Regione, il fight club della giunta: tutto fatto, la firma è alle 11 di domenica

La Giunta di Francesco Rocca è pronta. Convocati per la firma domenica alle 11 in Sala Tevere. Il Fight Club della seconda serie di incontri per gli assessorati. Salta il nome di Tagliaferri, il suo assessorato andrà ad un esponente di Rieti. Riviste le deleghe

Prima regola del Fight Club della politica: finito il combattimento sul ring della coalizione comincia subito un altro match. Seconda regola del Fight Club della politica: il nuovo match si combatte all’interno della mura di ciascun Partito; si combatte per contendersi il posto appena conquistato sul ring della coalizione. Terza del Fight Club della politica: non ci sono regole nel Fight Club della politica.

È iniziato nella notte tra venerdì e sabato il secondo match: quello all’interno di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia per piazzare il nome su ciascuno degli assessorati appena conquistati sul ring di coalizione. Nemmeno il tempo di asciugare il sudore della partita appena conclusa nel pomeriggio di venerdì: quella che ha costruito l’equilibrio della nuova Giunta regionale di Francesco Rocca.

Il gong è suonato intorno alle 17 del sabato pomeriggio. La Giunta verrà presentata domenica 12 marzo alle ore 11, presso la sala Tevere della sede della Regione Lazio.

Ma una premessa va fatta: costruire ed equilibrio sono parole fuori posto. Perché in realtà Fratelli d’Italia s’è presa tutto. Non ha ceduto un solo centimetro di quanto poteva pretendere dall’alto dei suoi voti: ha due terzi della maggioranza, ottenuti grazie al doppio dei voti di tutti gli alleati messi insieme. Per questo nel primo match si è presa 7 assessori: 6 in giunta più 1 ad interim, tutti le 10 deleghe di maggior peso, 1 presidente del Consiglio Regionale, 1 vice presidente della Giunta regionale. Agli altri ha lasciato gli spicci. Il Fight Club della politica è spietato. (Leggi qui: Regione: fumata bianca per la Giunta, domani l’annuncio).

Il secondo match al Fight Club

Il secondo match è finito all’alba. Ha lasciato sul tappeto due nomi di peso. E la partita è proseguita: i combattimenti sono terminati solo verso le 17.

Il nome di maggior peso a finire Ko durante la notte è stato quello dell’ex vicesindaco di Frosinone Fabio Tagliaferri, coordinatore di Fratelli d’Italia ne capoluogo. Messo a terra da una congiura interna maturata a Frosinone e portata avanti insieme a Rieti: lo rivela lo stesso Tagliaferri nel post con cui questa mattina ha ribadito la sua fedeltà al Partito. Scrivendo: “il danno più grande è stato fatto alla Ciociaria e non a me che a differenza loro non vivo di politica. Costoro dovranno spiegare perché hanno tifato per Rieti e Viterbo anziché per Frosinone”.

Chi sono ‘costoro‘ e perché hanno colpito alle spalle Fabio Tagliaferri; perché hanno fatto gli interessi del Nord del Lazio?

Il match notturno in FdI

Paolo Trancassini

Il match è cominciato quando dall’interno di Fratelli d’Italia è filtrato verso i giornali cartacei ed on line il nome di Fabio Tagliaferri nella giunta. Specificando che il posto per lui e per Elena Palazzo di Itri venivano ottenuti togliendo dalla Giunta i rappresentanti di FdI delle province di Viterbo e Rieti. Abbastanza per incendiare qualunque piazza e scatenare profondi terremoti politici.

A distanza di qualche ora lo smartphone del coordinatore regionale Paolo Trancassini è sul punto di ebollizione. La situazione è talmente seria che deve informare il livello superiore: “Io i miei non li riesco a reggere. E se devo dirla tutta, con i voti che hanno portato non posso dargli torto”. Informa anche i coordinatori delle province di Frosinone Massimo Ruspandini e di Latina Nicola Calandrini, una chiamata pare sia stata fatta al dominus di Latina città Enrico Tiero.

Una vulgata vuole che sia stata proprio una astuta mossa di Tiero a lasciare senza assessori tutto il Nord del Lazio. Quale mossa? Ha rivendicato il numero di voti portati da Latina e quindi da Frosinone, facendo notare che le percentuali di Viterbo e Rieti sono altissime ma lo sono perché hanno una popolazione molto ridotta. Ha chiesto di cambiare il metro e misurare non sulle percentuali ottenute alle elezioni di febbraio ma sui voti assoluti. In questo modo è scattato il secondo seggio pontino: ma non a lui bensì per Elena Palazzo. E in automatico quello per Frosinone: per Fabio Tagliaferri.

Decisione salomonica

Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida (Foto: Imagoeconomica)

La piazza politica di Viterbo e Rieti ha preso a bruciare. Ne sono stati informati Francesco Lollobrigida e Giorgia Meloni. Una versione assicura che la premier abbia fatto poche cerimonie: cliccato sul Pc, caricato i dati delle Regionali di febbraio nel Lazio, concentrato l’attenzione sul numero complessivo, poi su quello delle singole province: Frosinone ha portato a casa un misero 28%. «Come li giustificate quattro assessori al sud e zero al nord, con queste percentuali?»: fine dell’incontro.

La decisione è stata salomonica: hanno ragione tutti quindi un assessorato va a Nord per i numeri ed uno a Sud per le percentuali. Frosinone è quella che ha portato meno. Tanti saluti a Tagliaferri al suo posto entra Michele Pasquale Nicolai, eletto a Rieti.

