Regionali: il Pd flirta con M5S e Calenda minaccia d’andarsene. I primi nomi

La Direzione Provinciale Pd di Frosinone vara 5 dei 6 nomi da mettere in lista per le Regionali. C'è anche Pompeo. E la candidata di Salera. Equilibrio tra le aree interne e segnali di allargamento. D'Amato lancia segnali al M5S. Ipotesi ticket. L'ira di Calenda.

Senza polemiche, senza veleni. La Direzione Provinciale di Frosinone del Partito Democratico ha approvato la lista con i candidati alle elezioni regionali di febbraio. All’unanimità. Nessun distinguo, nessuna presa di posizione: nessun accenno alle recenti elezioni Provinciali ed alla divisione su due candidati. Ed alle rappresaglie messe in atto dopo il risultato. (Leggi qui: Pompeo e Salera minano le basi del Pd).

Cinque nomi più uno in pectore

Luca Fantini (Foto © AG IchnusaPapers)

Ha parlato solo il Segretario Provinciale Luca Fantini. Tracciato il perimetro della lista, spiegato come si è arrivati a definire quegli equilibri. E poi ai voti: prendere o lasciare.

Capolista sarà il consigliere regionale uscente Sara Battisti, presidente della I commissione; l’ex presidente della Provincia e sindaco dimissionario di Ferentino Antonio Pompeo; il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi; il consigliere comunale di opposizione a Ceccano Andrea Querqui, l’assessore comunale di Cassino Maria Concetta Tamburrini.

Il sesto nome è in pectore al Segretario Luca Fantini che ha ricevuto il mandato a completare la lista entro domenica e comunicarla poi alla Direzione Pd del Lazio che dovrà convalidarla.

Gioco d’incastri per le Regionali

Sara Battisti e Antonio Pompeo (Foto © AG IchnusaPapers)

Quella messa a punto dal Segretario è una lista che tiene conto delle diverse sensibilità nel Partito Democratico. E dell’esigenza di aprire il Pd alle forze che gli stanno accanto. È lo stesso schema usato per costruire l’alleanza con cui l’ala maggioritaria Pensare Democratico ha vinto le elezioni Provinciali di dicembre, eleggendo presidente il sindaco di Sora Luca Di Stefano.

Sara Battisti è espressione della storica componente di Francesco De Angelis, con radici nei Ds e nella cultura di sinistra. Mentre Antonio Pompeo viene dall’area degli ex renziani di matrice margheritina. Libero Mazzaroppi rappresenta il primo dei segnali d’allargamento del Pd all’ala dei sindaci ed alla matrice storica del Partito Socialista: è stato dirigente regionale del Psi.

Stesso ragionamento ma in direzione scudocrociata per Andrea Querqui: fa parte del mondo contiguo al Pd, suo padre Gianni è stato sindaco di Ceccano per la Democrazia Cristiana ed è quella la base elettorale dei Querqui.

Maria Concetta Tamburrini è espressione del sindaco di Cassino Enzo Salera che in questi anni ha costruito una componente territoriale del Partito: contrapposta a Pensare Democratico ed alleata con Antonio Pompeo.

La sfida possibile

Alessio D’Amato (Foto © AG IchnusaPapers)

I numeri dei primi sondaggi hanno dimostrato in maniera plastica che nel Lazio il Movimento 5 stelle non ha possibilità di vincere. Ma ha quella di far perdere il Partito Democratico con il quale governa la Regione da cinque anni (negli ultimi due direttamente dalla giunta).

L’assessore uscente alla Sanità Alessio D’Amato candidato governatore dal campo Progressista ha mandato in giornata nuovi segnali. «Da parte mia le porte sono sempre aperte, anche per un accordo in extremis. Se Donatella Bianchi volesse fare un ticket sarebbe una cosa gradita»: lo ha detto dal salotto di Tagadà su La7.

Il che ha innescato l’immediata replica di Carlo Calenda: è stato il primo a dire si al cartello con il Pd, Alessio D’Amato è candidato anche perché rappresentava il punto di sintesi con Azione. «Faccelo sapere rapidamente Alessio D’Amato in tempo per presentare un nostro candidato alternativo a questo eventuale pastrocchio con i 5S. Basta giochini e alchimie. Parliamo di programmi» ha scritto Carlo Calenda su twitter.

Il ruolo dei territori sulle Regionali

Libero Mazzaroppi (Foto © AG IchnusaPapers)

I numeri dei sondaggi lasciano pochi margini a Calenda e meno ancora a D’Amato. Le prossime ore saranno fondamentali per una sintesi. Senza la quale tutto diventa più complesso. Le statistiche ricordano che per vincere le Regionali è necessario tenere su Roma e vincere sui territori. Per questo alle Province è stato raccomandato di allestire liste forti e competitive.

Nel suo intervento, Luca Fantini ha evidenziato come la lista «garantisca l’intero territorio provinciale. Daremo il nostro fondamentale contributo in una elezione decisiva per il Lazio. La nostra Regione non può permettersi passi indietro dopo i numerosi e importanti risultati ottenuti durante l’amministrazione Zingaretti».

L’onorevole Sara Battisti, vice Segretario Pd del Lazio evidenzia che la lista «è forte e competitiva, perché aperta alla società civile e agli amministratori locali che da sempre svolgono un lavoro eccellente per il nostro territorio. È evidente che l’esperienza dell’amministrazione Zingaretti debba proseguire e il candidato Alessio D’Amato rappresenta la migliore garanzia per continuare ad ottenere importanti risultati per il Lazio e per la Provincia di Frosinone».