Quella sintesi politica che Natalia deve tracciare

Contro la discarica, a favore dell'ambientalismo sostenibile. Ma Daniele Natalia rischia di passare per un 'doppiopesista'. Perché c'è un vuoto politico nella strategia futura sui rifiuti: passa per il Circular ed il Green. E lui, come commissario di Forza Italia, può contribuire a colmarlo. Altrimenti sono solo proclami

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

In gergo si chiama politica dei due forni. Espressione coniata negli anni ’70 dal multi presidente del consiglio Giulio Andreotti. Una metafora nemmeno troppo velata, legata al fatto che, così come il pane lo si può cuocere in due forni diversi con (quasi) lo stesso risultato, così, in un rapporto di coalizione, si può scegliere, per ottenere un certo risultato, di allearsi con una parte o con l’altra, purché il risultato arrivi. L’espressione negli anni è diventata così nota da assurgere a proverbio. Meglio ancora, a simbolo di una politica pragmatica al limite del cinismo e della spregiudicatezza (doti  che certo al Divo Giulio non mancavano).

In certi momenti, quella che il sindaco di Anagni Daniele Natalia percorre sembra, appunto, una politica dei due forni. L’atteggiamento di chi, a seconda delle circostanze, e delle possibili convenienze politiche, sceglie quale profilo mostrare in pubblico. Nulla di illegale, si badi bene. Ma che, a volte, fa pensare.

Il nodo della discarica

Un esempio per tutti: la questione dell’Ambiente. Da giorni nella zona nord della provincia di Frosinone è rivolta contro Virginia Raggi. Colpa della possibilità, per ora solo evocata ma senza alcun atto che vada in quella direzione, che riapra la discarica di Colle Fagiolara, al confine tra Paliano e Colleferro, per conferirvi i rifiuti che Roma, evidentemente non sa più come sistemare. Un’eventualità che, come detto, ha creato furibonde polemiche. Soprattutto da parte di quelli che, come il sindaco di Paliano Domenico Alfieri e quello di Colleferro Pierluigi Sanna, da anni combattono per evitare che quella possibilità diventi reale.

Ieri mattina a questa levata di scudi si è aggiunto il sindaco Daniele Natalia. Che, in una nota, ha detto di essere decisamente contro questa possibilità; «ogni volta che Roma si trova in crisi per lo smaltimento dei rifiuti si rinnova la proposta di individuare sul territorio della Provincia di Frosinone un sito per la costruzione di una nuova discarica. Sostanzialmente si tratta di uno scarico di responsabilità da parte della politica romana che, non essendo in grado di gestire lo smaltimento dei rifiuti del proprio territorio, lascia il problema agli altri».

E,  poiché «la Provincia di Frosinone non è la discarica della Capitale ed ha, anzi, sempre dimostrato buone capacità nella gestione dei propri rifiuti, come Sindaco di Anagni mi unisco ai colleghi delle città vicine che si oppongono all’individuazione di siti in Ciociaria per la costruzione della discarica per Roma. Ugualmente il mio sostegno e la mia solidarietà vanno al Sindaco di Colleferro Sanna ed agli altri primi cittadini tra Provincia di Frosinone e Provincia di Roma che combattono contro la riapertura della discarica di Colle Fagiolara». 

Al cerchio e alla botte

Il consiglio provinciale

Parole molto dure, quelle del primo cittadino. Toni da barricata. Tipici di chi, giustamente, si preoccupa per la difesa del proprio ambiente. 

Parole che però, fatalmente, stridono con quelle che, in altre circostanze, sempre a proposito di ambiente, il sindaco Natalia ha utilizzato. Ad esempio, coniando la definizione di «ambientalismo consapevole» per definire l’atteggiamento di chi cerca di mettere assieme la difesa dell’ambiente e la necessità di sviluppo economico di una zona tropo spesso bloccata da lacci e lacciuoli di un ambientalismo fin troppo fondamentalista.

Ed allora. Sbaglia il sindaco quando critica gli ambientalisti da barricata, parlando di «ambientalismo consapevole»? No.

Sbaglia il sindaco Natalia quando critica la collega Virginia Raggi usando toni da Che Guevara della Valle del Sacco? Nemmeno.

La sintesi che manca

Una recente riunione della Giunta Natalia in assetto Covid

Quello che manca è una sintesi politica chiara. Che Daniele Natalia ha la possibilità di definire partendo da Anagni per ampliare a tutto il territorio, considerato il suo ruolo di sub commissario provinciale di Forza Italia. Quella sintesi è il nuovo modello di sviluppo per l’Ambiente, nel quale proprio in questa fase il centrosinistra si sta rivelando in affanno. Perché le discariche sono una risposta vecchia ad un problema ancora attuale proprio a causa dei ritardi della politica.

Ciò che occorre è un modello nuovo, capace di trasformare i rifiuti da problema a risorsa. Che sia possibile farlo, Daniele Natalia lo ha dimostrato con il protocollo grazie al quale molte imprese stanno venendo nel suo territorio ad impiantare la nuova sede: merito del l percorso chiaro con il quale affrontare i vincoli delle aree Sin. (Leggi qui Un calcio alla burocrazia: varata la Delibera che abbatte i tempi in zona Sin).

Dove nasce il dubbio del doppiopesismo di Natalia? Proprio dal fatto che dica No a Colle Fagiolara senza attaccare il centrosinistra regionale e provinciale dicendo che c’è un modello diverso ed alternativo. Senza contestare i ritardi del centrosinistra nell’individuazione del nuovo sito provinciale dei rifiuti. E senza portarsi dietro l’intero Partito. (Leggi qui Nuova discarica: Pompeo dice no alla Regione).

Proprio per questo, il sospetto è che, a volte, le posizioni (e le dichiarazioni) vengano scelte sulla base del ritorno in termini di immagine e vantaggio politico. 

La politica dei due forni, appunto. Nulla di illegittimo, si badi bene. Basta saperlo.