Quella lettera della Segretaria ed i sospetti della minoranza

I veleni innescati da una lettera della Segretaria comunale uscente. L'opposizione solleva gravi dubbi sulla decisione di revocarla. E sospetta che ci sia un legame con il suo modo rigoroso di interpretare le procedure

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Doveva essere una semplice questione burocratica: una delibera di Consiglio comunale. Serviva per sciogliere la convenzione del servizio di Segreteria Generale del Comune di Sora con quello di Piedimonte San Germano: l’accordo che fino ad oggi ha visto un Segretario per due Comuni. Invece l’assise civica si è trasformata in un acceso scontro politico fra maggioranza e opposizione. Culminato con il monito della Segretaria al Consiglio Comunale affinché vigili sull’operato della Giunta per il bene della città.

Motivo del contendere: una lettera con la quale la Segretaria Generale Rita Riccio lo scorso 10 febbraio chiedeva al dirigente del Personale di verificare le dichiarazioni rese dall’architetto Luigi Gemmiti, assunto a tempo determinato dal sindaco Luca Di Stefano. E che per il consigliere di opposizione Federico Altobelli potrebbe essere il vero motivo per cui è stato sostituito il Segretario generale del Comune.

Il consigliere di minoranza è stato costretto a dirlo ai giornalisti al termine dell’Assise civica. Quando ha provato a farlo durante la seduta, il presidente d’Aula Francesco Facchini lo ha richiamato ad attenersi all’Ordine del Giorno che – gli ha ricordato – riguardava lo scioglimento della convenzione con Piedimonte e non i motivi della revoca della dottoressa Riccio. Sottigliezze.

LA LETTERA

Il sindaco Di Stefano, il presidente Facchini e la Segretaria Riccio.

Assunzione dirigente a tempo determinato ex articolo 110 Tuel arch. Gemmiti Luigi” si legge nell’oggetto della missiva inviata lo scorso 10 febbraio dalla Segretaria Generale del Comune di Sora Rita Riccio. Destinatari: il dirigente del Personale Simonetta La Rocca, la posizione organizzativa Lorenzo Fiorini e per conoscenza l’architetto Luigi Gemmiti, il sindaco ed il collegio dei revisori dei conti.

In ordine all’assunzione a tempo determinato del dirigente architetto Gemmiti Luigi, corre l’obbligo, per la P.A. di una puntuale verifica delle dichiarazioni rese ai sensi del D.P.R. 445 del 2000 e poste alla base dell’incarico conferito. Con detto incarico, fortemente richiesto dall’Amministrazione, la stessa ha voluta acquisire una professionalità all’interno dell’ente ritenuta meritevole e consentire al lavoratore il perfezionamento del diritto ad una prestazione pensionistica. In assenza della condizione dichiarata, il rapporto lavorativo non potrà in nessun modo proseguire, per cui si raccomanda di non trascurare le programmate verifiche presso gli enti previdenziali”.

Poche righe, che hanno però fatto insospettire l’opposizione. Soprattutto se vi si aggiungono tre esposti anonimi a cui è seguita l’apertura di un fascicolo da parte della Procura competente e la visita dei carabinieri in Municipio nelle scorse settimane.

PAROLE COME PIETRE

La seduta del Consiglio

Ha aspettato il voto della delibera che scioglieva la convenzione con il Comune di Piedimonte e di ricevere il doppio omaggio floreale del sindaco Di Stefano e del consigliere di minoranza Altobelli. Poi la dottoressa Riccio ha chiesto di poter intervenire. E ha detto parole che hanno pesato come pietre. Sottolineando l’importanza del Consiglio comunale e dell’opposizione. Non è dato sapere se il riferimento era all’atteggiamento avuto dal presidente del Consiglio che, poco prima, aveva tolto la parola ad Altobelli.

