Gli ultimi giorni di campagna elettorale nel Lazio. Nicola Zingaretti invita ad «impedire che gli incapaci vadano al potere». Parisi dice «Si alla Roma - Latina: è una priorità». Ma per Lombardi: «Parisi è un insulto agli elettori di centrodestra»
ZINGARETTI: EVITIAMO CHE INCAPACI ARRIVINO AL POTERE
La Regione ereditata dal Centrodestra? «Abbiamo trovato una Regione distrutta, ma abbiamo lavorato ogni giorno per invertire la rotta, a partire dal taglio dei vitalizi, lottando contro la cattiva politica e soprattutto investendo sul futuro». La preoccupazione più grande per il domani? «Che degli incapaci possano arrivare al potere»
Nicola Zingaretti infiamma il cinema Adriano durante l’incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico. Sul palco ci sono Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
Il tono della voce si alza quando ricorda le condizioni economiche in cui gli hanno lasciato il Lazio. È un grido quando Nicola Zingaretti dice: «Bisogna combattere per essere protagonisti. Bisogna soprattutto evitare che ritorni al potere chi questa Regione l’ha distrutta, chi ha umiliato, tradito la città di Roma. Evitiamo che arrivi al potere una classe politica incapace che racconta i problemi, ma non li risolve».
Vince le elezioni chi è più capace di far sognare. Nicola Zingaretti rinuncia alla fabbrica dei sogni e continua sulla strada del realismo. «Noi ci ripresentiamo non per dire che abbiamo risolto i problemi, ma per dire che non è vero che non si può fare nulla. I problemi – ha proseguito Zingaretti – vanno affrontati, vanno risolti. E’ il segnale che vogliamo dare. E il Pd ha cambiato e cambierà il Paese».
I TRAGUARDI NON BASTANO
Elenca i traguardi tagliati in questi anni, il maxi buco nei conti quasi del tutto risanato, gli accordi che hanno portato nuovi treni per i pendolari e nuovi bus per gli studenti, gli ospedali che erano chiusi ora riaperti e trasformati in strutture con le quali alleggerire i Pronto Soccorso. I tanti indicatori economici che collocano il Lazio dietro solo alla Lombardia. Ma – dice – non basta- C’è ancora molto da fare.
«Questi sono giorni, ore, molto importanti per le scelte dei cittadini. Non neghiamo che la situazione è difficile, caotica, ma noi vogliamo ridare la speranza ad una comunità, al Paese, malgrado i segni di una inversione di tendenza».
Parla della politica urlata, di chi soffia sul fuoco, di chi vorrebbe spaventare la gente. «C’è, a mio avviso -ha proseguito Zingaretti- una cattiva politica che vive sulle paure, che indica come capro espiatorio gli anelli più fragili e più deboli. C’è, lo ripeto, chi denuncia i problemi e non li risolve e questo è il pericolo peggiore, quello di far crescere la percezione della paura. Ma -ha annunciato Nicola Zingaretti- sono convinto che se ce la fa il Lazio ce la può fare l’Italia».
PARISI, FAREMO SUBITO ROMA-LATINA
Sull’altro fonte, il candidato del centrodestra Stefano Parisi fa tappa al Palazzo dell’Informazione. Viene intervistato dai giornalisti dell’agenzia di stampa nazionale AdnKronos: ieri avevano intervistato la candidata del M5S Roberta Lombardi. Che gli aveva risposto con un chiaro no alla nuova autostrada Roma – Latina. (leggi qui Lombardi: «Ho già pronta la squadra degli assessori». I nomi? Il 1 marzo)
Stefano Parisi la pensa in modo del tutto opposto. «La Roma-Latina è fondamentale: va fatta immediatamente, sono quasi 20 anni che è stata approvata e non è stata mai fatta».
Parlando di infrastrutture, Parisi evidenzia che il collegamento al momento «è una strada pericolosissima, tratti interi sono bloccati per buche mai riparate, è una vergogna e ora Zingaretti, alleandosi con Boldrini, Grasso e l’estrema sinistra, ha deciso che rimarrà così».
Per il candidato del centrodestra la Roma – Latina è una priorità. Al punto da assicurare: «È la prima priorità che abbiamo. Dobbiamo collegare Latina con Roma in modo efficiente arrivando fino a Fondi, la più grande piattaforma logistica di ortofrutta ed è indispensabile che sia collegata con Roma e col porto di Gaeta».
Tra le altre priorità, ha spiegato, «il collegamento rapido con Rieti, con Viterbo, la Civitavecchia-Orte» e bisogna lavorare anche sulla «Roma-lido, che è la più frequentata linea dei pendolari di Italia ed è un’infrastruttura veramente vergognosa».
BERTOLASO? MAGARI
Nei lunghi giorni che hanno preceduto la sua designazione a candidato del Centrodestra, Stefano Parisi la guida della coalizione era stata accostata al nome dell’ex numero 1 della Protezione Civile Guido Bertolaso. (leggi qui E ora per il Lazio spunta il ticket Pirozzi – Bertolaso) Il quale però si era affrettato a smentire, spiegando di avere appena assunto un importante incarico umanitario in Africa (leggi qui Niente ticket con Pirozzi: Bertolaso se ne va in Sierra Leone)
Stefano Parisi non considera chiuso quel capitolo. Bertolaso? «Magari, Bertolaso è bravissimo, un grande organizzatore e grande operativo».
Sottolinea come Bertolaso sia stato «maltrattato dalla giustizia, come al solito, perché l’invidia in questo Paese è spesso il motore che guida la mano dei procuratori e la mano di certi delatori – ha concluso – Io l’ho conosciuto bene perché eravamo colleghi insieme a Palazzo Chigi, lui era il Capo della Protezione civile, io ero il Capo del Dipartimento economico di Palazzo Chigi. Magari: se volesse aiutare la sua regione sarebbe molto bello».
LOMBARDI: CANDIDATURA PARISI INSULTO A CENTRODESTRA
Dirige la propria artiglieria proprio contro Stefano Parisi la candidata governatrice M5S Roberta Lombardi. Per la quale «La candidatura di Stefano Parisi alla presidenza della Regione Lazio è un insulto a tutti quei militanti di centrodestra che vivono e conoscono il Lazio, che lavorano dietro le quinte come ho sempre fatto io seppur sotto un colore politico diverso. Parisi da 30 anni vive a Milano, si è candidato sindaco di Milano perdendo, non lo commento nemmeno, non conosce nulla di questa Regione».
La candidata lo dice al termine dell’incontro con rete Imprese (Confesercenti, Cna, Casa Artigiani, Federlazio, Confcommercio).
MINENNA AL BILANCIO? FACCIO IO
Le domandano del Bilancio della regione Lazio. E se lo affiderà a Marcello Minenna, ex assessore al Bilancio del comune di Roma del Movimento 5 stelle, ma prima di tutto dirigente della Consob.
Roberta Lombardi conferma che tra un paio di giorni rivelerà i nomi della sua giunta in caso di vittoria delle elezioni Regionali. (leggi qui Lombardi: «Ho già pronta la squadra degli assessori». I nomi? Il 1 marzo)
«Con Minenna ho un ottimo rapporto, ma visto che quasi 80% della spesa regionale è Sanità e sarò io il commissario, riservo di tenermi la delega del Bilancio per me. Fermo restando però che all’interno del mio gabinetto sto mettendo su un team soprattutto per la parte finanziaria per andare a sostenere con degli strumenti come questo del fondo regionale per le infrastrutture, che permettono di liberare spazi di finanza pubblica per andare a trovare i soldi per investire sul territori».