Quelli del Pd che non perdonano a De Angelis di vincere troppo

Il congresso del partito è bloccato su una… candidatura unitaria (Luca Fantini). Riemergono le critiche al presidente dell’Asi, il quale però pesa di più perché vince ad ogni tipo di elezione e ha dalla sua una maggioranza schiacciante.

Secondo gli avversari interni la sua colpa è vincere troppo. Sì, Francesco De Angelis dovrebbe vincere di meno per far sì che all’interno del Pd ci fossero minori tensioni. Ma come si fa a vincere di meno? Perché Pensare Democratico dovrebbe avere la stessa rappresentanza di altre aree che hanno meno della metà dei voti e delle percentuali?

Francesco De Angelis fa il presidente del Consorzio Asi di Frosinone e in futuro guiderà il Consorzio industriale  unico della Regione Lazio. Alla guida del Cosilam, l’altro Consorzio della provincia di Frosinone, c’è Marco Delle Cese, vicinissimo allo stesso De Angelis. Ma entrambi hanno ottenuto l’incarico non attraverso un colpo di Stato orchestrato dai militari. No, c’è stata una libera votazione dei soci. Dove il Pd ha fatto blocco, riuscendo pure ad aggregare al di fuori dei confini della coalizione.

MARCO DELLE CESE E MAURO BUSCHINI

Al vertice di un altro ente intermedio strategico, la Saf, c’è Lucio Migliorelli: è sostanzialmente un tecnico, con indubbie capacità gestionali nel settore dell’Ambiente, come hanno dimostrato sia i conti e sia le strategie nel corso di questo primo mandato alla guida della Saf; ma è un’evidenza che da sempre sia tra i fedelissimi di De Angelis. Domani cercherà il mandato bis.

In precedenza su quella poltrona era seduto Mauro Vicano, anche lui vicino a De Angelis. Il presidente dell’Asi è pronto a sostenere Vicano se davvero quest’ultimo deciderà di candidarsi a sindaco di Frosinone.

Nel partito lo strapotere di De Angelis non va giù a tutti. Ma quello strapotere nasce da elezioni e vittorie. Il Pd esprime oggi due consiglieri regionali, Mauro Buschini e Sara Battisti, che alla Pisana sono arrivati in coppia grazie ai voti dell’area di De Angelis. Il quale in passato aveva fatto eleggere senatrice Maria Spilabotte. Dimostrando di saper far crescere una classe dirigente. Ha una forza elettorale e politica riconosciuta. Ha dalla sua parte la maggioranza dei sindaci e degli amministratori locali.

I DUE FRANCESCO: DE ANGELIS E SCALIA

 All’interno del Partito non esiste un’altra strada se non quella di competere democraticamente con lui. Come ha fatto per anni Francesco Scalia, il quale ha determinato le vittorie di Cesare Fardelli alla Saf, di Arnaldo Zeppieri all’Asi. Dicendo la sua anche al Cosilam. E centrando elezioni importanti, alla Regione Lazio e al Senato. Scalia è stato decisivo anche nella prima vittoria di Antonio Pompeo alla Provincia, quando addirittura spaccò il Partito.

Il congresso del Pd è bloccato su una candidatura unitaria, quella di Luca Fantini. È bloccato perché a De Angelis non viene perdonato di vincere troppo. Il presidente dell’Asi vorrebbe fare il padre nobile, ma non può. Senza di lui nel Partito non si raggiunge uno straccio di accordo.

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