“Non servono accrocchi”: i progressisti bocciano il Patto

Il cartello dei 'progressisti' di Francesco Carta dice no al patto trasversale che sta mettendo insieme l'ex sindaco Bartolomeo (Pd), Lega, Udc e Ripartiamo con voi. Boccia quell'alleanza: "Un inutile accrocco”

Un “accrocco” e per di più “inutile“. È una bocciatura senza appello nei confronti del patto trasversale messo su dal quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo (Pd) insieme a Lega, Udc e civica Ripartiamo con voi. A pronunciarla non è la parte di centrodestra lasciata fuori da quell’intesa. A bocciarla è una parte del fronte progressista cittadino.   

L’atto di bocciatura

Lo ha fatto con un duro documento politico. Che è andato ad aggiungersi alle perplessità manifestate ad alta voce nei giorni scorsi dal Segretario Dem.

Il municipio di Formia

A firmarlo è stata una pattuglia di tanti ex. Gente che nelle quattro amministrazioni guidate da Sandro Bartolomeo ha rivestito incarichi di primo piano. Sono stati in Consiglio comunale nelle sue maggioranze, hanno fatto parte delle sue giunte, sono militanti di quello che è stato il centrosinistra di Formia.                                            

Ad ispirare il manifesto politico è stato Francesco Carta per cl’associazione “Incontri e confronti”. Carta è stato uno storico avversario politico di Bartolomeo, dai tempi del Pci. Nel 1993, dopo il terremoto Tangentopoli, i due furono protagonisti delle Primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Carta perse e accusò lo sfidante di “avercela fatta solo grazie ai voti dei democristiani“.

Ora le riserve che manifesta a Bartolomeo sono durissime.

“Basta trasformismo”

Si inizia con una critica feroce al passato. Che mette sullo stesso piano le ultime due amministrazioni. Quella della sindaca Paola Villa (né di destra, né di sinistra, né grillina) e quella precedente, la Bartolomeo IV. «Due amministrazioni tanto più diverse tra loro nelle intenzioni quanto più simili nelle conclusioni, finite poi alle decisioni del Prefetto».

Per Francesco Carta si tratta di due errori da non ripetere. Perché entrambe furono caratterizzate da «liste elettorali e singoli consiglieri che si sganciano, si agganciano, o ancora che pendolano, di qua e di là, realizzando un trasformismo vergognoso ed infinito».

Amato La Mura, Sandro Bartolomeo e Maurizio Costa

Contestano la visione politica del patto trasversale. Al suo contrario, sostengono che ha ancora senso la divisione tra centrodestra e centrosinistra. Respingono l’accostamento al Modello Draghi che sta sostenendo palazzo Chigi: «c’è il rischio di banalizzarlo in qualche slogan buono per i titoli sui giornali»

«Dare l’idea di stare insieme prescindendo dalla condivisione di alcuni e precisi obbiettivi, che destra e sinistra siano concetti arcaici e che i cittadini abbiano bisogno di soluzioni di qualsiasi tipo e da qualsiasi parte arrivino, finisce per mettere sullo stesso piano soluzioni buone e cattive.  Introduce poi il concetto che anche a Formia si debba ricercare un Draghi che gestisca la complessità».

Soluzioni indigene e no all’accrocco

Ma se centrodestra e centrosinistra hanno fallito, se il patto trasversale non va bene, cosa pensano i progressisti che possa andare bene per guidare Formia?

«Non è più possibile riproporre, come si sta intravvedendo, un copia e incolla di soluzioni elettorali praticate altrove, a garanzia di rendite di posizione per i soliti gruppi».

La conclusione è una sentenza. «Qui non si tratta di mettere in piedi un accrocco per vincere le elezioni e nemmeno cercare rivalse per la fine anticipata di un’amministrazione carente».

Claudio Fazzone

La stilettata finale è tutta per Sandro Bartolomeo ed il suo IV governo cittadino. L’ex sindaco non si lascia trascinare nella polemica. E risponde ribadendo che il progetto trasversale che sta contribuendo a realizzare è un recinto aperto.  «La coalizione può accogliere altri sostenitori ma – specifica –  non forze politiche organizzate a tutti i costiQuesta non è una coalizione di destra con un po’ di sinistra, ma è una alleanza per la città. Paritaria e senza preponderanze di alcun tipo . Altrimenti non potrebbe essere. Inoltre i cittadini non amano le ammucchiate, la trasversalità ne è l’esatto contrario, è una operazione selettiva tra forze di orientamento diverso che si incontrano per la prima volta per fare poche cose ma vitali per Formia. Questa alleanza non farà cose prevalentemente di destra o di sinistra ma– conclude l’ex sindaco – quelle poche di cui la città ha bisogno».

Sembra quasi un segnale in codice per Claudio Fazzone e la sua Forza Italia. (Leggi qui Formia, Fazzone accosta la porta ma lascia uno spiraglio).