Quello che perde in realtà è quello che poi vince

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Quando sai che stanno per fregarti e li lasci fare. Perché alla fine vince quello che in apparenza perde.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Immaginate di avere saputo che il vostro collega che vi sta affianco, l’amico con il quale avete condiviso tutto negli ultimi anni, si stia preparando a farvi le scarpe. Un’informazione certa, non un pettegolezzo. Questione di ore e lo farà.

Pensate per un attimo a chi potrebbe essere questa persona nella vostra vita. E poi pensate alla cosa che potrebbe farvi: raccontando un vostro segreto a vostra moglie (o vostro marito), oppure svelando una mancanza grave al capo.

Però lo avete saputo prima. E potete muovervi in tempo, agire, schivare il colpo. È fantastico avere le informazioni prima e potersi regolare di conseguenza, anticipando le mosse degli avversari.

Ecco: per chi si professa cristiano non funziona così. La sera dell’ultima cena, Cristo disse a Giuda: Vai e fà ciò che devi.

Potrebbe impedirglielo, risparmiarsi tutto ciò che ne seguirà. Gli basterebbe alzarsi e dire: vado a comprare le sigarette, il pane ed il vino sono sul tavolo, fate da voi. E darsi alla clandestinità per la Palestina.

Invece no: va incontro alla più grossa ingiustizia, lui che non ha fatto niente di male. Al punto che lo stesso Pilato prova a salvarlo proponendo di crocefiggere al posto suo un noto delinquente.

La piazza, la democrazia diretta, l’uno vale uno, decide di mettersi con il più potente, per ingraziarselo. Chissà che succede se scende e vede che non l’ho votato. La piazza lascia a soffrire quello che sa essere il più debole.

In realtà, pochi sapevano, che quel mansueto, proprio mentre veniva inchiodato stava vincendo e non perdendo. Non stava finendo tutto ma stava cominciando. Chi ha pensato a sé stesso e difeso Barabba è finito lì. Per gli altri è iniziata una storia di eterna gloria.

Buona Pasqua.

Senza Ricevuta di Ritorno.