Quel patto alla Provincia che tiene diviso il centrodestra

Senza un chiarimento sull’intesa tra Pompeo e i Fratelli d’Italia la coalizione non potrà neppure pensare ad andare unita altrove. Esattamente come successe quando era Forza Italia a fare da quinta gamba al presidente.

A Ceccano non c’è da discutere niente. Il candidato sindaco è Roberto Caligiore, fortemente sostenuto dal senatore e leader di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini in quello che è il suo feudo elettorale. La Lega di Francesco Zicchieri lo sostiene, Forza Italia di Gianluca Quadrini metterà dei propri candidati in qualche lista. Tutto qui. Non è un accordo, ma una semplice conseguenza per rispettare la roccaforte di Ruspandini.

Ma per tutto il resto il centrodestra non esiste in provincia di Frosinone. A Pontecorvo la sfida tra Anselmo Rotondo e Riccardo Roscia vedrà contrapposti Forza Italia e Lega. E situazione ancora più paradossale, vedrà Fratelli d’Italia divisi in due liste: fino a prova contraria il vicesindaco uscente e l’ex sindaco Michele Notaro stanno nella lista di Rotondo e sono autorevoli esponenti di FdI; il candidato sindaco Riccardo Roscia è ancora dirigente provinciale dei Fratelli d’Italia come lui stesso ha ricordato in una recente riunione dei quadri provinciali.

RICCARDO ROSCIA E FRANCESCA GERARDI

In altri Comuni che non vanno al voto non c’è alcuna intesa vera tra Lega e Fratelli d’Italia, per esempio a Frosinone. Mentre gli “azzurri”, guidati da Gianluca Quadrini, non ci stanno a fare la parte dei parenti poveri.

Per fare chiarezza bisognerebbe cominciare dalla Provincia. Come avvenne qualche anno fa, dopo che gli alleati avevano “bombardato” Forza Italia, allora guidata da Mario Abbruzzese, per il sostegno ad Antonio Pompeo. Oggi l’intesa, non scritta ma fortissima, è tra il presidente Antonio Pompeo e Fratelli d’Italia, che indica il consigliere che presiede i lavori dell’aula (Daniele Maura) e che spesso vota (con Gianluigi Ferretti) con il centrosinistra consentendo a Pompeo di avere in Consiglio quella maggioranza che non è venuta fuori dalle urne.

TOMMASO CICCONE

Forza Italia da tempo chiede chiarezza, ma il partito di Giorgia Meloni fa finta di non capire. La Lega resta in silenzio, eppure il problema esiste. Inutile negarlo. Il centrodestra è risultato maggioritario alle elezioni di più di un anno fa, ma ha perso clamorosamente quando si è trattato di votare per il presidente. Con Tommaso Ciccone “crivellato” dal fuoco amico dei franchi tiratori.

Non c’è bisogno di scienziati della politica per capire che quando ci sono queste forti alleanze trasversali alla fine lasciano il segno. Senza chiarezza alla Provincia il centrodestra non andrà da nessuna parte.