Una raccomandazione voglio farla a tutto il Consiglio comunale – ha detto fra l’altro – voi siete l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo a cui sono demandati tutti gli atti fondamentali di una città. E avete il compito di verificare i risultati dell’azione amministrativa da parte della Giunta e dei suoi componenti. Portate fede a questo compito che vi demanda espressamente la legge perché solo in tal modo, con un’opposizione corretta e con una gestione oculata si raggiunge il bene comune”.

E ancora: “Perché l’opposizione non è una cosa negativa, guai se non vi fosse opposizione, perché il confronto deve esserci sempre. È un atto di crescita amministrativa e gestionale, perché solo con il confronto e solo con un confronto ordinato e non strumentalizzato, veramente si può raggiungere il bene della città”. E dopo aver parlato della necessità di svolgere un ruolo imparziale ha detto chiaramente: “Auguro buon lavoro alla nuova collega che verrà, a voi pure auguro buon lavoro, ringrazio il sindaco per l’omaggio floreale però sono amareggiata, questo lo devo dire, sono amareggiata”.

FUOCO ALLE POLVERI

Federico Altobelli

Era stato il consigliere Altobelli all’inizio dei lavori ad accendere la miccia che aveva scatenato lo scontro politico. Si era detto “rammaricato per la scelta di questa Amministrazione perché Sora perde una risorsa importante la cui cacciata non ha giustificazioni”.

Stiamo parlando dello scioglimento della convenzione…” lo richiamava all’ordine Facchini.

Convenzione che riguarda la segretaria comunale. Quello di oggi dovrebbe essere il suo ultimo consiglio” rincara la dose Altobelli. E incalza: “I consiglieri di maggioranza mi dovrebbero spiegare. So che era stata data ampia rassicurazione e poi, 15 minuti dopo, è stata inoltrata richiesta al Ministero dell’Interno. Consigliere Baratta, chiedo a lei visto che ha avuto un ruolo determinante durante la scorsa consiliatura”. Poi il presidente Facchini lo interrompe: “Si deve attenere all’argomento”.

Altobelli chiede la sospensione del Consiglio per la discussione. La maggioranza vota contro e respinge. Lui allora annuncia che quello che ha da dire lo dirà poi ai giornalisti in una conferenza stampa.  

VALTER ASSEDIA IL SINDACO

Luca Di Stefano e Valter Tersigni

Ha fatto valere la sua decennale esperienza in Assise il consigliere Valter Tersigni. Ha preso la parola subito dopo che era stata tolta ad Altobelli e ha incalzato il sindaco e la maggioranza. Attenendosi all’ordine del giorno e citando la proposta di delibera consiliare che in un passaggio recita “dato atto che sono venuti a cadere i presupposti” ha detto: “Voglio sapere quali sono i motivi che hanno fatto venire meno i presupposti”.

Lo sa quali siano i presupposti – sbotta a questo punto il sindaco che finora era rimasto in silenzio -. Che un Comune come Sora debba avere un segretario comunale full time”.

Quindi il motivo è questo? – ribatte Tersigninella delibera è scritto che sono venuti meno i presupposti. Quali sono i presupposti? Devo capire se votare contro o a favore”.

Non la devo convincere, è libero di votare” replica il sindaco.

Tersigni: “Lo vogliono sapere i sorani”.

Di Stefano: “Decida lei. Continuate a fare demagogia. La città ha risposto” alludendo chiaramente al risultato elettorale.

Tersigni: “Basta con queste cose. Articolo quinto e altro” (Articolo quinto: chi tène ‘mmano à vinto! Articolo quinto, chi possiede una cosa in mano, vince. La locuzione viene spesso attribuita al sindaco che la userebbe per dire che ha vinto elezioni e comanda lui a prescindere).

Di Stefano: “E’ un’opposizione strumentale. La città ha bisogno di collaborazione e lei può dare un contributo importante”.

Tersigni: “Sindaco lei sta facendo politica e non dice quali sono i presupposti. Qui avete scritto che sono venuti a mancare i presupposti; quindi, è qualcosa accaduto che non avete scritto nella delibera”.    

