Regionali, la Politica pesca a Ceccano: dopo Querqui ora Corsi e Maliziola

Ceccano si scopre bacino di candidati per le Regionali. Dopo la mossa del Pd che ha candidato Querqui, ora la Lega punta su Corsi. E Demos sull'ex sindaco Maliziola. Le grandi manovre romane. Vincenzi non si sposta dalla presidenza

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Le elezioni Regionali passano per Ceccano. Sarà la capitale dei Fratelli d’Italia una delle linee del fronte principali. Perché lì FdI ha deciso di non candidare un suo uomo, nonostante esprima il sindaco da due consiliature e per due volte abbia eletto un parlamentare: Massimo Ruspandini, prima al Senato e poi alla Camera.

Ha scommesso sul consigliere provinciale Daniele Maura della vicina Giuliano di Roma. Il sindaco Roberto Caligiore ha fatto un passo di lato per spianargli la strada. Non è mai apparsa concreta l’ipotesi di candidare in alternativa una donna di FdI di Ceccano: potenzialmente la vicesindaco Federica Aceto, la più votata in città.

Ora sono gli altri a tuffarsi su quel bacino. Lo ha fatto nei giorni scorsi il Partito Democratico. Con un’operazione che punta a riaffermare il ruolo di Ceccano nello scacchiere della sinistra: era la Stalingrado ciociara fino ad una decina di anni fa. Ha scommesso sulla candidatura di Andrea Querqui: con il doppio obiettivo di pacificare la Sinistra e dargli un punto di aggregazione per le prossime Comunali. (Leggi qui: Cosa c’è dietro alla scelta di Querqui candidato alle Regionali).

Corsi in corsa con la Lega

Marco Corsi durante la sottoscrizione della candidatura con la Lega

Ora su Ceccano piomba anche la Lega. Con l’operazione conclusa in mattinata dal responsabile provinciale Organizzazione Pasquale Ciacciarelli. Ha candidato al suo fianco in Regione Marco Corsi. Nato in Forza Italia e cresciuto civico, Corsi è stato assessore nella Giunta Maliziola (Centrosinistra), poi presidente del Consiglio Comunale di centrodestra nel Caligiore 1, candidato sindaco per il polo progressista alle elezioni che invece hanno dato origine al Caligiore 2.

La sua candidatura è un’operazione politica che va a compensare l’uscita di scena di Gianluca Quadrini. Apre una sfida interna: la Lega deve prendere più voti di quelli che otterrà a Latina, servono candidati capaci di competere. Pasquale Ciacciarelli lo sa: per questo punta a mettere in sicurezza la conferma del seggio. Poi le preferenze diranno chi lo occuperà.

Non che, dopo la spaccatura con Caligiore, ci sia però la strada spianata verso un ritorno in maggioranza: la Lega Ceccano prende atto della «candidatura del consigliere comunale di minoranza Marco Corsi come indipendente» e «naturalmente ciò non comporterà alcune variazione negli assetti, nelle strategie e nei percorsi amministrativi della Lega al Comune di Ceccano». È un messaggio del capogruppo consiliare Pasquale Bronzi al sindaco Caligiore e al resto della maggioranza: «Resteranno distinte le posizioni tra chi ha fatto scelte diverse nel corso delle ultime elezioni, tenuto conto anche delle precedenti valutazioni politiche ed amministrative espresse».

Non più al palo

Marco Corsi con Fiorella Tiberia

Per Marco Corsi è una candidatura che ha il sapore della rivincita. È «una grande opportunità, per me e per tutta la coalizione che ha sostenuto la mia candidatura a sindaco, eccetto Pd e Psi». Nel 2020 oltre ai due Partiti della sinistra era stato sostenuto da varie liste civiche. Tutte, tranne Nuova Vita (Centrosinistra), lo appoggeranno ora alle Regionali. Tra i sostenitori spiccano i nomi dell’ex assessora Fiorella Tiberia e dell’ex consigliere Angelo Aversa, altri pezzi del Caligiore 1 passati all’opposizione con Corsi, nonché di Valentino Trotta (figlio dell’ex sindaco Orazio) e Vincenzo Masi.

