Assalto alla vice presidenza di Cangemi: la Lega inizia l’assedio

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

La Lega e Cambiamo non partecipano ai lavori della Capigruppo. Inizia l'assedio a Forza Italia. per costringerla a cedere la vice presidenza del Consiglio

Il capogruppo della Lega Orlando Tripodi non si è presentato. E nemmeno uno tra Adriano Palozzi e Pasquale Ciacciarelli è andato in rappresentanza di Cambiamo. Alla riunione dei Capigruppo della Regione Lazio i due Partiti del centrodestra hanno mantenuto la parola data ieri: non si siederanno ad alcun tavolo in cui sia presente Forza Italia. Non lo faranno fino a quando gli uomini di Silvio Berlusconi non diranno se stanno con la maggioranza di Nicola Zingaretti oppure stanno all’opposizione. (leggi qui Scontro nel centrodestra: in Regione Lazio tutti contro Forza Italia).

La realtà dei fatti è che hanno messo nel mirino Giuseppe Cangemi. Ne vogliono lo scalpo politico. Anzi: lo scalpo se lo può pure tenere, ciò che hanno messo nel mirino è la sua carica di vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio.

La vice presidenza

L’ex vice presidente d’Aula Adriano Palozzi

Il Regolamento d’Aula della Regione Lazio prevede che il Consiglio abbia un Presidente che arbitra i lavori (oggi è Mauro Buschini, subentrato a Daniele Leodori diventato vice di Nicola Zingaretti nel Governo regionale). Inoltre la Presidenza è composta da 2 vice presidenti: la prassi consolidata vuole che uno sia espressione della maggioranza ed uno lo indichi l’opposizione.

Subito dopo le Regionali vinte a marzo 2018 da Nicola Zingaretti (senza però avere dalle urne anche una maggioranza di centrosinistra), l’opposizione aveva eletto come vice Adriano Palozzi. (leggi qui Veleni, sgambetti e votazioni: l’anatra zoppa cammina bene in Regione). Che però è decaduto nei mesi successivi: coinvolto nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma Calcio (leggi qui Regione, Palozzi sospeso: al suo posto entra Angelilli. E Cangemi vice presidente).

Al suo posto era stato eletto Giuseppe Cangemi, uscito dal Gruppo di Forza Italia già da alcuni mesi e passato al Misto per insanabili contrasti con l’area del capogruppo azzurro Antonello Aurigemma. (leggi qui Cangemi ad Aurigemma: «Sei una merda. Poi ti spiego il perché»).

In quell’occasione, Cangemi e l’altro consigliere del Gruppo Misto (Enrico Cavallari, uscito dalla Lega) aveva annunciato il suo appoggio ad una serie di temi portati avanti dal centrosinistra. Dando vita, di fatto, ad una nuova maggioranza, in base ad un Patto d’Aula costruito dal lavoro diplomatico di Mauro Buschini, all’epoca capogruppo del Pd. (leggi qui Una maggioranza per Zingaretti: Cangemi e Cavallari dicono si a Buschini).

Cangemi nel mirino

Quella vice presidenza è sempre stata considerata dal resto del centrodestra un’usurpazione. Perché i voti con cui eleggere Giuseppe Cangemi vice presidente li aveva messi il centrosinistra.

Il vice presidente in carica Giuseppe Cangemi

Ora il quadro politico è cambiato. Nicola Zingaretti ha costruito un dialogo con il MoVimento 5 Stelle di Roberta Lombardi e fino a quando regge, la maggioranza è assicurata. (leggi qui “Ventotto”: ecco la nuova maggioranza Pd-M5S in Regione Lazio). I tre Consiglieri azzurri con i quali Cangemi si era scannato, ora hanno lasciato Forza Italia per confluire nel Misto e due di loro hanno dato vita al gruppo Cambiamo di Giovanni Toti. (leggi qui Renzi, Toti, Berlusconi: effetto domino sulla Regione Lazio).

E Cangemi se n’è tornato in Forza Italia, accolto a braccia aperte dal nuovo capogruppo Pino Simeone. Portandosi appresso la vice presidenza.

Ma è stato in quel momento che è scattata la fatwa della Lega. Accusano Simeone di avere riaccolto Cangemi, di non avere votato contro la legge sul Compostaggio ma di essersi solo astenuto. (leggi qui Compostaggio, via alla legge Pd-M5S. E Forza Italia manda segnali). Annunciando che non avrebbero più partecipato a riunioni in cui ci fosse Forza Italia. E lanciando così l’assalto al Gruppo azzurro. Ma il vero bersaglio è la vice presidenza di Cangemi.