Quelli che non hanno capito chi comanda nella Lega

Il caso Quadrini esploso ieri nella Lega rivela che è in corso una guerra di posizionamento decisiva in Ciociaria. Ecco il quadro e come va letto.

Si è aperto ieri pomeriggio il tavolo nel centrodestra romano per arrivare alla definizione dei candidati della coalizione alla presidenza dei quindici Municipi di Roma. Tra i presenti Paolo Trancassini e Massimo Milani per Fratelli d’Italia, Claudio Durigon per la Lega e Maurizio Gasparri per Forza Italia. Per chi non l’avesse ancora capito, nel Lazio l’uomo forte della Lega è Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al Mef e coordinatore regionale.

Quelli che non hanno capito

L’onorevole Francesca Gerardi

Quanto accaduto nelle ore scorse a Gianluca Quadrini evidenzia che questo concetto e questa gerarchia di Partito non a tutti sono chiari. E che all’interno del Carroccio c’è chi cerca di ricavarsi una linea autonoma scavalcando i vertici. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 24 giugno 2021).

Non è altrimenti pensabile che si possa organizzare una conferenza stampa per presentare magnum cum gaudio l’ingresso nella Lega dell’ex capogruppo di Forza Italia in Provincia Gianluca Quadrini, ignorando i veti posti dai quadri provinciali. Su quell’ingresso, il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani aveva chiesto di aspettare; altrettanto aveva disposto il responsabile Organizzazione Pasquale Ciacciarelli. (Leggi qui La solitudine di Quadrini giù dal Carroccio).

Gianluca Quadrini avrà pure mille difetti politici ma non è né sciocco né sprovveduto: senza autorizzazione mai avrebbe pubblicato le locandine apparse sulla sua bacheca Facebook e poi tolte appena è uscita la notizia di un suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle assunzioni nei Comuni della Comunità Montana da lui all’epoca presieduta.

A volere con forza Gianluca Quadrini nella Lega era il deputato Francesca Gerardi. E con lei il sindaco della sua città, Pontecorvo, Anselmo Rotondo. Entrambi con una legittima finalità politica: la parlamentare sa che nel 2023 dovrà concorrere alle Regionali e Quadrini possiede le preferenze che lei fino ad oggi non ha avuto la possibilità di dimostrare d’avere. Il sindaco punta ad essere eletto Presidente della Provincia ma gli mancano i sindaci che Quadrini ogni volta è stato capace di mobilitare, risultando il più votato alle Provinciali.

Nei Partiti c’è una gerarchia

Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli

Il Carroccio è un Partito che prima del 2018 aveva una sola cifra nelle percentuali di voto. Ora è sopra il 20% anche se il trend è in lento ma costante calo dopo che alle Europee ha sfiorato il 34%. Anche e soprattutto nelle province di Latina e Frosinone. (Leggi qui Il vento sulle vele di Draghi e Meloni, giù Lega e Pd).

La Lega è una, continuano a ripetere tutti i big. Da Matteo Salvini a scendere. Ma inevitabilmente ci sono diverse sfumature, anche nel Lazio. Ciò non toglie che esista una gerarchia chiara. Nella quale la leadership regionale di Claudio Durigon è fuori discussione. E altrettanto lo è quella provinciale di Nicola Ottaviani; lo ha capito bene Pasquale Ciacciarelli, talvolta su posizioni diverse da quelle del sindaco di Frosinone e per questo in contrapposizione ma senza mai tentare di scavalcarlo.

Le reazioni scatenate ieri nelle chat interne dopo il caso Quadrini danno le dimensioni dei rapporti di forza e degli schieramenti. La Lega non fa eccezione. Se Claudio Durigon è il capo nel Lazio, Francesco Zicchieri è da sempre tra i fedelissimi di Matteo Salvini. A giorni alterni su azzuffano e si rappacificano e in ogni caso dai due non si potrà prescindere quando si dovranno decidere le candidature che contano. Tutto il resto è in evoluzione.

Il senatore Gianfranco Rufa di Veroli e la deputata Francesca Gerardi cercano continuamente di ricavarsi un ruolo: il primo proverà ad ottenere la ricandidatura al Senato; non a caso gli è stato affidato il ruolo di Commissario provinciale a Latina, potendo così spaziare su tutto il basso Lazio. Alla seconda è già stato detto che dovrà concorrere al consiglio regionale.

Ma ogni ambizione non potrà prescindere dalle posizioni del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e del responsabile dell’Organizzazione Pasquale Ciacciarelli.

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