«Siamo rimasti al palo per via delle elezioni perse» attesta Corsi. «Ci siamo messi a disposizione – riporta – ed è la Lega che ha voluto fare tesoro del consenso che abbiamo ricevuto da quasi quattromila cittadini alle Comunali 2020».

Corsi fino a qualche tempo fa era all’interno della coalizione di Centrosinistra. Si era poi messo a disposizione del Segretario dem Giulio Conti per portare in Consiglio Comunale questioni condivise. Ora ha deciso di scendere in campo con la Lega: «È una scelta di campo, ferma e convinta, che avrei probabilmente fatto lo stesso anche senza candidatura. Voglio ricordare come il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli abbia favorito numerosi finanziamenti a favore della nostra collettività. Quando qualcuno opera per il nostro territorio, si mostra affidabile e fidato come lui, non può che godere della mia massima stima».

Non ingombra il breve periodo trascorso a Sinistra? Corsi lo legge in modo diverso. Per lui è stato «il candidato sindaco di una coalizione alternativa a Caligiore e Fratelli d’Italia. Ricordo che il Pd aveva presentato una lista civica».

Gli “amici” della Lega

Angelo Macciomei, assessore della Lega, con Matteo Salvini

Nel Centrosinistra nessuno ha mai cercato Corsi: «Sono passati due anni e mezzo e, in occasione delle Elezioni politiche e provinciali, nessuno nel Centrosinistra ha ritenuto di farmi una telefonata e coinvolgermi in un progetto». Rettifica anche il suo ruolo di portavoce civico del Pd Ceccano: «Sono stato semplicemente portavoce in Consiglio delle istanze dell’amico Giulio Conti, che da civico aveva sostenuto la mia candidatura a sindaco». 

Perché il Centrosinistra non lo ha mai accettato? «È una domanda che dovrebbe essere rivolta ai diretti interessati – risponde -. Hanno preferito farne una questione di ideali politici. Ora, invece, c’è chi ha voluto investire su di me». Ora, dunque, dovrebbe fare squadra con la Lega Ceccano: l’assessore Angelo Macciomei e i consiglieri comunali Pasquale Bronzi e Alessio Patriarca. Macciomei, tra l’altro, ha trascorsi nella lista civica di Marco Corsi: Noi per Ceccano. Non si dimenticano, però, la sfiducia di Corsi a Caligiore e la candidatura a sindaco contro di lui.

Non entrerà nell’attuale gruppo consiliare del Carroccio: «Il nostro apporto è civico», taglia corto l’ormai candidato consigliere regionale della Lega. «Al momento parlarne è prematuro, intanto avanti con la campagna elettorale per le ormai prossime Regionali». 

La Maliziola corre con Demos

Manuela Maliziola e Paolo Ciani (Demos)

Manuela Maliziola, prima sindaca della storia di Ceccano (caduta dopo due anni nel 2014), scende in campo con Demos: il Partito dell’ormai deputato Paolo Ciani. Sarà in lista insieme a Luigi Maccaro, assessore alla Coesione Sociale di Cassino.

L’avvocato Maliziola, ormai dirigente nazionale di Democrazia Solidale, parla di «una lista importante, forte e composta da tante professionalità che vanno a coprire l’intera provincia di Frosinone, in modo tale che tutti i territori e le loro problematiche siano messe sul tavolo per essere sviluppate».

Vuole mettere a disposizione la sua esperienza da sindaca e consigliera di opposizione del Caligiore 1. Ma anche quella da legale dei consumatori e presidente dell’associazione benefica Famiglia Futura.

Per ora lei è l’unica donna di Ceccano a essere candidata alle Regionali: «Lo spazio femminile è ben rappresentato in Demos, non c’è alcuna titubanza a candidare donne capaci, a prescindere dalle quote rosa previste dalla legge».

Sette giorni per un equilibrio

Francesco Rocca, candidato presidente di Centrodestra

Nel centrodestra il candidato Governatore Francesco Rocca ha fatto coincidere l’avvio della sua campagna elettorale con l’Epifania. «Questa Epifania, per me, significa anche l’inizio di un periodo importante: l’avvio della mia campagna elettorale tra la gente, per ascoltare e programmare insieme il futuro della nostra regione. Non un futuro semplice ma un futuro luminoso».