E quello in Forza Italia e Lega

Antonio Tajani (Foto: Leonardo Puccini © Imagoeconomica)

L’altra partita si è accesa dentro Forza Italia. Claudio Lotito ha rivendicato la scelta di un nome in Giunta, ricordando che a Roma le elezioni le ha vinte lui e non Antonio Tajani. Il quale ha ricordato a tutti di essere Antonio Tajani.

Il braccio di ferro però è durato a lungo. È stato necessario individuare un nome diverso da quello di Maria Spena. Al suo posto allora potrebbe entrare Luisa Regimenti (anche lei molto vicina al coordinatore nazionale Antonio Tajani). Ma si discute ancora: perché sarebbe un ulteriore piacere alla Lega. Perché? L’onorevole Regimenti è stata eletta nel 2019 all’Europarlamento con la Lega: il suo ingresso nella Giunta Rocca toglierebbe un deputato Ue a Forza Italia e lo restituirebbe alla Lega dal momento che al suo posto entrerebbe Maria Veronica Rossi, commissario del Carroccio a Ferentino.

Nella Lega c’è stato l’assalto all’assessorato per Pasquale Ciacciarelli, non eletto a Frosinone nonostante le oltre 14mila preferenze. Ha resistito. È dentro. E la delega non sarà quella della Cultura ma ben più sostanziosa. Quella ad Urbanistica, Politiche della Casa, Mare e Porti

Il Fight Club sul Consiglio

Daniele Maura

L’uscita di Fabio Tagliaferri dalla Giunta innesca un effetto domino su tutte le altre posizioni. Soprattutto quelle in Consiglio Regionale. Per questo c’è stata una riunione questa mattina nella sede nazionale del Partito in via della Scrofa. Presenti tutti i Consiglieri regionali FdI è stata dettata la strategia per la seduta di lunedì mattina.

Antonello Aurigemma sarà il presidente del Consiglio regionale. Se non ci saranno rotture nella Lega, il suo vice sarà Pino Cangemi; il Pd sta decidendo il nome da esprimere e potrebbe essere quello di Sara Battisti.

Dei tre Segretari d’Aula (due alla maggioranza ed uno all’opposizione) Forza Italia indicherà Fabio Capolei. Ma sull’altra posizione che spetta alla coalizione ora alzano la voce i Fratelli di Frosinone e Viterbo: non si sentono rappresentati, non hanno un assessore in giunta e non hanno ruoli. Viterbo però prenderà il potentissimo ruolo di Capogruppo con Daniele Sabarini. Quindi uno tra Daniele Maura e Alessia Savo (gli eletti FdI a Frosinone) dovrebbe completare lo schema del centrodestra nell’Ufficio di Presidenza.

Il nodo sull’Ufficio di Presidenza sarà sciolto domani: non è materia di Giunta quindi c’è tempo fino a lunedì. Dopo le votazioni in Aula, il gruppo di FdI si riunirà per eleggere il capogruppo e parlare anche di commissioni.

Assente in via della Scrofa solo Enrico Tiero, primo degli eletti a Latina. Alcuni leggono l’assenza come un segnale di malcontento per l’assessorato ad Elena Palazzo. Altri giurano che nulla ci sia tra le due cose ma solo gli impegni nell’agenda di Tiero.

L’Udc senza niente e fuori dal Fight Club

LORENZO CESA © SARA MINELLI / IMAGOECONOMICA

Chi non è per nulla rappresentato è invece l’Udc. Nelle settimane scorse aveva già stappato lo spumante e festeggiato l’ex sindaco di Pontecorvo Riccardo Roscia annunciando che per lui c”era un assessorato ad attenderlo a Roma.

Il Partito di Lorenzo Cesa ora minaccia l’appoggio esterno. Ieri in tarda serata sia il consigliere neoeletto dello scudo crociato Nazzareno Neri che il segretario regionale del Partito Marco Di Stefano hanno pubblicato su Facebook un eloquente post fotocopia. Scrivendo: “Mi sembra che non ci vogliono in maggioranza, ce ne faremo una ragione lunedì“.

Il caso Tagliaferri

Fabio Tagliaferri a questo punto diventa un caso. Aveva fatto un passo indietro al momento della scelta dei candidati a sindaco di Frosinone cedendo il passo a Riccardo Mastrangeli. Perché c’era un impegno a considerare la sua posizione per per le candidature alle Regionali. Ma anche lì gli è stato chiesto di cedere il passo ad Antonello Iannarilli, assicurandogli che sarebbe stato tenuto in considerazione per gli assessorati.

Fabio Tagliaferri (Foto: Stefano Strani)

Nella lettura delle cose di Fratelli d’Italia c’è chi spiega come quell’assessorato sarebbe stato un problema per la componente storica di FdI che fa riferimento all’onorevole Massimo Ruspandini. Non sul piano umano né personale: ma politico. Questione di equilibri interni. Perché sarebbe risultato premiato un esponente della nuova fase di Fratelli d’Italia, oltretutto vicinissimo all’onorevole Aldo Mattia: autorevole presidente regionale di Coldiretti ed entrato in politica dopo il suo pensionamento. Quindi pure lui entrato da poco. Mentre nel Partito c’è chi ha atteso decenni il momento per poter occupare una posizione di governo.

Chissà se si riferiva a loro Fabio Tagliaferri quando oggi ha ringraziato il Partito per avere “ritenuto che io avessi le capacità e doti per rappresentare il nostro territorio nella giunta regionale del Lazio. Un nome su tutti Grazie Arianna Meloni”. Ma ha scritto anche che c’è chi ha fatto squadra con il Nord per eliminarlo dalla giunta: “Costoro dovranno spiegare perché hanno tifato per Rieti e Viterbo anziché per Frosinone