Regalo di nozze per Magliozzi: a lui il simbolo Pd

Colpo di scena sulle elezioni comunali di Formia. Il simbolo del Pd potrebbe essere scongelato. La soluzione individuata dal segretario regionle Astorre e dal commissario Mauri. Verso una nuova votazione interna. Che tenga conto del mutato quadro politico. Con Magliozzi candidato

Il regalo di nozze potrebbe farglielo il Partito: riconoscendo la soluzione che ha proposto e omologando la sua candidatura a sindaco. Luca Magliozzi è partito con in tasca il divieto di fare campagna elettorale “in nome e per conto del Pd” e al rientro scopre che potrebbe ritrovarsi ad essere il candidato ufficiale del Partito Democratico alle Comunali di Formia.

Magliozzi e l’origine del problema

Matteo Mauri, commissario provinciale Pd Latina (Foto: Gaetano Lo Porto / Imagoeconomica)

A congelare il segretario cittadino del Pd di Formia era stata una Pec del Segretario Regionale Bruno Astorre e del Responsabile Organizzazione nel Lazio Andrea Ferro. Colpa della votazione con cui la Direzione di Circolo aveva deciso la linea politica da seguire alle prossime Comunali. In pratica quella sera era stato stabilito di non appoggiare il progetto civico del dottor Amato La Mura perché al suo interno c’erano anche forze del centrodestra come Lega e Udc. Invece la rotta indicata da Magliozzi puntava verso un ‘campo largo e progressista‘ alla testa del quale doveva esserci l’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco. (Leggi qui Il Pd va con Magliozzi. E ora si rischia lo strappo).

Quella votazione non è stata ritenuta sufficiente a determinare una Direzione politica. Per il livello Regionale del Pd occorreva una maggioranza almeno del 60%. Invece la Sezione era risultata spaccata: 8-7 nella votazione precedente, poi 8-0 nell’ultima riunione, alla quale le truppe dell’ex 4 volte sindaco Sandro Bartolomeo decidsero di non andare. Inoltre era stata messa in dubbio la legittimità dei componenti delle Direzione. (Leggi qui La scomunica di Astorre: niente simbolo al Pd).

In questi casi, il simbolo non si assegna. Proprio per evitare spaccature formali davanti alle urne.

La soluzione del caso Formia

Sandro Bartolomeo e Luca Magliozzi

Il caso era stato esaminato nei giorni scorsi a Roma dal neo commissario provinciale Matteo Mauri convocando il Segretario del Pd di Formia Luca Magliozzi, il presidente Gennaro Ciaramella, presente il Segretario Regionale Bruno Astorre. Al termine di due audizioni della durata di 5 minuti ognuna, Mauri aveva sentenziato “Il caso Formia merita un approfondimento“. (Leggi qui Il Commissario convoca il Pd: ora il congresso).

Nel frattempo le condizioni politiche sono cambiate. In modo radicale. Perché il campo largo e progressista si è dissolto: Francesco Occipite Di Prisco ha ritirato la sua disponibilità a candidarsi; l’ex presidente d’Aula Pasquale Di Gabriele è andato a sostenere la coalizione di La Mura. Non solo: il Movimento 5 Stelle ha deciso di sostenere la ricandidatura della professoressa Paola Villa.

In pratica, in poche settimane, del ‘campo largo e progressista‘ è rimasto solo un campetto e nemmeno troppo coltivato. Lo compingono: l’area di Magliozzi, Demos, Sinistra Italiana, Articolo 1 e l’associazione Incontri e Confronti. Ma soprattutto, il candidato sindaco è diventato, per assenza di altre proposte, proprio Luca Magliozzi.

Un quadro del tutto diverso da quello che aveva portato alla spaccatura. Ma soprattutto al quadro portato da Magliozzi e Bartolomeo all’attenzione dei dirigenti comunali del Pd quando ci si contò e finì 8-7.

Una nuova riunione

Bruno Astorre – (Foto: Imagoeconomica)

Proprio per questo, Bruno Astorre e Matteo Mauri hanno individuato una possibile soluzione in extremis. Consiste nel convocare di nuovo la Direzione e chiedergli una nuova votazione sulle due proposte: con La Mura o con Magliozzi candidato?

La Direzione si terrà nelle prossime ventiquattrore. A quella votazione non potranno partecipare i due componenti la cui posizione è sub judice. C’è un rischio: che finisca di nuovo 8-7 e non ci sia la maggioranza del 60% prevista dallo Statuto per assegnare il simbolo. Una soluzione allora l’ha indicata proprio il Segretario cittadino: allargare il dibattito all’assemblea degli iscritti.

Come sono i numeri in Assemblea? Magliozzi è convinto di controllare i due terzi del voto Dem. In pratica di poter contare su 80 dei 120 iscritti. E se così fosse, non ci sarebbero dubbi sull’assegnazione del simbolo Pd.

Una sanatoria per Magliozzi

Ma non ci sarà bisogno di verificare lo Statuto del Pd e di controllare se è legittima una soluzione del genere. Perché con molta probabilità nemmeno questa volta l’area di Sandro Bartolomeo si presenterà ai lavori. Non ritiene legittimo il quesito: Luca Magliozzi è già in campagna elettorale, ci sono già i manifesti Magliozzi Sindaco. Chi ha autorizzato il Segretario a candidarsi? Quale riunione del Partito gli ha indicato la via della sua candidatura?

Stando al punto di vita dell’area Bartolomeo, la Direzione che si terrà nelle prossime ore, in pratica andrebbe solo a sanare una posizione palesemente illegittima. E partecipando a quella riunione si legittimerebbe il voto.

Chi conosce la politica scommette che gli uomini di Bartolomeo non andranno.