Raio scrive a Cassino: «Carletto, si va sul penale…»

La lettera è partita in tarda mattinata dal Palazzo di Governo. Destinatario: ingegner Carlo Maria D’Alessandro, sindaco di Cassino. A firmarla è il dottor Ernesto Raio, vice prefetto di Frosinone. E soprattutto commissario per l’esecuzione della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha ordinato al Comune di Cassino la consegna dei suoi acquedotti ad Acea in quanto gestore unico provinciale.

 

Nella lettera, il commissario Raio scrive in termini tecnici e giuridici. Che tradotti suonano come un preavviso di ultimatum: in pratica il commissario rileva che non è stato rispettato quanto da lui disposto il 2 agosto. E cioè la consegna, entro 30 giorni, degli elenchi con i nomi degli utenti dell’acquedotto cittadino, il tipo di contratto (utenza domestica o commerciale), la tariffa applicata, il numero di contatore.

 

Il dottor Raio ha contestato al sindaco il mancato rispetto di quell’ordine. Ha ricordato che deriva da un provvedimento dall’autorità giudiziaria e per questo la violazione rappresenta un reato penale, aggravato dal fatto che a commetterlo sono pubblici ufficiali.

 

Nessun commento per ora arriva dal Comune. Che ha puntato tutte le sue ultime speranze sull’udienza di giovedì 8 settembre: quella in cui intende dimostrare al Consiglio di Stato che è impossibile ottemperare a quanto indicato dalla sentenza per via di alcuni limiti tecnici.

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