voluto allora da Anna Teresa Formisano) hanno fatto la storia industriale di questa provincia. Ma ieri Marco Delle Cese, presidente del Cosilam, ha fatto capire a tutti che è ora di guardare al futuro e il futuro si può conquistare soltanto con una dimensione più ampia. Non a caso ha detto, senza nostalgia «oggi abbiamo passato l’esame di maturità e ci siamo iscritti all’università». (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 13 luglio 2021).

Una politica ininfluente

Per il resto, la provincia di Frosinone è chiamata a scelte importanti, non solo da determinare ma anche da gestire. È il caso dei rifiuti per esempio. A fine luglio scade l’ennesima ordinanza della Regione Lazio per il conferimento a Viterbo e Civitavecchia. In questo momento la Ciociaria è senza discarica e per quanto riguarda Roccasecca se ne continua a parlare soltanto come soluzione per Roma. Ipotesi che fa tenere altissima l’attenzione al sindaco di Roccasecca Peppe Sacco.

L’ingresso di Montecitorio

Ma poi c’è pure la questione dell’acqua, del servizio idrico, dei rapporti con il gestore. Oltre ad un rilancio economico che non si capisce per quale motivo non passa attraverso la valorizzazione dell’eccellenza del chimico-farmaceutico.

La classe politica in questa legislatura non è riuscita a determinare o ad incidere sulle grandi scelte del territorio. In questo senso le uniche novità sono venute dall’economia. La Camera di Commercio del Basso Lazio prima. E adesso il Consorzio industriale regionale unico. Una sorta di super ministero.