Patto con il M5S? Zingaretti: «Basta chiacchiere e fango»

L'ondata di reazioni all'intervista di Massimiliano Smeriglio al Manifesto. Levata di scudi dei renziani: tutti contro Zingaretti. Che reagisce con un post su Facebook

Alla fine è stato costretto ad imbracciare la tastiera e sparare in rete un messaggio con il quale zittire l’esercito delle fake che iniziava ad ingrossarsi. Nicola Zingaretti ha digitato

”Ho detto fino alla noia che non ho alcuna intenzione di allearmi con il Movimento 5 Stelle. Ritornare in maniera isterica e ossessiva ogni volta su questo tema è segno della debolezza di chi non sa dire nulla di positivo su se stesso e ha come unica arma parlare male degli altri”.

Il Governatore del Lazio ha eliminato così ogni terreno di manovra a tutti quelli che dal mattino lo accusavano di voler aprire ad un’alleanza con il Movimento 5 Stelle.

Ad innescare quella convinzione era stata l’intervista apparsa alla mezzanotte scorsa sul sito del quotidiano comunista Il Manifesto.  Un appello del vice presidente della Regione Massimiliano Smeriglio al popolo della sinistra che non si riconosce nel Pd: un invito a fare come accade negli Usa, dove i movimenti partecipano alle primarie Democrat, incidendo sul risultato finale; ma senza aderire al Partito. (leggi qui L’appello di Smeriglio alla sinistra: alle Primarie ricordatevi di Sanders)


Serracchiani: No alla setta anti Europa

La deputata Debora Serracchiani (che appoggia Maurizio Martina nella corsa per la segreteria nazionale Pd) dice un no senza riserve all’ipotesi di allearsi con i 5 Stelle. Perché «Se prima qualcuno poteva coltivare illusioni, dopo sei mesi di prova al Governo del Paese hanno dimostrato in modo inequivocabile di essere incompatibili con la democrazia italiana“. 

La parlamentare non punta il dito solo sull’alleanza tra grillini e leghisti. Ma indica «le leggi che hanno approvato in combutta con la Lega: hanno reso evidente quel che sono e cioè falsi e incompetenti, razzisti per convenienza e totalitari per vocazione».

Nel Partito Democratico la dialettica è ampia. tanto che dall’esterno viene scambiata per una specie di suk. Che Debora Serracchiani preferisce tenersi stretto se paragonato ad un movimento come il Cinque Stelle che definisce «un movimento-azienda settario, antieuropeo, con regole interne che minano i valori costituzionali, che vincola i propri parlamentari al pagamento di penali, che approva un dl sicurezza caotico e disumano, che approva condoni edilizi, che predica trasparenza e onestà ma solo per gli altri, che vuole chiudere i giornali e minaccia i giornalisti. Sono la faccia sgangherata e hi-tech della Lega, con cui resteranno al Governo malgrado tutto».

Richetti: Vogliono allearsi con il M5S

A dire che Massimiliano Smeriglio intende arrivare ad un’alleanza con il Movimento 5 Stelle è un altro degli avversari di Nicola Zingaretti nella corsa per la Segreteria Nazionale Pd. Matteo Richetti è l’ex portavoce di Matteo Renzi, in questa tornata aveva annunciato l’intenzione di candidarsi a Segretario: poi ha ritirato la candidatura per confluire nella formazione di Maurizio Martina.

Per Matteo Richetti «L’intervista di Smeriglio fa chiarezza su un punto decisivo. Noi abbiamo esplicitato fin dall’inizio la necessità di riconquistare gli elettori che hanno abbandonato il Pd. Invece con Zingaretti, come esplicitato da Smeriglio, l’obiettivo finale è quello di fare una alleanza con il M5S. Abbiamo detto e ripetiamo no ad operazioni politicistiche e a spurie sommatorie di sigle». 

Giachetti: Nicola fa sempre così

Nell’intervista al Manifesto, Massimiliano Smeriglio parlava della necessità di un “disgelo” con il Movimento 5 Stelle, arrivando ad ipotizzare la possibilità di “fare pezzi di strada insieme“. 

Posizioni che non lasciano stupito Roberto Giachetti. Per il quale si tratta di un «detto e non detto, è sempre stata la posizione di Nicola. Oggi va dato atto a Smeriglio di uscire dalla ambiguità e di contribuire ad un congresso dove siano chiare le posizioni dei candidati e quindi sia possibile scegliere sulla base della linea politica e non della simpatia». 

