Regione Lazio, la partita a scacchi della presidenza del consiglio ai Cinque Stelle

L’ipotesi resta in campo indebolita, sia perché i pentastellati sono divisi in almeno tre parti (Lombardi, Corrado, Barillari), sia perché l’atteggiamento della sindaca di Roma Virginia Raggi non aiuta. E Zingaretti e i fedelissimi non intendono certo chiedere un sacrificio a Mauro Buschini (che comunque rientrerebbe in Giunta) senza un quadro forte, chiaro e definito.

In consiglio regionale “resiste” l’indiscrezione. L’ipotesi è l’attribuzione al Movimento Cinque Stelle della Presidenza del Consiglio Regionale oggi occupata da Mauro Buschini. È la richiesta avanzata fin dal primo momento dai grillini, da quando è iniziato il dialogo per un loro ingresso nella maggioranza di Nicola Zingaretti. (leggi qui Rimpasto in Regione: Presidenza al M5S e Buschini super assessore allo Sviluppo).

Devid Porrello © Imagoeconomica, Stefano Carofei

La capogruppo Roberta Lombardi preferisce la presidenza ed un assessorato piuttosto che due posizioni in Giunta: perché l’Aula è più istituzionale. Più di equilibrio e garanzia. E consente di arbitrare ogni incrocio del dibattito. Ci sono meno rischi legati alla gestione delle cose, meno responsabilità pratiche verso i cittadini. Il prescelto potrebbe essere Devid Porrello.

In realtà però questa opzione al momento è puramente di scuola. Intanto perché dopo il clamoroso strappo in Consiglio, le tre posizioni pentastellate sono rimaste tali: Roberta Lombardi da una parte, Valentina Corrado dall’altra, Davide Barillari per conto proprio.

In queste condizioni è impensabile che Nicola Zingaretti, Daniele Leodori e Bruno Astorre possano prendere in considerazione l’idea di chiedere un “sacrificio” a Mauro Buschini, quello cioè di rimettere a disposizione un ruolo istituzionale (la presidenza del consiglio) per spostarsi sul piano operativo dell’incarico ad assessore.

Claudio Durigon © Imagoeconomica

Come se non bastasse c’è la variabile Virginia Raggi. Dopo il molteplice e continuato “soccorso rosso” da parte dell’Amministrazione Zingaretti, la Raggi non ha effettuato alcun passo in avanti per quanto riguarda la gestione dell’emergenza rifiuti nella Capitale. Una situazione che alimenta il vento nelle vele della Lega di Matteo Salvini, che ha due obiettivi: conquistare prima Roma e poi provare l’assalto alla Regione Lazio. Con Claudio Durigon candidato presidente. Infatti è proprio Durigon adesso a ricoprire il ruolo di coordinatore del Carroccio per Roma e provincia. (leggi qui La Lega riparte da Durigon: coordinatore a Roma, in attesa del voto per la Regione).

Ma nel quartier generale di Nicola Zingaretti tutti i fedelissimi (tra i quali naturalmente c’è Mauro Buschini) stanno mettendo in evidenza come il Lazio non sia una Regione qualsiasi, visto che è guidata dal segretario del Pd. Architrave del governo Conte. Insomma, o i Cinque Stelle trovano una posizione unitaria in Consiglio oppure è impensabile procedere sacrificando peraltro i fedelissimi. Oltre poi al discorso dei rapporti con la Raggi. E’ un messaggio a Beppe Grillo in persona.