Quel giorno che Antonetti insegnò a Sassoli come si mangia Ciociaro

Foto: © Imagoeconomica, Michel CHRISTEN

L'elezione di David Sassoli a presidente del Parlamento Ue. Il suo legame con la Ciociaria. Dove venne mandato da Franceschini. Che lo affidò a Costanzo e Antonetti. Il quale si mise intesta di insegnargli a mangiare ciociaro

A spedirlo in provincia di Frosinone fu l’allora segretario nazionale del Partito Democratico Dario Franceschini: anno 2009 e David Sassoli non aveva mai messo piede in Ciociaria. Il suo mondo era quello della televisione e dei giornali: volto famosissimo del TG1 insieme alla anchor woman Lilli Gruber; entrambi avviatisi all’esilio ‘volontario’ da una tv di Stato nella quale Silvio Berlusconi poteva permettersi di lanciare il famoso “editto bulgaro” con cui aveva epurato Enzo Biagi. Inaccettabile per due giornalisti con la schiena dritta. Il Pd li schierò alle Europee.

David Sassoli venne schierato come capolista nel Centro Italia. Dario Franceschini lo affidò nelle mani dei suoi uomini in provincia di Frosinone, il segretario provinciale Simone Costanzo ed il presidente provinciale Aldo Antonetti. Il risultato finale di quella campagna elettorale fu strepitoso: circa 420.000 preferenze (nel Collegio, non nella sola Ciociaria).

Ma quel tour fu una tappa che avrebbe lasciato per sempre il segno nel giornalista Rai che questa mattina è diventato presidente del Parlamento Ue: per i rapporti che si crearono e che hanno retto all’urto degli anni e delle tante vicissitudini politiche.

«Memorabili alcuni suoi comizi – dice Simone Costanzo, oggi sindaco di Coreno Ausonio – a Ceccano fu entusiasmante, perché parlava in un modo comprensibile a tutti e soprattutto parlava di cose concrete che interessavano la gente. Aveva una visione d’insieme che spesso apre gli orizzonti a tutti i suoi interlocutori. David trasmetteva la carica e la voglia di fare. Inesauribile. Una volta sono riuscito a fargli visitare 6 comuni nella stessa giornata. E sempre con garbo, con il sorriso, con grande simpatia e umanità».

Un uomo dal garbo e dalla sensibilità che non sono comuni in Politica. «Dopo ogni visita – ricorda ancora Simone Costanzomi chiamava per ringraziarmi e per avere il numero di coloro che avevano organizzato gli eventi sul territorio per ringraziarli a sua volta».

David Sassoli ha mantenuto sempre la sintonia con il pubblico, con la gente. Gli è rimasto da quando faceva l’inviato per Il Rosso e il Nero di Michele Santoro o da quando gli venne affidata la sua prima trasmissione La Cronaca in Diretta su Rai Uno. L’incontro con la politica avvenne grazie a Walter Veltroni, il sindaco di Roma che si era messo in testa di generare un nuovo Partito fondendo le due grandi tradizioni della politica italiana dell’epoca: quella socialista del Pci-Pds-Ds e quella cattolica e popolare della Dc-Popolari-Margherita. David Sassoli si trova così ad essere uno dei primissimi ‘nativi dem‘: aderisce al Pd non appena Walter Veltroni tiene a battesimo la nuova creatura politica. Quelle 412.500 preferenze, lo lanciano subito nel ruolo di capogruppo del Pd all’Europarlamento.

«Nonostante questo – sottolinea Simone Costanzoci ha sempre detto di si ogni volta che gli chiedevamo di prendere un impegno per il territorio della provincia di Frosinone. Non ha mai rifiutato una visita in Ciociaria: ha sempre detto che questa fase era ed è la parte più bella dell’attività politica perché aveva modo d’incontrare il calore di tante persone e visitare luoghi incantevoli».

Tifosissimo della Fiorentina, David Sassoli non è mai stato un gran mangiatore: cosa ritenuta un difetto inaccettabile dall’allora presidente provinciale del Pd di Frosinone Aldo Antonetti, dall’alto del suo quintale e mezzo di rubiconda esperienza politica. Fu così che Antonetti si mise in testa di insegnare a mangiare ciociaro a quel giornalista appassionatosi della politica. «Devi da magnà, forza: almeno un po’ lo devi assaggià» esortava il corpulento Antonetti dando al capolista del Pd il buon esempio avventandosi lui per primo sul piatto, dai fini fini ai fagioli con le cotiche, dalla minestra a pane sotto fino alle zazicchie caserecce. David Sassoli, un po’ per buona educazione ed un po’ perché trascinato da tanto entusiasmo, diede all’allora sindaco di Giuliano di Roma Aldo Antonetti il soprannome di “Comandante” per l’autorità con cui dirigeva, allo stesso modo, la tavola e l’organizzazione del tour elettorale in Ciociaria.

Alle scorse elezioni comunali, ricorda Simone Costanzo, «è stata commovente la telefonata con cui mi faceva le congratulazioni per l’elezione a sindaco. Lui, ormai vice presidente, si era ricordato di me impegnato in un piccolo Comune. Mi canzonava dicendomi che lo avevo fatto preoccupare più io di tante grandi città che andavano al voto».

Gli scaramantici dicono che Sassoli porti fortuna. Pochi mesi fa sono andati da lui in visita a Bruxelles Simone Costanzo, Enzo Salera, Benedetto Cardillo: tutti sono diventati sindaci a distanza di pochi mesi da quella visita.

David Sassoli ha centrato l’elezione a presidente del Parlamento Ue alla seconda votazione: alla prima ne erano mancati appena sette. Con una maggioranza necessaria di 332 voti, il candidato dei  Socialisti e Democratici ne ha ottenuti 345. Sassoli era stato designato nella notte come il candidato ufficiale dei socialdemocratici. Ha ottenuto l’appoggio anche del leader dei popolari Weber. Prende il posto di un altro italiano, Antonio Tajani di Forza Italia – Ppe.