Quel senso di responsabilità che il Pd paga nei sondaggi

Nicola Zingaretti resta stabile, anche nella rilevazione Index. Potrebbe “avanzare”, ma ha il problema di tenere unita una maggioranza litigiosa. Nel centrodestra la Meloni stacca Salvini.

Come ogni giovedì sera, a Piazza Pulita di Corrado Formigli si diffondono i sondaggi Index. Interessante la rilevazione sulla fiducia nei leader politici. In questo caso in calo il trend per Giuseppe Conte. Mentre sale Giorgia Meloni.

La fiducia di Giuseppe Conte, in calo di un punto, si assesta al 40 per cento. Giorgia Meloni è al secondo posto con il 33%. E guadagna un punto. Quindi Matteo Salvini (30%): perde un punto. C’è poi Nicola Zingaretti stabile al 23%, Silvio Berlusconi in calo di un punto al 16%, Carlo Calenda stabile al 17%, Luigi Di Maio stabile al 14% e Matteo Renzi altrettanto stabile all’11%.

Corrado Formigli a Piazzapulita su La7

I risvolti politici di questi numeri sono interessanti. Giuseppe Conte ha sì il gradimento degli italiani, ma forse non con le percentuali che immaginava. E mentre la Fase 1 è stata caratterizzata dall’emergenza sanitaria, la Fase 2 vede l’economia imprimo piano. Con il Governo che arranca, che rimanda il Decreto Aprile di giorno in giorno,che ha parecchie grane al proprio interno, da quella della regolarizzazione dei lavoratori immigrati (chiesta da Teresa Bellanova) a quella del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Vuol dire che Conte può perfino scendere in questo momento.

Giorgia Meloni continua a salire a scapito di Matteo Salvini. Al di là delle percentuali, largamente favorevoli alla Lega ancora, un problema di leadership nel centrodestra esiste. Con Silvio Berlusconi che continuerà a dire la sua.

Nicola Zingaretti è stabile, come tendenzialmente stabile è sempre il Partito Democratico nei diversi sondaggi. Segno di solidità, ma anche di poca propensione a crescere. Il Pd e il suo leader scontano il senso di responsabilità di non poter aprire in questo momento una crisi di Governo.

È evidente che le politiche dei Cinque Stelle e le bizzarrie di Matteo Renzi non entusiasmano il Pd e questo pesa. Quanto a Renzi, resta in fondo alla classifica dei leader, ma questo non lo induce ad alcuna riflessione. Mentre Carlo Calenda ha sorpassato da tempo, oltre a Renzi, anche Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio nel gradimento dei leader.

Qualcosa si muove.