Buschini pronto all’ennesimo cambio di ruolo, ma è questa la strada giusta?

Il Lazio sarà il laboratorio del progetto politico Pd-Cinque Stelle. Ma la presidenza dell’aula è un ruolo strategico per l’attuazione del programma e le differenze con i pentastellati restano enormi. La mossa potrebbe rivelarsi un boomerang.

Presidente della Commissione Bilancio, poi assessore ai Rifiuti e ai Rapporti con il Consiglio Regionale, quindi capogruppo del Pd e padre fondatore di quel Patto d’Aula che ha fatto volare l’anatra zoppa di Nicola Zingaretti. Quindi presidente del Consiglio Regionale, raccogliendo il testimone da un “mostro sacro” come Daniele Leodori. È un politico eclettico, Mauro Buschini: come un grande giocatore duttile che sa ricoprire più ruoli.

Mauro Buschini Foto: © Stefano Strani

Uno meglio dell’altro per esempio. Considerando la fede juventina, tipo Marco Tardelli, capace di marcare Kevin Keegan e poi andare a segnare, capace di fare il mediano, il regista avanzato ma pure quello basso. Di segnare indifferentemente con il destro e con il sinistro.

Se davvero l’accordo tra Pd e Cinque Stelle si concretizzerà, allora è possibile che a Buschini venga chiesto l’ennesimo cambio di ruolo. Magari di diventare il futuro assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, prendendo il posto di Gian Paolo Manzella, nel frattempo diventato sottosegretario.

Il punto però non è questo. In realtà i Democrat devono chiedersi se vale la pena lasciare la presidenza del consiglio regionale a Devid Porrello, del Movimento Cinque Stelle, fedelissimo di Roberta Lombardi. Perché da quella postazione si decide il calendario dell’aula e si ha una sorta di potere di vita o di morte sui disegni di legge. Occorre cioè un patto politico blindato.

Roberta Lombardi © Paola Onofri, Imagoeconomica

Pensiamo a cosa potrebbe succedere sulla vicenda dei rifiuti, sull’individuazione di una discarica a servizio di Roma. Perché nella Capitale, al di là degli accordi, c’è la sindaca Virginia Raggi, che con Zingaretti ha un rapporto non proprio blindato. E’ chiaro ormai che il Lazio sarà il laboratorio, ma le intese si fanno in due. L’irrigidimento dei Cinque Stelle (o la presidenza del consiglio o nulla) non è proprio il massimo della partenza delle trattative politiche.