C'è chi storce il muso in maggioranza. Perché Riccardo Ambrosetti, nonostante non sia un assessore, ha ottenuto un maxi stanziamento per mettere in sicurezza le scuole. Chissà se perderà la voice durante la prossima riunione di maggioranza
Se sei brutto… ti tirano le pietre. Se sei bello (come nel suo caso)… te le tirano lo stesso. La celebre canzone scritta nel ’67 da un indimenticabile Ricky Gianco si adatta alla perfezione al consigliere comunale Riccardo Ambrosetti. Che a più di qualcuno in maggioranza ad Anagni comincia a diventare fastidioso.
Oddio, un po’ ingombrante il volto macho della destra anagnina lo è sempre stato. Ma negli ultimi tempi la tendenza è diventata piuttosto difficile da sopportare. Soprattutto per chi, stando in maggioranza con lui, deve simulare un accordo ed una benevolenza che pare proprio non ci sia.
L’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare il vaso, c’è stata qualche giorno fa. Con l’annuncio urbi et orbi dei 650mila euro stanziati dal comune per i lavori di sistemazione straordinaria delle scuole di proprietà comunali.
Lavori benedetti, per carità. Ed un annuncio che, ovviamente, ha riportato in prima linea il volto pieno del consigliere di Fratelli d’Italia.
Un rilievo che, per qualcuno nel centrodestra locale, Ambrosetti merita fino ad un certo punto. Visto che, fino a prova contraria, l’esponente di Fdi è solo un consigliere comunale. Con una delega importante come quella della Pubblica iItruzione intendiamoci, ma sempre un consigliere comunale. Che però si comporta, in Comune e fuori, come se fosse un vero e proprio assessore.
Di qui la proposta. Forse una provocazione; ma più probabilmente uno sfogo dettato dall’esasperazione. (Anche perché appena un mese fa s’era detto che di rimpasto non se ne parlava più, leggi qui Nessun rimpasto ad Anagni, lo dicono una fonte e la logica dell’equilibrio).
Perché non far entrare Ambrosetti in giunta? Perché non farlo diventare un esponente della squadra di governo del sindaco Natalia? L’operazione sarebbe questa; togliere l’assessore allo sport Jessica Chiarelli e mettere al suo posto, dopo una risistemazione delle deleghe, Riccardo Ambrosetti. Non verrebbe toccato l’equilibrio delle liste (visto che la Chiarelli ed Ambrosetti appartengono allo stesso partito); non verrebbe alterato il rispetto delle quote rosa (visto che rimarrebbero due donne assessori, la Retarvi e la Cicconi).
E, ragionano gli esasperati in maggioranza, almeno Ambrosetti avrebbe, a quel punto, i titoli per comportarsi da assessore.
Se ne parlerà alla prossima riunione di maggioranza. Sempre che, come è capitato spesso ultimamente, chi arriva a palazzo comunale deciso a fare la guerra non perda la parola all’ultimo istante.