L’intesa arriva all’alba: la Regione Lazio approva il Piano Territoriale

Foto: © Scamardì

All'alba il Consiglio Regionale del Lazio approva il Ptpr. Dopo una 'breve' pausa di 7 ore durante la quale è stato trovato l'accordo. Riassunto in 4 maxi sub emendamenti. Cosa dicono. Le proteste

Ore 5:44, il Consiglio regionale del Lazio approva a maggioranza il Piano territoriale paesistico regionale. È la fine di una sessione d’Aula durata tre giorni. Soprattutto e la fine della sciatica che nelle ultime settimane aveva fatto riprendere l’andatura sbilenca l’anatra zoppa di Nicola Zingaretti. Il voto contrario in commissione Sanità sul via libera ai manager centrava nulla con la salute: era un segnale politico chiaro con cui dire ‘Se non troviamo un accordo ti trasformiamo la discussione in un Vietnam’. Accordo raggiunto.

È’ arrivato all’alba, dopo una maratona notturna iniziata poco prima dell’una, quando l’assessore regionale Massimiliano Valeriani ha presentato quattro subemendamenti, che hanno interamente sostituito alcune tonnellate di carta nelle quali erano scritte tutte le migliaia di inutili proposte di correzione al testo base. Si chiama ostruzionismo ed è un0antica tattica di guerriglia politica. Che ci sta, piaccia o no.

I 4 sub hanno riscritto le norme tecniche e le osservazioni. Facendo decadere circa 2.000 emendamenti.

La trattativa

È stata la prima maratona arbitrata da Mauro Buschini, presidente del Consiglio Regionale. Che per un attimo è sembrato il Buschini di qualche mese fa, quando era capogruppo Pd e faceva la spola tra i banchi di maggioranza ed opposizione, come una biglia impazzita nel flipper, per tessere ogni volta le intese.

Il segnale che Mauro Buschini abbi i numeri politici per poter fare anche il presidente lo dicono le proteste che ha scatenato. Quando ha iniziato a scardinare il gioco dell’ostruzionismo messo in campo dalle opposizioni. Lo conosce bene perché lo ha praticato a lungo: sa come si attua. E come si disinnesca. Così, le modalità ed i tempi dei lavori d’Aula imposti dal presidente Buschini hanno suscitato le proteste dei gruppi consiliari del Movimento 5 stelle e di Fratelli d’Italia.

Hanno criticato, in particolare, l’esiguo tempo concesso per esaminare gli ultimi quattro subemendamenti. Buschini non aveva più bisogno di tempo: quelle quattro maxi correzioni sono frutto di una sintesi politica intessuta nell’arco di 7 ore di intense trattative, iniziate alle 14 e durate fino all’una del mattino successivo. Definite nel corso di ‘una breve interruzione‘ dei lavori.

Chi non ha saputo partecipare al gioco ha protestato. Così come chi ha partecipato ma doveva salvaguardare le apparenze.

Il piano

Il Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr)è il piano paesaggistico che stabilisce le norme d’uso per l’intero territorio della Regione Lazio: con lo scopo di salvaguardare i valori del paesaggio, in realtà stabilisce se in centro storico si può muovere una sola pietra o alzare un palazzo, se al mare si deve stare distanti dalla spiaggia o si può piazzare una palafitta direttamente in acqua.

Chiaro ora che ci fossero tonnellate di emendamenti, fisiologico che ci fosse l’ostruzionismo, comprensibili le sette ore di trattativa.

Il nuovo Ptpr sostituisce i Piani territoriali paesistici (Ptp) attualmente in vigore. Costituisce un unico piano paesaggistico per l’intero ambito regionale, con l’unica eccezione della parte di territorio relativa al ‘Piano Valle della Caffarella, Appia antica e Acquedotti‘.

Scavalca tutto

Le norme del piano sono sovraordinate alla pianificazione urbanistica delle Province e dei Comuni e offrono un riferimento cartografico univoco e completamente informatizzato per l’individuazione e la perimetrazione dei beni paesaggistici.

Per capire perché per approvarlo è stata tenuta aperta una seduta di tre giorni: ciò che è previsto nel Ptpr scavalca i piani regolatori e gli strumenti urbanisti che sono in vigore. Per dirla con il Codice in mano “le sue previsioni sono anche direttamente efficaci e conformative dei diritti di terzi, prevalendo sugli strumenti urbanistici vigenti“.

Tra i numerosi documenti allegati al Piano ci sono le norme tecniche che possono essere considerate la parte centrale del provvedimento. Perché “hanno natura prescrittiva e contengono le disposizioni generali, la disciplina di tutela e di uso dei singoli ambiti di paesaggio“. In pratica? Lì stanno scritti gli usi compatibili e le azioni ammesse.

Contengono, inoltre, anche le modalità di tutela delle aree protette per legge, le modalità di tutela degli immobili e le aree del patrimonio identitario regionale, gli indirizzi volti a realizzare lo sviluppo sostenibile delle aree interessate. 

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