BASTONATE A MOSTICONE

Alessandro Mosticone

Il consigliere Baratta, chiamato in causa da Altobelli interviene per confermare la motivazione addotta poco prima dal sindaco.

Poi si infiamma anche il consigliere del Pd Alessandro Mosticone che si scaglia verbalmente contro Tersigni: “Quando era sempre all’opposizione con il sindaco De Donatis (ironizzando sul fatto che è lì da due mandati – n.d.r.) ha sempre parlato male della segretaria. Ci vorrebbe coerenza”.

Poi rivolgendosi ad Altobelli ha detto: “Il sindaco rappresenta la città”. Da qui le bastonate di Tersigni a Mosticone: “Voi amministrate e noi dobbiamo fare i controllori. Non hai detto nulla e forse nemmeno sei capace di dire qualcosa. Ma si può parlare di chi ha perso e chi ha vinto? Tu fai l’amministratore io l’opposizione”. E conclude sostituendosi a un ormai silente presidente del Consiglio: “Devi fare l’intervento fallo in merito a quella delibera”.

Seguono le dichiarazioni di voto con il leghista Lino Caschera che parla di demagogia da parte delle opposizioni e annuncia voto favorevole. La seduta termina con le pesanti dichiarazioni della segretaria comunale.   

LA VERITÀ DI FEDERICO

Federico Altobelli

La sua dichiarazione Altobelli l’ha fatta pochi minuti dopo lo scioglimento dell’Assise. Nonostante l’intimazione del presidente Facchini secondo cui non si poteva tenere una conferenza stampa in Aula consiliare.

È stata forzata una procedura – ha esordito -. Questo è l’ultimo atto di un procedimento iniziato qualche giorno fa quando, nonostante avessero rassicurato la dottoressa Riccio che sarebbe rimasta tutto l’anno, fino alla pensione, in realtà immediatamente dopo hanno mandato una comunicazione al Ministero dell’Interno per chiederne la sostituzione”.

Che cosa è successo? “Sono andati addirittura manu militari a chiedere al sindaco di Piedimonte l’invio anche da parte sua della lettera per la revoca della segretaria”.

Un’affermazione questa che se vera, smentirebbe la motivazione data poco prima dal sindaco circa la necessità per Sora di avere un segretario tutto per sé.  “Mi domando per quale motivo. Noi come opposizione dobbiamo porci delle domande e io volevo solo delle risposte. Mi sarebbe piaciuto averle in contraddittorio ma, come al solito, si sono nascosti dietro la formalità e le solite battute sulla vittoria e sulla sconfitta alle elezioni”.

SOSPETTA RITORSIONE

Il presidente Francesco Facchini

A nostro parere questa inversione a U nei confronti della dottoressa Riccio è oppure potrebbe essere legata, a delle domande che ha fatto all’Amministrazione”.

A questo punto Altobelli parla della lettera del 10 febbraio a firma della Segretaria comunale e inerente alla richiesta di verifica per l’incarico dato all’architetto Gemmiti.

Un incarico che è stato fatto con una selezione su cui, col collega Tersigni, avevamo già sollevato dubbi circa la chiarezza, perché la stessa selezione era avvenuta subito prima di Natale, con i termini brevissimi”.

INCOGNITA CONTROLLI

Non si sa che esiti abbiano avuto questi controlli”. Poi Altobelli evidenzia il passaggio della lettera in cui la dottoressa Riccio scrive: “detto incarico fortemente voluto dall’Amministrazione”. E incalza: “Cosa vuol dire questo? Io di professione faccio l’avvocato penalista. Se fossi nei panni dell’Amministrazione mi comincerei a preoccupare perché significa che c’è qualcosa di non conforme alla legge. Spero che ci diano una risposta. Invece si limitano a zittirci”.

Quindi rivela anche di una procedura aperta “in merito all’altro bando per la selezione dell’altra dirigente, per la quale l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha chiesto dei chiarimenti circa le rotazioni dei dirigenti. Anche lì stiamo aspettando di conoscere quale è l’esito delle procedure”.