Questo Pd è superato: non è capace di capire nemmeno i Like (di N. Zingaretti)

L'affilata analisi di Nicola Zingaretti su un Pd superato dal tempo. Incapace di riconoscere i segnali che arrivano dai Like. Perso in discussioni inutili che non appassionano più nessuno. L'unica via d'uscita: creare un nuovo arcipelago utile ad ascoltare, elaborare, decidere, combattere

Nicola Zingaretti

Segretario Nazionale del Partito Democratico

Il video di Luigi Di Maio sull’aereo a noleggio della Presidenza del Consiglio ha avuto oltre 4 milioni di visualizzazioni, le condivisioni sono ben oltre 100.000.

Al netto del merito e del contenuto del video questi numeri confermano l’incredibile efficacia dell’azienda – partito dei 5Stelle e sottolineano il fallimento assoluto della cultura organizzativa che il Pd ha messo in campo nel corso degli anni.

Abbiamo deriso per molto tempo il partito – azienda di Berlusconi, il quale però ha governato per 20 anni. Ora con elitaria sufficienza guardiamo con ironia, mista a preoccupazione, al metodo Casaleggio – Grillo.

 

La verità è che in questi anni il Pd non ha investito nulla sulla necessità di costruire e rafforzare nella società un nuovo soggetto unitario della democrazia moderna. Ha ceduto alla tentazione di investire tutto su un ridicolo sistema di correnti in lite tra loro perché è proprio da questa lite che spesso deriva la giustificazione dell’esistenza.

 

Avremmo bisogno di un Partito moderno, plurale, senza correnti. Invece abbiamo solo correnti senza Partito.

Ecco un altro motivo per andare presto al Congresso: azzerare questa folle struttura e avviare la costruzione di una nuova e moderna forma di Partito che metta al centro le persone, gli individui con le loro idee.

Un Partito che abbia l’ambizione di associare le persone nei luoghi della vita ed insieme costruisca nella rete una infrastruttura moderna per creare connessioni, contatti, forza organizzata.

 

Potremmo chiamarla la Rete dell’Italia. Un nuovo arcipelago utile ad ascoltare, elaborare, decidere e combattere. Un’arcipelago di idee e persone che sulla base della fiducia nell’altro aggreghi le diversità, per rafforzare la democrazia.

Lo dico perché ciò che mi impressiona oggi del Pd è l’assoluta sfiducia che caratterizza le relazioni di chi di questo partito fa parte.

Così non si va lontano.

Occorre sconfiggere ogni conservatorismo e aprire una fase del tutto nuova della nostra vita.

 

Il modello 5 Stelle non può essere il nostro modello per mille motivi, primo fra tutti il fatto di manipolare le persone alle quali dice di voler dar voce. Ma occorre in fretta superare un’arretratezza drammatica del nostro modo di essere nella società moderna inventando nuove forme di aggregazione nella società e ripeto una intelligente e nuova forma di presenza nella rete per ascoltare, creare e avviare battaglie culturali e delle idee.

Dobbiamo smetterla di avere paura, osare e costruire. Anche per questo mi batterò al Congresso.

 

È in questo modo che si possono restituire dignità e potere alle persone, a coloro che fanno parte di una comunità, rafforzando la democrazia interna con un modus operandi tutto nuovo.

Bisogna infatti chiudere l’umiliante fase nella quale gli iscritti vanno bene quando devono discutere (ovviamente le sconfitte) ma vengono ignorati quando bisogna decidere, magari le liste dei candidati alle elezioni.

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