Regionali del Lazio: cambierà tutto, anche di più

Non è vero che la candidatura di Michetti a Roma chiuda la strada a FdI per la Regione Lazio. Ambizioni in tutto il centrodestra Il Pd non potrà più contare su Zingaretti. Anche se Sassoli…

Francesco Lollobrigida in prima fila. Ma anche Fabio Rampelli e Chiara Colosimo. Il ticket Enrico MichettiSimonetta Matone per la candidatura a sindaco di Roma mantiene immutate le ambizioni di Fratelli d’Italia per quanto riguarda la Regione Lazio.

È vero che Michetti è stato lanciato da Giorgia Meloni, ma lui è sostanzialmente un civico ed è stato indicato all’interno di un tavolo di sintesi al quale sono stati garantiti gli equilibri con gli altri alleati: la Lega ha avuto la candidatura a Torino, Forza Italia alla Regione Calabria. Proprio per questo, il fatto che Michetti sia stato indicato da FdI non pregiudica il Partito di Giorgia Meloni nel futuro tavolo per scegliere il candidato governatore del Lazio. (Leggi qui Il gioco ad incastri per le candidatura su Roma).

Le ambizioni regionali a destra

Chiara Colosimo (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Le ambizioni per il dopo Zingaretti sono estese a tutto il centrodestra. La candidatura alla presidenza della Regione Lazio è quella che interessa maggiormente al Partito di Giorgia Meloni. Dove ambisce Fabio Rampelli ma dove Chiara Colosimo sta prendendo le misure per il grande salto: c’è lei dietro al caso che ha sollevato non poco imbarazzo nel centrosinistra regionale per le assunzioni fatte attingendo dalla graduatoria elaborata dal Comune di Allumiere. Proprio per questo si è voluto che fosse lei a guidare la Commissione speciale incaricata di fare chiarezza: se non troverà irregolarità nella condotta seguita dalla Regione Lazio sarà per lei un boomerang, se individuerà conferme su un ruolo attivo avuto dagli amministratori regionali le sue azioni schizzeranno in alto.

Certamente si dovrà fare i conti con la Lega. Il nome più forte è quello di Claudio Durigon: in Regione c’è stato ai tempi di Renata Polverini, era uno dei suoi collaboratori più stretti. Non ha mai nascosto che gli piacerebbe tornare in quelle stanze ma con il ruolo di Governatore.

Si dovrà fare i conti con Forza Italia: Maurizio Gasparri era stato precettato tre anni fa quando bisognava individuare il candidato da contrapporre a Nicola Zingaretti lanciato verso il bis. I rumors ora portano il nome di Claudio Fazzone il Coordinatore regionale di Forza Italia è stato a lungo in Regione Lazio, ne è stato Presidente del Consiglio prima di spiccare il balzo verso Palazzo Madama.

Vero che mancano due anni, ma dopo l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, in programma a gennaio, la volata inizierà.

E quelle a sinistra

Bruno Astorre e Claudio Fazzone

Diverso invece il punto di vista del centrosinistra che dal 2013 ha Nicola Zingaretti come presidente. Attenzione però, perché Zingaretti è un’anomalia: lui ha vinto quando il Pd è franato, ha ottenuto più voti della coalizione che lo ha sostenuto, al punto che poi è stato fondamentale far volare l’anatra zoppa.

Difficile individuare un altro candidato alla presidenza con le stesse caratteristiche. Forse quello che ci si avvicina maggiormente è David Sassoli. Ma è pure chiaro che uomini come Daniele Leodori e Alessio D’Amato proveranno a dire la loro. Qualche rumor cita anche il senatore Bruno Astorre. Molto dipende da cosa accadrà alle Comunali di Roma: cambieranno lo scenario. E da cosa accadrà nel Partito Democratico durante i prossimi due anni: è una realtà in continua evoluzione, per usare un eufemismo.

A meno che non si finisca con il ragionare nell’ambito di un’alleanza con i Cinque Stelle di Roberta Lombardi. Pure in tal caso però molto dipenderà da come andranno le elezioni comunali di Roma. Una vittoria di Roberto Gualtieri sarebbe adrenalina pura e rafforzerebbe lo storico asse formato da Goffredo Bettini, Claudio Mancini e Bruno Astorre.

In ogni caso le prossime regionali del Lazio promettono di rivoluzionare tutti gli equilibri finora conosciuti.