Regionali, il vertice fissa le date: primi colpi tra i big

Via alle tre sedute per approvare il Collegato. Zingaretti ha fretta di dimettersi. Il voto potrebbe essere anticipato al 5 febbraio. I Partiti stanno definendo i colpi grossi. Piacentini vicino alla candidatura nella Lega.

La data delle elezioni Regionali verrà posticipata: si andrà alle urne il 5 febbraio e non più il 22 o il 29 gennaio. Era stato individuato come giorno ideale durante un confronto informale tra i Gruppi tenuto una settimana fa. (leggi qui: Scintille Meloni – Berlusconi, tensione sulle Regionali).

Ad individuare la nuova ipotetica data è stata la riunione avvenuta nelle ore scorse in Sala Giunta, nel palazzo della Presidenza della Regione Lazio. A confrontarsi sono stati il vice presidente Daniele Leodori, il presidente d’Aula Marco Vincenzi, i capigruppo Giuseppe Simeone (Forza Italia) e Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia), il presidente di Commissione Pasquale Ciacciarelli (Lega).

La nuova road map

Marco Vincenzi (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Il confronto ha portato a definire una nuova Road Map. Sono stati individuati tre giorni nei quali tenere il Consiglio regionale ed approvare il Collegato al Bilancio. Sono giovedì 27 e venerdì 28 ottobre, infine giovedì 3 novembre.

Una volta pubblicato il documento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio Nicola Zingaretti rassegnerà le dimissioni: la data più probabile è sabato 5 novembre, con l’alternativa di lunedì 7 al più tardi.

Da quel momento scatteranno i 90 giorni entro i quali dovrà essere eletto il successore. Si arriva al 5 febbraio.

L’impressione è che ora tutti vogliano accelerare. Fratelli d’Italia ha fretta: vuole approfittare del vento che soffia sulle sue vele; anche Lega e Forza Italia vogliono arrivare al voto il prima possibile. Ma ci sono problemi organizzativi ancora aperti: non c’è il candidato, ci sono gli equilibri provinciali da bilanciare, le varie candidature territoriali da definire evitando strappi e malcontento. Nodi che non si sciolgono in fretta. Di fronte alle insistenze di Ghera, la risposta di Ciacciarelli pare sia stata “Se volete, noi siamo pronti anche il 18 dicembre che è il primo giorno utile”.

Accelerare non è solo un’esigenza del centrodestra. Anche il Pd deve chiudere il cerchio senza ulteriori perdite di tempo: Nicola Zingaretti nelle ore scorse ha sollecitato informalmente a fare presto: ha fatto sapere che intende rimuovere il prima possibile la sua incompatibilità tra il ruolo di Governatore e quello di Deputato;

A cosa servono i giorni

Claudio Durigon

Allungare i tempi invece serve ai Partiti per completare le liste. Mettere a segno i colpi dell’ultima ora. Come quello che sta realizzando la Lega in provincia di Frosinone. Fonti romane danno per fatta la candidatura del presidente del Consiglio Comunale del capoluogo Ciociaro Adriano Piacentini nella lista del Carroccio. Un colpo che vale doppio: perché Piacentini notoriamente sposta migliaia di voti, è stato in predicato della candidatura a sindaco di Frosinone; più di tutto: è il sub coordinatore provinciale di Forza Italia e la sua candidatura nella lista della Lega sarebbe un colpaccio.

Scenderebbe in campo con la benedizione del neo deputato Nicola Ottaviani e su sollecitazione del responsabile Organizzazione Pasquale Ciacciarelli. Che al parlamentare / coordinatore provinciale avrebbe chiesto anche il nome di una candidatura femminile.

Nell’area Est invece ci potrebbe essere la clamorosa rinuncia del Capogruppo in Amministrazione Provinciale Gianluca Quadrini. Sul quale però tutti stanno facendo pressione. Il Coordinatore Regionale Claudio Durigon ha sollecitato una lista che sia il più forte possibile. Perché l’obiettivo è quello di centrare in tranquillità due seggi dalle Province. In Ciociaria la terna al maschile potrebbe essere composta dall’uscente Ciacciarelli con Piacentini e Quadrini. Nel Pontino ci sarebbe lo schieramento del capogruppo uscente Angelo Tripodi e del capogruppo leghista di Formia Antonio Di Rocco.

Missione Pd

Daniele Leodori (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

Nelle file del Partito Democratico l’ordine di scuderia è Unità. Le fibrillazioni che hanno caratterizzato la campagna per le Politiche dovranno essere appianate. Non sarà semplice. Si andrà ad una conta serrata.

Le indiscrezioni romane dicono che nel caso di una candidatura a governatore dell’attuale vice Daniele Leodori non ci sarebbe alcuna pregiudiziale o interferenza sui territori. La scelta dei candidati sui territori verrebbe rimessa alle Direzioni Provinciali: non fece così Nicola Zingaretti che dieci anni fa pretese un azzeramento della precedente esperienza. Lo fece nonostante in Aula ci fossero nomi di mostri sacri del Pd: da Claudio Mancini (dominus romano) a Bruno Astorre (oggi Segretario regionale), da Claudio Moscardelli (dominus pontino del Partito) a Francesco Scalia (tra le figure di maggiore prestigio in Ciociaria).

I numeri della Direzione sono chiari ed a Frosinone ci sarebbe la conferma degli uscenti Sara Battisti e Mauro Buschini, il via libera alla candidatura che verrà ufficializzata sabato mattina dal presidente uscente della Provincia Antonio Pompeo. In provincia di Latina, stesso concetto: ci sarebbe la conferma degli uscenti Salvatore La Penna e Enrico Forte; con loro scenderà in campo l’assessore uscente all’Agricoltura Enrica Onorati e la presidente dell’Ente Parco Riviera di Ulisse Carmela Cassetta.