Quell’angelo ‘cattivo’ che lascia Maria da sola

Perché l'angelo, dopo l'annuncio a Maria "si allontanò da lei"? Lasciandola sola davanti al rischio di essere lapidata e ripudiata? La scelta è libertà e non accondiscendenza.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

avvenga per me secondo la tua parola. E l’angelo si allontanò da lei (Lc. 1,38)

Scena celeberrima del vangelo di Luca, ma la conclusione è strana.  Ci aspetteremmo che l’angelo desse compagnia a Maria, le fosse accanto nel momento in cui lei ha accettato il volere di Dio.  E,  invece, l’angelo la lascia: un angelo cattivo, crudele che abbandona gli uomini nel momento in cui ne avrebbero maggiormente bisogno.

Sì, perché Maria ha di fronte a sé delle scelte impressionanti: deve dire ai suoi genitori che è incinta, deve dire a Giuseppe, il suo fidanzato, che  aspetta un bambino e quel bambino non è suo. Sono situazioni dure anche adesso. Ma, allora, erano scelte per le quali si pagava con la vita: i sassi non l’avrebbero risparmiata, i suoi concittadini, i Nazareni, l’avrebbero uccisa a colpi di pietra.  Giuseppe, stesso, che pure la ama alla follia, decide di ripudiarla proprio per non esporla ai lanci delle pietre, ma comunque il ripudio avrebbe significato una vita di stenti fuori della comunità, non accettata da nessuno. 

Eppure l’angelo si allontanò da lei. 

L’angelo ci lascia la scelta

L’Annunciazione

Mi ha colpito questa frase, perché in realtà attribuisce all’uomo la responsabilità delle sue scelte che sono  il frutto della sua  libertà e non della semplice accondiscendenza di fronte alla richiesta  di Dio. 

Maria liberamente sceglie di accettare la volontà di Dio, nonostante tutti i rischi che questa scelta comporta. Avrebbe potuto dire di no e invece pronuncia quel sì, da cui tutti siamo stati salvati.   In questo è la sua santità:  un coraggio straordinario per affrontare tutte le consuetudini della sua gente e soprattutto senza paura di essere abbandonata da Dio. 

Però l’angelo si allontana da lei.  Credo che questa espressione di Luca voglia darci un criterio per giudicare la nostra vita: nel momento in cui accettiamo la volontà di Dio ne riceviamo anche la forza per sostenere tutto quello che ci può accadere. E’ quello che il catechismo chiama la grazia di Dio.  Per questo il Vangelo definisce Maria piena di grazia capace cioè di affrontare i drammi dell’esistenza senza paura, senza fare passi indietro, coraggiosamente dedita al progetto che Dio vuole per lei. 

E noi? Quando abbiamo scelto il progetto di Dio per noi?  Ricordiamo il momento in cui abbiamo avuto di fronte la necessità di scegliere e abbiamo fatto la scelta fondamentale? Certo avremo tradito quella scelta chissà quante volte perché abbiamo bisogno della grazia di Dio per essere fedeli e spesso non siamo disponibili nemmeno per accettarla. 

Quell’angelo a noi è vicino e ci lascerà soltanto nel momento in cui sarà sicuro che la nostra scelta è definitiva e non sarà sottoposta ai tanti tradimenti della nostra vita. 

(Leggi qui qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).

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