E l’anatra di Zingaretti riprese a zoppicare: sospeso il Consiglio

Sospesi i lavori in Consiglio Regionale del Lazio. Maggioranza tenuta in piedi per un filo: la presenza 'formale' di Zingaretti che però è impegnato lontano dall'Aula. Il M5S non mantiene il numero legale. L'anatra ritorna a zoppicare?

Il giocattolo s’è inceppato. Forse si è rotto. Il Patto d’Aula costruito da Mauro Buschini non funziona più: la seduta del Consiglio Regionale del Lazio è stata interrotta nel pomeriggio. Non ci sono i numeri.

 

Niente stampella dal 5 Stelle

A farli mancare è stato il Movimento 5 Stelle. Al momento della verifica sul numero dei presenti non ha tenuto in Aula i propri consiglieri: l’esecutivo di Nicola Zingaretti ha rischiato di finire sotto per due volte. Anzi: ci sarebbe andato se non fosse stata registrata la ‘presenza figurativa‘ del Governatore.

Che significa? Che Nicola Zingaretti non c’era ma aveva dichiarato la propria presenza e poi di doversi assentare per esigenze istituzionali. Il che, ai soli fini della conta dei presenti, lo fa risultare come se fosse in aula.

Fino ad oggi il M5S aveva tenuto in aula un numero sufficiente di consiglieri per poter ritenere valida la seduta. Lo faceva in base al patto d’avvio legislatura che solo un paio di giorni fa la capogruppo Roberta Lombardi ha confermato «Ma solo per i temi concordati». (leggi qui Il Patto tra Zingaretti e Cinque Stelle va avanti: «Ma solo sugli impegni già presi»). Ma su alcuni dei punti nel Collegato ora in discussione non c’è condivisione.

«Finché in questa prima parte della legislatura si è parlato dei temi – ha evidenziato l’onorevole Lombardi – l’aula ha funzionato come l’orologio. Poi invece si è cominciato a ragionare sulle poltrone e il Patto d’Aula si è trasformato per la maggioranza in un ‘Pacco d’Aula’. Oggi siamo fermi a parlare dei vari cambi di maggioranza invece che del provvedimento».

Nemmeno Forza Italia ha fatto da stampella.

 

Alla seconda chiama nella quale la maggioranza veniva retta da un solo voto (quello figurativo di Zingaretti) la maggioranza ha chiesto una sospensione dei lavori.

Ora le opposizioni stanno predisponendo un documento: vogliono sapere quale fosse l’impegno istituzionale che ha trattenuto lontano dall’aula della Pisana il governatore Zingaretti. «Sta ricevendo la gente per il congresso del Pd» sostengono dalle minoranze.

Al punto che la consigliera del M5S Valentina Corrado lo esorta: «Il presidente della Regione venga in Aula a mettere la faccia sul provvedimento che lui stesso ha proposto invece di farsi i suoi incontri politici. Non puo’ liquidare la giustificazione della sua assenza con una semplice comunicazione».

 

«La maggioranza scricchiola»

Nel pomeriggio è partito l’attacco delle opposizioni. Lo hanno sferrato i capigruppo di Centrodestra Stefano Parisi (Lazio 2018), Antonello Aurigemma (Fi), Angelo Tripodi (Lega), Fabrizio Ghera (Fdi) e Massimiliano Maselli (Nci).

«Inizia a scricchiolare il patto d’aula. Alla prima verifica del numero legale – dicono – la nuova maggioranza era presente con 23 consiglieri su 27. Si sta manifestando quello che noi avevamo già paventato. Il patto d’aula, infatti, doveva riguardare tematiche e problemi della nostra Regione, e non invece occuparsi della distribuzione di poltrone, creando quindi un precedente pericoloso. E oggi, alla prima seduta, gia’ si sono avvertiti i primi scricchiolii».

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