Nobili: Così è la fine del Pd

Una ‘chiarezza‘ che nei giorni in cui si parla di scissioni, di nuovo Partito di Renzi, di parlamentari pronti a seguire l’ex-premier, di certo non svelenisce il clima in casa dem.

Scrive Luciano Nobili su twitter: «L’intervista di Smeriglio libera dalle ambiguità la proposta politica di Zingaretti: giudicano Matteo Renzi pericoloso, vogliono cambiare la nostra cultura politica, vogliono allearsi con il M5S. È una chiarezza utile per il congresso. Sarebbe la fine del Pd».

Fioroni: No al Pd nelle mani di Grillo

Sulla vicenda interviene anche l’ex ministro Beppe Fioroni. È stato uno dei fautori della nascita del Pd. Dice che il Partito deve rinnovarsi ma «non perdere il suo connotato di forza alternativa alla Lega e ai 5 Stelle. L’intervento di Smeriglio sembra interpretare un disegno alternativo di Zingaretti. Ora, se la proposta è quella di consegnarsi a Grillo, certamente si snatura la funzione di un Partito concepito per unire il centro e la sinistra, non per rianimare vanamente la sinistra immaginando di ammansire il populismo».

Guerini: Fare chiarezza nel Congresso

Lorenzo Guerini è uno dei renzianissimi. È circolato anche il suo nome tra i possibili candidati da contrapporre a Nicola Zingaretti nella corsa per diventare Segretario Nazionale del Pd.

«Ho letto con interesse l’intervista di Smeriglio al Manifesto in cui teorizza la partecipazione di elettori di formazioni a sinistra del Pd alle primarie del prossimo 3 marzo per votare Zingaretti e poi portare il Pd all’alleanza con il Movimento 5stelle. Lo ringrazio perché ha il merito di rendere chiaro il nucleo centrale della proposta politica-congressuale della mozione Zingaretti. Io penso invece che il nostro compito sia opporci con forza a questo governo e costruire l’alternativa al nazional-populismo di Lega e 5stelle. Il congresso, alla fine, anziché sui posizionamenti di ciascuno di noi, dovrà confrontarsi su questo punto, chiaramente».

Morassut: Parole travisate

 In soccorso di Nicola Zingaretti, arrivano le parole del deputato Roberto Morassut: «Non mi pare Zingaretti abbia mai detto di voler fare un governo coi Cinque Stelle. Su questo nel Pd non vedo grandi differenze. Altra cosa e’ dire che i Cinque Stelle vanno scomposti. E questo, semmai, ha sempre detto Zingaretti».

Mirabelli: Basta caricature

Con Zingaretti si schiera anche il vice presidente dei senatori Pd, Franco Mirabelli.

Dice che l’intervista rilasciata al Maneifesto da Smeriglio è stata utilizzata per attribuire a Zingaretti la volontà di ricercare l’alleanza con il Movimento 5 Stelle. «Cosa più volte negata e chiarita dallo stesso candidato alla segreteria del Pd. Ricordo che il Presidente della regione Lazio ha sconfitto il M5S alle elezioni regionali e casomai sono stati altri nel Pd, legittimamente, a volere un confronto con il movimento di Di Di Maio» ha detto Mirabelli.

Il post di Zingaretti: Chiacchiere e fango

Alla fine arriva la risposta ufficiale di Nicola Zingaretti. La posta su Facebook, sulla sua Pagina. È una risposta che non lascia spazio a dubbi.

Ho detto fino alla noia che non ho alcuna intenzione di allearmi con il Movimento 5 Stelle. Ritornare in maniera isterica e ossessiva ogni volta su questo tema è segno della debolezza di chi non sa dire nulla di positivo su se stesso e ha come unica arma parlare male degli altri.

La cosa divertente è che di solito i protagonisti di questa gazzarra sono tra i principali responsabili della disfatta elettorale che ha portato i 5 Stelle al Governo e pretendono di dare lezioni a me che li ho sconfitti.

Io credo che sia essenziale un’altra cosa: un cambiamento radicale che torni a metterci in sintonia con l’elettorato che abbiamo perso e che, in gran parte per rabbia e sfiducia, ha votato 5 Stelle.

Dobbiamo recuperare con la politica l’elettorato che ci ha abbandonato. Questo è un impegno etico il resto sono chiacchiere e fango di chi fa finta di non capire e usa in maniera subalterna questo si, gli stessi metodi dei 5 Stelle per gettare fango nel confronto politico.

Abbiamo perso anche per questo. Dobbiamo proprio cambiare tutto e voltare pagina.