Quelli che non possono perdere nel Lazio

Segreteria regionale del Pd: Bruno Astorre e Claudio Mancini verso un duello all’arma bianca. Dietro le quinte Nicola Zingaretti e Matteo Orfini: nessuno dei due vuole fare passi falsi. Ma si tratta di un appuntamento cruciale anche per Francesco De Angelis

Martedì scade il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale del Partito Democratico.

In corsa ci saranno sicuramente il senatore Bruno Astorre e il deputato Claudio Mancini, eletto come capolista nel collegio proporzionale Frosinone-Latina, lo stesso nel quale in terza posizione c’era Francesco De Angelis, che però non ce l’ha fatta.

 

Astorre è l’alter ego di Dario Franceschini, leader di Area Dem. Inoltre, ha un patto d’acciaio con Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e intenzionato a prendersi la segretreria nazionale del partito. Sempre che il congresso si celebri.

Claudio Mancini, invece, è un orfiniano di ferro.

 

L’esito del congresso nel Lazio sarà fondamentale per Zingaretti: è la sua Regione e non può permettersi passi falsi. Il punto è che tutto si giocherà tra Roma e provincia, visto che esprimeranno 152 dei 200 delegati. Per questo Zingaretti e Orfini si stanno concentrando nei circoli della Capitale.

Francesco De Angelis, in attesa di essere nominato commissario del Consorzio industriale unico del Lazio, è molto impegnato per sostenere Zingaretti ma pure Astorre.

Non si aspettava di trovarsi di fronte l’amico-avversario Mancini, ma a questo punto non c’è tempo per i sentimentalismi. Tutti si giocano tutto: Nicola Zingaretti non può perdere nel Lazio. Matteo Orfini neppure.

 

Ma attenzione: a determinare il risultato saranno i delegati, quindi significa che è nei circoli che avverrà il corpo a corpo all’arma bianca. E sempre nei circoli si capirà chi ha votato per chi. Anche in provincia di Frosinone. Nessuno può rilassarsi.