Quell’esposto boomerang che ha unito tutti sul Corso

Manovra politica. E non tecnica. Ecco cosa c'è dietro al tentativo di far credere che qualcuno avesse bloccato i lavori su Corso della Repubblica

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Come sarebbe andata a finire ve l’abbiamo scritto ieri mattina. Ora vi spieghiamo cosa c’è dietro. Perché è tutta politica e c’è nulla di giudiziario nella partita sui lavori per la pedonalizzazione di Corso della Repubblica a Cassino. Regolarmente in corso. Che nessuno ha fermato. E nessuno ha ordinato di bloccare. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 5 aprile 2023).

Nessuno ha ordinato lo stop

I lavori in Corso della Repubblica per la pedonalizzazione del centro vanno avanti. Non ci sono né sono mai esistiti ordini di blocco dei cantieri. Anche perché se qualcuno dovesse firmarne ne risponderebbe davanti alla Corte dei Conti: per le penali da pagare alle imprese, l’aumento dei costi delle materie prime. Nessuno in Regione Lazio ha formato alcun ordine di stop.

(Foto: Andrea Panegorossi © Imagoeconomica)

Via Pec è arrivato un invito. Che è cosa ben diversa dall’ordine: il Diritto Amministrativo è chiaro sul punto. Se il Comune sospendesse i lavori lo farebbe di sua iniziativa, la lettera non glielo ordina.

Perché la lettera invita a sospendere i lavori? Manca l’autorizzazione con la quale si dica che la nuova pavimentazione in gres prevista dal progetto non vada ad alterare il paesaggio. Per la cronaca si tratta dello stesso materiale usato per l’adiacente Piazza Diamare. I lavori sul corso e quelli già completati nella piazza rappresentano un ‘unicum‘ architettonico.

Perché il Comune è partito lo stesso nonostante non avesse l’autorizzazione? Perché sta facendo intanto gli altri lavori, si sta portando avanti con le opere che stanno sotto la pavimentazione. Quando l’autorizzazione arriverà, la ditta poserà a terra il gres: se la Soprintendenza dovesse dire che il gres impatta sull’ambiente ci si metterà un materiale diverso.

Se vogliamo andare per cavilli…

Enzo Salera tra Francesco Carlino e Barbara Di Rollo

Il Comune non ha tenuto in considerazione la Pec inviata dalla Regione. Perché? Il motivo è emerso dal vertice tenuto tra il vicesindaco Francesco Carlino (che ha la delega ai Lavori Pubblici) ed il responsabile dell’Ufficio Tecnico. “l termini per il rilascio del parere della Soprintendenza sulla pavimentazione già sono trascorsi“: scatta il principio amministrativo del Silenzio Assenso. Cioè, siccome non ho motivi per bloccarti i lavori nemmeno perdo tempo a scriverti che va tutto bene e mi concentro su altre pratiche.

Inoltre il Comune ha già un altro documento. Da cui emerge che l’assenza di quella carta “di per sé, non attribuisce l’illegittimità all’atto amministrativo, bensì è da considerarsi inefficace, fino alla successiva acquisizione della predetta autorizzazione”. Cioè: non è illegale e non c’è niente di cui scomodare le Procure; ma fino all’arrivo dell’autorizzazione non si possono posare i pavimenti.

Questo è l’aspetto puramente tecnico per quel che riguarda il cantiere di Corso della Repubblica. Quello politico chiama in causa invece proprio l’opposizione consiliare che la scorsa settimana ha presentato un esposto inviato anche alla Procura della Repubblica. Basato proprio sull’assenza dell’autorizzazione paesaggistica.

Effetto aggregante

Il rendering del nuovo Corso della Repubblica

Non volendo, l’opposizione consiliare riesce laddove la maggioranza era ormai da tempo in difficoltà. Ovvero? Le elezioni Provinciali prima, le Regionali poi e in ultimo il Rimpasto di Giunta avevano messo a dura prova la tenuta nervosa della squadra guidata dal sindaco Enzo Salera.

Quelle tre scadenze politiche avevano innescato dissapori, liti continue, divisioni evidenti. Al punto da mostrare all’opinione pubblica una maggioranza tutt’altro che granitica. C’era probabilmente un solo punto a tenere uniti i falchi e le colombe, i fedelissimi ed i dissidenti, i saleriani di ferro e coloro in cerca di un’alternativa. E quel punto era proprio il vasto progetto con cui cambiare il volto di Cassino: la pedonalizzazione del centro, la riqualificazione in cui tutti credono.

Un progetto che a differenza di quanto avvenne nel 2015 con l’ipotesi di una tra la Villa Comunale e Montecassino funivia, non vede contrari nella maggioranza. Otto anni fa le resistenze più che all’esterno erano evidenti già all’interno dell’amministrazione Petrarcone.

Ed è così che non appena l’opposizione ha dato il via agli esposti tentando di minare quel progetto, assessori e consiglieri si sono nuovamente compattati. I dissidi sono passati in second’ordine. Probabilmente riaffioreranno, intanto Salera può ringraziare l’opposizione che lo ha aiutato a “fare spogliatoio” ed a ricompattare la squadra.

Parole al plurale

Foto © Michele Di Lonardo

La replica alla minoranza va a riallacciare le fila della squadra del sindaco. E non è un caso che nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook Enzo Salera parli al plurale, cioè a nome di tutta la sua amministrazione.

Lo fa mandando un segnale alla città: “È evidente a tutti l’obiettivo di una certa opposizione, fare il male della città e dei propri cittadini, con l’obiettivo di buttare fango sull’Amministrazione. E stanno mettendo in atto tutte le armi: ricorsi, manifestazioni, insulti, articoli, denunce, ricorrendo addirittura a organi superiori di altro colore politico. E solo per bloccare un’opera che cambierà in meglio il volto della nostra città. Noi andiamo avanti“.

Quali che siano gli sviluppi nei prossimi giorni, sul piano politico questa vicenda ha già segnato un passo importante: la rinnovata unità della maggioranza e le diverse anime dell’opposizione. Perché dei nove consiglieri di minoranza ce ne sono anche due che non hanno firmato l’esposto (Michelina Bevilacqua e Francesca Calvani).

E non solo. L’associazione che un tempo vedeva Benedetto Leone tra i fondatori, Liberi e Forti, non si unisce al coro dell’opposizione consiliare. Si concentra invece su un aspetto bel più concreto e tecnico: facendo notare che con la pedonalizzazione non viene rispettato il piano di emergenza.

Nulla a che vedere con l’esposto, anche così l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro prova a marcare le distanze. Salera assiste divertito, si gode la rinnovata unità della sua maggioranza e parafrasando l’imitazione di Corrado Guzzanti nei panni di Francesco Rutelli, verrebbe da dire: ” ‘A Salè ricordate degli amici, ricordate de chi ti ha voluto bene