Referendum e comunali, il piano di Giorgia Meloni

Fratelli d’Italia appoggerà soltanto due dei quattro quesiti sulla giustizia. La Lega sta cercando di allargarsi al centro ma dovrà fare i conti con una parte di elettorato che non sopporta il garantismo. Giorgia Meloni è pronta a sferrare l’ennesimo attacco, passando anche dalle elezioni nei Comuni come Frosinone.

Fratelli d’Italia appoggerà soltanto due dei quattro quesiti dei referendum sulla giustizia ammessi dalla Corte costituzionale, vale a dire quello sulle separazione delle carriere e quello sull’elezione del Csm. Non quindi quelli sui limiti agli abusi della custodia cautelare e sull’abolizione della legge Severino. C’è una logica precisa di Giorgia Meloni in questo tipo di scelta.

Nel centrodestra l’ala garantista è stata sempre e soltanto quella di Forza Italia. Non certamente la Lega e l’allora Alleanza Nazionale, oggi Fratelli d’Italia. Il vento sta ulteriormente cambiando, ma ci sono soprattutto dei posizionamenti all’interno del centrodestra che stanno cambiando rapidamente.

I riposizionamenti

Giorgia Meloni Matteo Salvini Giovanni Toti © Sara Minelli / Imagoeconomica

La Lega di Matteo Salvini ha ormai cambiato rotta verso il Centro, dove sta cercando di contendere lo spazio politico a Giovanni Toti, a Lorenzo Cesa, a Giovanni Brugnaro e a tutti quelli che stanno cercando di mettere la bandierina su questa fetta di centrodestra. La Lega non vuol concedere terreno, ma Matteo Salvini deve in ogni caso tenere conto di una parte di partito che mal sopporta una svolta di tipo garantista. Per questo Giorgia Meloni ha deciso di attaccare ancora una volta sulla parte destra della coalizione. Con ottime probabilità di erodere ancora consenso al Carroccio.

Matteo Salvini ha chiesto l’election day, vale a dire la possibilità che i referendum vengano votati insieme alle elezioni amministrative di primavera. Pure in tal caso però si rischia l’effetto boomerang, perché la determinazione di Fratelli d’Italia non verrà meno e ormai gli elettori sono abituati a distinguere i piani e a votare diversamente.

L’elettore che sa distinguere

Elezioni, schede elettorali Foto © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Prendiamo un Comune come Frosinone, capoluogo di provincia. Fratelli d’Italia ha deciso di restare nell’area di centrodestra a sostegno del candidato sindaco di tutto il centrodestra. Contemporaneamente cercherà di ottenere più voti possibili per quanto riguarda i candidati nella lista di Partito. Se nella cabina elettorale i cittadini troveranno pure le schede dei referendum, saranno in grado di distinguere. E molti di centrodestra magari premieranno due volte Fratelli d’Italia.

La conferma arriva proprio dal territorio della provincia di Frosinone: più volte è capitato che in elezioni diverse, tenute nello stesso giorno, gli elettori abbiano votato in maniera diametralmente opposta. Basti pensare a Veroli: nello stesso giorno gli elettori hanno votato in massa il sindaco di centrosinistra Simone Cretaro ma alle Europee tenute nello stesso momento hanno votato liste e candidati di centrodestra. Altrettanto evidente negli anni precedenti a Ferentino: alle Regionali tutti con il centrosinistra ed alle Europee tutti con il centrodestra.

La svolta al centro della Lega sembrava la cosa più giusta da fare, ma una tale decisione doveva procedere attraverso la federazione con Forza Italia. Invece questa operazione si è fermata. E allora Fratelli d’Italia ha deciso di accelerare ancora.

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