I 5 Stelle sconfessano Barillari: il centrodestra medita sulla sfiducia

I Consiglieri a 5 Stelle votano la legge sui Trasporti con il Pd in Regione Lazio. Barillari vota con il Gruppo. Il centrodestra ne tiene conto e medita sulla mozione di sfiducia

La tranquillità di Nicola Zingaretti prende forma alle ore 13:58 di oggi. Nell’Aula della regione Lazio il presidente del Consiglio Mauro Buschini chiama alla votazione per la nuova legge sul Trasporto. Tutto il centrosinistra vota compatto, anche 8 consiglieri del Movimento 5 Stelle sostengono quel provvedimento che loro stessi hanno contribuito a scrivere. Contrario il centrodestra sparso. Vota a favore anche il grillino integralista Davide Barillari che tutti, erroneamente, danno per astenuto.

A destra dell’emiciclo prendono nota. Ne tengono conto in vista della Mozione di Sfiducia che la Lega è convinta di voler presentare: nel tentativo di buttare giù Nicola Zingaretti, non tanto per spianare la strada a nuove elezioni ma per disarcionare il Segretario Nazionale del Partito Democratico dall’ente nel quale sta Governando e portando risultati.

L’Eretico è solo

Davide Barillari Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

A destra contavano sui voti del Movimento 5 Stelle. Fino ad oggi le truppe guidate in Aula da Roberta Lombardi hanno sempre votato compatte a favore della sfiducia. Patti chiari ed amicizia lunga: una cosa è la collaborazione e cosa diversa e entrare in maggioranza.

Ora però il quadro è cambiato. Il Pd non è più quello di Matteo Renzi: è quello di Nicola Zingaretti che ha in piedi un Governo a Palazzo Chigi insieme al M5S.

Il voto delle 13:58 dice che l’Eretico è rimasto solo. Isolato nel suo personale universo a Cinque Stelle: fermamente convinto che gli eretici siano gli altri. Davide Barillari nei giorni scorsi si è messo alla testa delle truppe che in Italia si sono posizionate contro il verbo di Beppe Grillo. Chiedono un ritorno alle origini: governare da soli senza Pd né Lega. (leggi qui Barillari riunisce i dissidenti M5S a Firenze: un documento verso la scissione).

Inutile spiegargli che in Umbria si rischia di scendere sotto la soglia del 10%. È parlare al vento, dirgli che l’abbraccio con la Lega è stato mortale perché ha snaturato il MoVimento salvinizzandolo e riempiendolo di ideologie che non aveva. La matematica non lo convince che senza il 50% si è minoranza e allora bisogna fare alleanze perché è questa la democrazia.

Ma lo scontro tra il consigliere eretico Davide Barillari ed il resto del Gruppo M5S in Regione Lazio non sconfina nel masochismo politico: 8 Consiglieri M5S a favore della Legge, 1 assente, 1 Barillari che vota a favore con il resto del gruppo. In barba a tutti quelli che giuravano si sarebbe astenuto.

Solo e sconfessato

Che sia un voto da tenenre in conto anche per la Mozione di Sfiducia lo si capisce dalla nota diffusa in tarda mattinata dall’Ufficio Stampa del Gruppo M5S Regione Lazio.

Davide Barillari Roberta Lombardi © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il titolo è allo stesso tempo una scomunica ed un manifesto politico: “L’azione politica non si basa sul numero degli emendamenti ma sul rispetto degli impegni assunti verso i cittadini“.

È il principio in base al quale Roberta Lombardi ha accettato nei mesi scorsi che venisse steso un filo diretto con il Governatore Nicola Zingaretti, nel rispetto delle distanze e dei ruoli. Un filo grazie al quale il M5S ha incassato una serie di provvedimenti che aveva promesso ai suoi elettori. E se quei provvedimenti sono gli stessi che voleva l’universo Pd, poco male.

La sconfessione invece sta nelle prime righe. “Come M5S Lazio, apprendiamo attoniti e amareggiati dalle agenzie, che il consigliere regionale Davide Barillari – autodefinitosi intransigente, alla ricerca di una incomprensibile visibilità personale – ha pensato bene di attaccare il collega Loreto Marcelli accusandolo di aver partecipato a riunioni carbonare relative al provvedimento di giunta “azienda zero”.

Azienda Zero

Loreto Marcelli, consigliere regionale M5S

Azienda zero è il rivoluzionario piano che ha nel cassetto la Regione Lazio. Creare una Super Asl che coordini tutte le altre, centralizzando le decisioni strategiche regionali, gli acquisti per tutti. È il modello che ha funzionato in Veneto e che il lazio vorrebbe introdurre adattandolo alle sue realtà.

Il consigliere regionale Loreto Marcelli era davvero a quell riunione. Davide Barillari lo ha accusato di partecipare ad una sorta di riunione segreta.

In realtà – spiega il Gruppo – la riunione a cui si riferisce Barillari si è svolta nell’Ufficio di Presidenza (che non è la stanza del presidente ma l’insieme dei rappresentanti dei vari Gruppi, si occupa di coordinare i lavori amministrativi) ed ha coinvolto l’assessore competente Alessio D’Amato e lo stesso Davide Barillari. Aveva lo scopo di definire il percorso del provvedimento in commissione, proprio in considerazione dell’alto numero di emendamenti presentati. Emendamenti che, va ricordato, sono stati presentati anche grazie all’ampliamento dei termini di deposito che lo stesso Barillari aveva richiesto alla maggioranza e che questa aveva accordato“. 

Non una riunione segreta, dicono dal Movimento 5 Stelle. Ma alla luce del sole, in un organismo che ha il compito di coordinare i lavori, riconosciuto dallo stesso Barillari. Infatti “La riunione aveva il fine di definire anche un percorso politico della norma su azienda zero, coinvolgendo, com’è successo con altri provvedimenti come il Testo Unico del Commercio, le tre aree politiche in consiglio regionale, al fine di arrivare al miglior provvedimento possibile per i cittadini“. 

La sconfessione

Roberta Lombardi

È qui che si consuma lo strappo. “L’intelligenza, l’azione politica e la sua capacità di tradursi in concretezza, non si basa sul numero degli emendamenti ma sul rispetto degli impegni assunti nei confronti dei cittadini“.

Poi i voti in Aula. Assenti alcuni consiglieri del centrosinistra, sono state le truppe a 5 Stelle a tenere in piedi la seduta con la loro presenza.

Un segnale da tenere in considerazione, in vista della Mozione di Sfiducia. Perché “conta la concretezza” e soprattutto portare a casa ciò che erano gli “impegni assunti nei confronti dei cittadini“.

Ci sarebbe molto da dire

Davide Barillari è ostinato. Poco permeabile alle logiche della politica. Un tempo l’avrebbero definito un ortodosso. Oggi la definizione che gli va a pennello è “duro e puro” o “grillino delle origini”. Non ama i riflettori, pesa le parole: il che lo rende poco mediatico.

In questo caso però fa capire che c’è una parte di storia non raccontata. E che le cose non stanno proprio come ha sostenuto il Comunicato del gruppo.

Sulla riunione ci sarebbe molto da dire. Non è come la raccontano“: asciutto e sintetico, tipico del personaggio. Eretico ed in disparte. Ma capace di votare con il Gruppo: se glielo dice la coscienza da vecchio grillino.