Regionali, i candidati pontini perduti negli slogan

I candidati neanche propongono. Ormai lanciano delle frasi, come termini proposti ai bimbi delle elementari. È tutto un concentrato di battute e banalità

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente avrei bisogno di...

Battiato, Centro di gravità permanente

Mi inoltro nella campagna elettorale meno interessante degli ultimi decenni, meno interessante per i cittadini. Leggo i sondaggi. L’ultimo pubblicato da Repubblica dice che a Roma ormai D’Amato ha ripreso Rocca e la differenza tra di loro è di appena un punto; il sondaggista dice che la sfida si deciderà nelle province, cioè da me . Eppure e mi rendo conto che li sto leggendo come si faceva anni fa con le previsioni metereologiche: in nostalgia di quando facevamo i contadini e dal tempo dipendeva la nostra vita. Ora? Anche no.

Soltanto slogan

I candidati pontini neanche propongono. Ma lanciano delle frasi, come termini proposti ai bimbi delle elementari al rientro di settembre: come hai passato queste vacanze? Con dentro quelle domande che paiono improbabili, e diventano terrificanti, anche all’ultimo dei nani: vuoi più bene a mamma o a papà?

Cerco qualche spunto interessante, qualche proposta originale. Faccio fatica tra slogan tipo “C’è un’altra storia” di Valeria Campagna (Candidata con la lista d’Amato). Che storia? Non si sa, come dire che ci sarebbe un’altra vita, un altro amore, un altro… c’è sempre un altro. Ma sarebbe carino sapere cosa altro. Anche se lei si chiama Campagna e non possiamo dire che non fa la campagna elettorale.

Salvatore La Penna (in corsa per il Pd, consigliere uscente), uno dei pochi che ha letto un libro, dice che ci sarà. Il suo slogan è “esserci per Latina“. Certo ridurre ad una frase una proposta politica è difficile, una volta aiutavano i Partiti con il loro bagaglio di idee ma ora…

Cerco originalità, mi imbatto in un incontro di Enrico Tiero (candidato con Fratelli d’Italia) dove mi aspetto le cose che si dicono. Ma lui lancia una botta di originalità con tanta ironia: “nel comune che prenderò più voti ci sarà un premio“, prende il sorriso di tutti. Il premio naturalmente è la risata sulla battuta, ma almeno fa una battuta.

Tra battute e banalità

C’è poi Maurizio Galardo che dirgli politico di lungo corso è non dire il vero, lui è nato e si è candidato a sindaco del nido, già il padre si candidava. Su di lui le critiche sono sulla sua eternità nella scena politica e lui ci gioca: “usato sicuro è la sua strategia elettorale. Come girare una critica per farne una opportunità.

Maria Grazia Ciolfi insieme alla candidata presidente dei 5 stelle Donatella Bianchi vanno a Ventotene: per un confronto con gli isolani: Arcipelago pontino tra bellezza e criticità, il confronto con gli isolani, Ciolfi e Bianchi in visita a Ventotene. Dice che parlerà di Sanità, e ci sta, di dissalatore e sta sul pezzo. Ma aggiunge di viabilità a meno che non propone un ponte da Formia mi pare fuori tema. Ma il nodo e’ sulla visita agli isolani, quanto va a Roccamassima visita i montanari, a Borgo Carso i pianari. A volte le parole.

Ma, ma … ecco la campagna elettorale è dei candidati nelle loro singole caratteristiche, qualche buona battuta per chi ha spirito, tanta banalità per il resto. (Leggi qui Gli indifferenti e la colata di cemento).

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