Regionali, la Lega molla gli ormeggi e sollecita FdI

La Lega molla gli ormeggi e parte con la campagna elettorale per le Regionali. L'intervento di Salvini all'Ergife. E prima i segnali mandati da Il Tempo. Il candidato governatore? FdI scioglierà il nodo nelle prossime ore

Il segnale lo manda il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Lo fa nel corso del dibattito organizzato dal quotidiano romano Il Tempo nella sua sede storica di palazzo Wedekind. Si parla di ‘Roma locomotiva d’Italia‘. Gli domandano aggiornamenti sul nome del candidato governatore del Lazio. Salvini risponde «Passiamo a un’altra domanda… Scherzo. Ma intanto vorrei salutare qui in sala Francesco Storace e Francesco Rocca. Ognuno si prenda le sue responsabilità, c’è bisogno di tutti. Attendiamo gli alleati».

Poi aggiunge «Certo sarà meglio avere il nome prima del giorno delle elezioni. Ma sono sicuro che tutti stiano facendo le valutazioni del caso».

Doppio segnale

Matteo Salvini a Il Tempo

Il segnale è doppio. C’è una certa insofferenza tra gli alleati per il ritardo nel lanciare il nome del candidato. Tocca a Fratelli d’Italia designarlo. Le indiscrezioni da via della Scrofa dicono che il problema sta tutto nelle componenti interne. Il vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli ha detto “di essere disponibile”; nella liturgia del linguaggio politico significa che ha posto la questione. Ma l’ala maggioritaria reclama a sua volta quella candidatura. C’è uno stallo.

Che rimette al centro del dibattito il nome di Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa Italiana. E qui sta il secondo segnale lanciato da Matteo Salvini, salutandolo con tutta quella evidenza. Un modo per dire: se è lui il candidato a noi della Lega va benissimo.

Tra i papabili, nessuno sa nulla. In giornata, ai colleghi che glielo domandavano il questore della Camera Paolo Trancassini giurava di non avere ricevuto indicazioni; stessa risposta dall’onorevole Chiara Colosimo. Idem con il parlamentare europeo Nicola Procaccini. La realtà è che a sciogliere il nodo sarà Giorgia Meloni, assumendosi tutto il peso della decisione. Questione di ore.

I tempi brevi di Simonetta

Nelle prossime ore comincia la tre giorni con cui celebrare i dieci anni di Fratelli d’Italia. L’annuncio del candidato è atteso durante i festeggiamenti. Qualcuno dice già nella prima giornata, altri sostengono che sarà Giorgia Meloni a dirlo durante l’intervento conclusivo. Cambia poco.

Conferma i tempi brevissimi la deputata romana della Lega Simonetta Matone. Lo fa dai microfoni di radio New Sound Level nel corso del programma Gli Inascoltabili.

L’ex magistrato, più volte ospite del salotto televisivo di Bruno Vespa, alle scorse Comunali di Roma era candidata come vice sindaco di Enrico Michetti. Le domandano se ci sia il timore di un candidato flop come Michetti. Simonetta Matone lo esclude. «Credo proprio di no. I nomi dei possibili candidati sono tutti collaudati, non sono outsider della politica. Non sono persone sulle quali c’è da interrogarsi tipo: chi è questo?». È il problema che venne registrato con Michetti. «Io penso dopo la buona prova delle elezioni politiche ci siano buone possibilità di trovare un nome valido».

Prevede una soluzione in tempi ristretti. «Dovrebbe arrivare a brevissimo il nome del candidato». E lancia un segnale. «Con Michetti venne fatto un nome che sorprese l’elettorato. Secondo me uno per correre a determinate posizioni dovrebbe avere un curriculum inattaccabile. Nel caso delle Regionali i nomi che sento hanno tutti un curriculum notevole, non sono calati dall’alto, sono soggetti che fanno politica da sempre, quindi penso che la partita sia molto molto diversa».

La Lega intanto parte

Matteo Salvini all’Ergife

La Lega intanto apre la sua campagna elettorale per le Regionali. Lo fa con l’evento tenuto in serata nella sala convegni dell’Hotel Ergife alla presenza del segretario nazionale, Matteo Salvini, dei rappresentanti territoriali del Partito, dei parlamentari.

Il primo a scalpitare è proprio il Segretario: «La squadra della Lega è pronta e nel Lazio si può vincere» ha detto Matteo Salvini. Anche dal podio dell’Ergife ha sollecitato gli alleati ad accelerare nella scelta del candidato. «Auspico che entro il weekend arrivino dagli amici del centrodestra le proposte, che noi sosterremo». Politico o civico, per il ministro delle Infrastrutture non fa differenza: «Basta che sia bravo, perché la sinistra negli ultimi anni non ha dato al Lazio tutta l’attenzione che questa Regione si merita».

Tradisce una certa insofferenza anche il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi. Che lancia una frecciata agli alleati più ‘pesanti’: «Se gli amici di Fratelli d’Italia ci facessero sapere chi sarà il candidato sarebbe più facile portare avanti questa campagna elettorale. Noi siamo partiti“.

Vincere per amministrare

Pasquale Ciacciarelli

Ruggini politiche? Macché. La questione è un altra: nelle Regionali servono le preferenze ed ognuno dei Partiti corre pre se stesso, seppure sostenendo lo stesso candidato Governatore.

La mette su un piano più amministrativo Pasquale Ciacciarelli: il consigliere regionale uscente ricorda che il vero obiettivo è quello di cambiare il Lazio ed imprimergli un passo diverso da quello avuto nei dieci anni di Nicola Zingaretti. «Dobbiamo concentrarci su una Sanità che non funziona ed invito chiunque a raccontarci la sua esperienza. Temo che nei prossimi giorni con l’impennata dell’influenza nel Lazio i Pronto Soccorso torneranno ad andare in tilt. Sono stati dieci anni nei quali i problemi non sono stati risolti e con una continua occupazione di poltrone. Come stiamo vedendo anche in questi ultimi giorni».