Quella volta che Gianfranco D’Angelo venne lasciato olmo alla passatella (di F. Dumano)

Foto: copyright Piero Albery

Realtà e leggenda si fondono nei ricordi del celebre attore Gianfranco D'Angelo ed il suo periodo ad Arpino. I calzini spaiati, la passatella in cui rimase 'olmo'...

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Ricordi in bianco e nero… nei quali i colori non erano ancora arrivati in tv ma si potevano vedere solo nelle pellicole al cinema. Un ‘epoca in cui gli attori sedevano nel salotto della piazza e Piero li paparazzava. Correvano gli Anni ’70 e spesso Arpino era scelta come location per i film. Lui al tempo era tra i protagonisti della commedia sexy italiana: Gianfranco D’Angelo lavorava  con attrici simbolo in quegli anni come Edwige  Fenech.

Ad Arpino con lui c’era la bella Lilli Carati, la Professoressa di Scienze Naturali, di cui abbiamo già parlato in due occasioni. (leggi qui Lilli Carati la Prof di Scienze… e Arpino si trasforma in un set e leggi qui Bettino il cazolaio e la leggenda di Lilli Carati). Anche se il suo sogno proibito è sempre stato la Alena Seredova

Ricordi in bianco e nero… la  Carati veniva seguita nella speranza di intravedere un pezzo di gamba in più, lui invece si fermava nel salotto e faceva salotto, raccontando aneddoti e barzellette.

Oggi 82 enne, i riflettori si sono accesi nuovamente sul personaggio, avendo dichiarato che con la sua pensione è costretto ancora a lavorare per poter mantenere ancora un livello adeguato di vita.

Nella vita si dice sia stato più cicala che formica. Ma non solo la pensione ”non adeguata”, anche l’esclusione ai funerali di Fabrizio Frizzi, riservati ai più intimi, lui che si considerava un grande amico escluso.

Ricordi in bianco e nero… fa un certo senso leggere i suoi sfoghi per chi lo ricorda in  Piazza Municipio circondato e invidiato. Nel salotto della piazza di Arpino, la vita scorreva piatta e l’arrivo di ”personaggi” accendeva le curiosità, poi come al solito, leggende e realtà si fondono e stabilire i confini è sempre difficile.

Leggenda è forse che abbia partecipato una sera alla ”passatella” e che sia stato lasciato ”olmo”. Nel linguaggio in codice significa ”all’asciutto”senza bere neanche un goccio.

Altri narrano che hanno viaggiato con lui per raggiungere la vita romana. Non era l’epoca dei social e dei selfie che narrano in diretta gli incontri. Di certo del suo soggiorno arpinate oltre le scene del film, c’è il favoloso archivio di  Piero Albery… Leggenda o realtà i suoi calzini spaiati nero e blu…