Raggi, Colosimo, Madia: tre donne per il Campidoglio

Come le vicende della Regione Lazio stanno condizionando la corsa alle candidature a sindaco di Roma. Fratelli d’Italia scatenati, mentre si allontana l’ipotesi di Zingaretti. Pd in difficoltà, mentre Virginia Raggi non molla. La variabile Carlo Calenda.

Dalla Regione al Campidoglio. C’è un filo rosso (ma anche giallo e perfino nero) che lega le vicende che stanno interessando da giorni la Regione Lazio e le manovre in corso per la candidatura a sindaco di Roma. (Leggi qui Il successore di Buschini, il caso rosa e la ‘non corrente’).

Le mani libere dei Fratelli

Chiara Colosimo

Nel centrodestra sta avanzando la soluzione che porta a Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. La più determinata ad attaccare Nicola Zingaretti, l’ufficio di presidenza e tutta la maggioranza nella vicenda che riguarda il concorso di Allumiere. Fratelli d’Italia chiede l’azzeramento di tutto l’ufficio di presidenza e lo fa con una motivazione politica forte: nessun esponente del Partito di Giorgia Meloni ha firmato o condiviso la delibera del concorso in questione. (Leggi qui Buschini spiazza tutti: si dimette da Presidente).

Le dimissioni del presidente del consiglio regionale Mauro Buschini hanno aperto comunque un varco nella maggioranza di centrosinistra. E sono i Fratelli d’Italia quelli che si stanno infilando in quel varco. Giorgia Meloni è rimasta fredda sull’ipotesi di Guido Bertolaso candidato a sindaco di Roma (sostenuta da Lega e Forza Italia). Ora può lanciare definitivamente Chiara Colosimo.

La rimonta di Raggi

Virginia Raggi sta dimostrando di essere molto più solida dell’immagine che diede di sé quando le telecamere la immortalarono disperata sul tetto del Campidoglio, come se volesse fuggire dall’assedio delle responsabilità.

Regge su più fronti. Intanto su quello interno dei Cinque Stelle. L’accordo che ha portato Roberta Lombardi e Valentina Corrado nella giunta di Nicola Zingaretti non è condiviso dalla Raggi, che ha fatto partire la controffensiva. E ha detto in modo molto forte a Giuseppe Conte che lei non accetterà alcun “blitz”. Vuole ricandidarsi al Campidoglio. Magari pure con il sostegno del Pd.

Nel frattempo incassa anche lei il risultato di quanto accaduto in queste ore in Regione Lazio. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 8 aprile 2021).

Il pantano della sinistra

Carlo Calenda. (Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica)

Il Partito Democratico è in difficoltà: la soluzione di Nicola Zingaretti si è allontana a velocità supersonica, quella di Roberto Gualtieri non convince il segretario Enrico Letta. L’asso nella manica potrebbe essere Marianna Madia. In tal caso ci sarebbero tre donne in corsa per la poltrona più ambita del Campidoglio: Virginia Raggi, Chiara Colosimo e Marianna Madia.

C’è però anche la candidatura di Carlo Calenda, leader di Azione. Sostenuta da Matteo Renzi, avversata da Nicola Zingaretti.

Però nel Pd adesso decide Enrico Letta. E un’alleanza con Calenda su Roma potrebbe essere strategica anche su altri fronti. Considerando pure le spaccature nei Democrat della Capitale, all’interno dei quali le ferite della vicenda di Ignazio Marino non sono ancora state rimarginate.

Prossime settimane decisive, con lo slalom parallelo: Campidoglio e Pisana.

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