Nel centrosinistra c’è chi vorrebbe tenere aperto il dialogo tra M5S e Pd. In teoria c’è ancora una settimana per presentare le liste. Ed il tempo per una sintesi ci sarebbe pure. Quello che manca è la volontà politica. Sia in Alessio D’Amato (il candidato di Pd – Azione – Italia Viva – Demos – Verdi – Socialisti) e sia in Giuseppe Conte che ha schierato come candidato la giornalista di Linea Blu Donatella Bianchi.

Anche il secondo sondaggio Izi per Repubblica ha detto con chiarezza che se D’Amato e Bianchi corressero insieme, vincerebbero. La rilevazione è stata effettuata tra il 4 ed il 5 gennaio. Ha chiesto al campione di elettori che rappresenta la popolazione votante nel Lazio come si comporterebbe in caso di alleanza Pd – M5S con un ticket D’Amato – Bianchi. La risposta è stata che per loro voterebbe il 44% sorpassando seppure di poco Francesco Rocca che si fermerebbe al 43,2%.

Un punto appena. Che non significa vittoria: il margine d’errore nei sondaggi è del 3%, in più o in meno. Significa però che la partita è aperta ed il fronte è ribaltato.

C’è chi dice No. E chi dice si

Carlo Calenda (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Carlo Calenda ha già fatto sapere che per lui nemmeno se ne parla. Piuttosto esce dall’alleanza e si candida solo. Diverso l’atteggiamento dei Verdi. l co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli prende spunto dalle parole del professor De Masi in un’intervista sul Manifesto. «Sono sagge ed equilibrate. Auspico che il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte possa tenere in considerazione. Ancora oggi il Movimento 5 Stelle governa la Regione Lazio in una alleanza di centrosinistra, con assessori che lavorano fianco a fianco con quelli di tutte le forze che compongono la coalizione ecologista e di sinistra che sostiene D’Amato Presidente».

Per Bonelli è «errata la replica della candidata presidente del Movimento 5 Stelle Donatella Bianchi. Che, in un’intervista dei giorni scorsi, ha respinto la richiesta partita da molti intellettuali in un appello e da noi sostenuta, di un suo ticket con D’Amato. Questa divisione dello schieramento progressista nel Lazio rischia di consegnare alla destra di Giorgia Meloni il governo della Regione. E, purtroppo, noi sappiamo bene cosa la destra, a partire da Fratelli d’Italia, voglia fare delle aree protette della nostra regione». 

Non è una chiusura quella che arriva da Stefano Fassina, Loredana De Petris, Paolo Cento, Alfonso Pecoraro Scanio, Eugenio Mazzarella, Giuseppe Libutti e Claudio Grassi. Sono i promotori di Coordinamento 2050. Ricordano che il 14 Gennaio è il termine ultimo per presentare le candidature. «Se il Pd vuole andare oltre le iniziative propagandistiche manifesti la disponibilità a rinviare le scelte per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma ad un percorso partecipato e sostenuto dalla ricerca. Attraverso un comitato di indiscutibile qualità scientifica, delle migliori soluzioni tecnologiche per il recupero di materie prime. Contestualmente, si renda disponibile a discutere, senza preclusioni, la migliore candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Altrimenti è campagna elettorale» sostiene il Coordinamento.

Io resto qui

Marco Vincenzi, presidente uscente del Consiglio regionale

In mattinata ha assicurato che non si muove il presidente del Consiglio regionale Marco Vincenzi. «Non ho intenzione di lasciare anticipatamente l’incarico di Presidente del Consiglio regionale del Lazio. Al termine del mandato, che scadrà tra pochissimo, tornerò ad espletare la mia attività professionale di medico, senza la necessità di incarichi remunerativi. Perché, fortunatamente, ho una formazione di studi ed una posizione lavorativa che prescinde ed è indipendente dalla attività politica».

Non appende gli scarpini al chiodo. «Naturalmente ritengo di avere il diritto di continuare, se e quando possibile, il mio impegno che per molti anni ho svolto. Prima da Sindaco della Città di Tivoli, poi a fianco del Presidente Zingaretti, da Assessore della Provincia di Roma e da Consigliere regionale». Una proposta c’è «Ringrazio il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per la proposta di seguire, con un incarico a titolo gratuito, che ritengo molto importante e sfidante, gli interventi del Giubileo nella Città metropolitana».