Regione: fumata bianca per la Giunta, domani l’annuncio

Giunta Regionale, tutto ormai definito. La nuova giunta regionale di Francesco Rocca verrà annunciata domani mattina. È costruita sullo schema 6 - 2 - 2. Niente assessori a Viterbo e Rieti. Due a Frosinone e due a Latina: entrano Tagliaferri e Palazzo. La Lega piazza Ciacciarelli. FdI fa asso pigliatutto con le deleghe

Fumata bianca. La Giunta regionale di Francesco Rocca è pronta. Verrà annunciata sabato mattina. L’accordo è stato limato in giornata dopo avere raggiunto giovedì sera l’intesa di massima sullo schema intorno al quale costruire la formula di governo. Lo hanno definito i tre coordinatori regionali: i senatori Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) e l’onorevole Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia).

Tutto è definito. Oggi si è lavorato a dei ritocchi. Ma tutti gli incastri sono stati collegati.

Lo schema ed i nodi

Antonello Aurigemma (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Lo schema sul quale è stata trovata la convergenza giovedì è il 6 -2 -2 cioè 6 assessorati a Fratelli d’Italia, 2 alla Lega e 2 a Forza Italia. Al Partito di Giorgia Meloni va anche la Presidenza del Consiglio Regionale e la vice presidenza della Regione. Praticamente non ha ceduto d’un solo centimetro, facendo valere fino in fondo il peso di tutti i voti presi il mese scorso: due terzi della maggioranza sono targati Fratelli d’Italia, il Partito ha preso più del doppio dei voti ottenuti da tutti gli altri alleati messi insieme. C’è stato poco da discutere.

Il presidente del Consiglio Regionale del Lazio sarà l’esperto Antonello Aurigemma: è alla sua terza legislatura regionale. Su di lui era scattato il veto di Forza Italia e Lega: ufficialmente perché non si sentono rappresentate; Claudio Durigon e Claudio Fazzone hanno detto che se quella casella deve andare a Fratelli d’Italia allora il nome deve essere gradito a tutti i Partiti della coalizione e scelto insieme. La realtà è che ci sono vecchie ruggini con Aurigemma, già dalla scorsa legislatura regionale quando era Capogruppo di Forza Italia. Ma con questi numeri in Aula, dire no a Fratelli d’Italia significa renderne definitive le scelte.

Niente assessori a Viterbo e Rieti

Daniele Sabatini (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

A sbloccare il confronto sono stati due elementi. Il primo: non verranno dati assessorati a Viterbo ed a Rieti. Verrà riconosciuto in altro modo il loro peso politico. Si è arrivati a questa determinazione tenendo conto del peso espresso in numero di voti assoluti dal sud della Regione: Frosinone e Latina. Saranno loro a prendere i due assessori in più.

A Viterbo verrà riconosciuto il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Aula: non è un titolo onorifico. Andrà a Daniele Sabatini rieletto in Regione Lazio con 12mila e 400 voti. Era già stato eletto dieci anni fa, nel 2018 aveva mancato per poco l’elezione. Non sarà assessore Laura Allegrini nonostante Viterbo abbia espresso per FdI più voti in percentuale che altrove andando sopra la media regionale. Ma il passaggio chiave è proprio questo: anche se la percentuale è alta, il voto numerico non resiste al paragone con quello del Sud Lazio.

A Rieti andrà una presidenza di Commissione di grande peso politico. Niente assessorato: né alla reatina Eleonora Berni né all’esterna Claudia Chiarinelli assessore comunale allo Sviluppo economico di Rieti.

Si a quattro sottosegretari

Regione Lazio

Il secondo punto è il via libera alla riforma dello Statuto che governa la Regione Lazio. Per introdurre una figura presente oggi in Regione Lombardia: quella dei ‘sottosegretari regionali‘. In pratica verranno spacchettate le deleghe degli assessori e quattro verranno affidate ad altrettanti ‘sottosegretari‘. Ma che differenza c’è con gli assessori? Le norme sulla spending review anni fa posero un limite al numero degli assessori: introducendo questa nuova figura si aggira il divieto e si avranno dei ‘mini assessori’ con uffici e dotazioni più limitate. E che siederanno in Giunta come gli altri.

Ci sono in Lombardia quindi – è il principio – si possono fare anche nel Lazio. Ci vorrà una riforma dello Statuto approvata in doppia lettura.

Tutto è praticamente fatto. Al punto che l’annuncio del nuovo esecutivo Rocca poteva essere dato già in serata. Slitta a sabato mattina anche come segno di rispetto per il senatore Bruno Astorre che dell’Aula regionale è stato un indiscusso protagonista. Oggi alle 15 c’è stato il suo funerale.

I nuovi assessori

Fabio Tagliaferri

I nomi sono stati in larga parte definiti dai tre Coordinatori regionali. Lo hanno fatto al loro interno. Ed anche lì è stato un sottile gioco ad incastri.

A Fratelli d’Italia vanno tutte le deleghe di peso. Il Governatore Francesco Rocca terrà la Sanità. Lo farà con il supporto del suo esperto Direttore Generale Andrea Urbani: in Regione Lazio ai tempi di Renata Polverini e poi chiamato al Ministero della Salute dall’allora ministro Beatrice Lorenzin come capo della struttura di Programmazione sanitaria.

All’esperta Roberta Angelilli va la delega allo Sviluppo economico e soprattutto quella di vice di Francesco Rocca, a meno di aggiustamenti che sono ancora possibile nelle prossime ore.

Giancarlo Righini prende due assessorati: Bilancio e Agricoltura.

Altrettanto fa Fabrizio Ghera con Trasporti e soprattutto la strategica delega ai Rifiuti. Non prende i Lavori Pubblici, contrariamente alle indiscrezioni.

Elena Palazzo

I Lavori Pubblici infatti vanno a Massimiliano Maselli che li unisce all’Urbanistica e Casa.

Lo Sport va all’ex vicesindaco di Frosinone Fabio Tagliaferri, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia: è l’uomo che rivoluzionato il Partito nella città di Frosinone compiendo un’operazione di recupero di figure storiche e prestigio della destra frusinate.

Al posto della viterbese Allegrini va la pontina Entra Elena Palazzo (9.089 voti): vice sindaco di Itri, eletta consigliera comunale a soli 21 anni e rieletta per sei mandati consecutivi.

Ciacciarelli ce la fa

Pasquale Ciacciarelli con Matteo Salvini

Centra il bersaglio Pasquale Ciacciarelli: consigliere regionale uscente non è stato rieletto a Frosinone per uno 0,39 di differenza con Latina, nonostante abbia preso oltre 14mila voti. Andrà alla Cultura, assessorato che lo mette in stretta relazione con il suo amico il ministro Pasquale Sangiuliano. Con lui entra in giunta un’eurodeputata: o Cinzia Bonfrisco (al 90%) o Simona Baldassarre (al 10%). Per entrambe nel 2024 terminerà il mandato a Bruxelles. Per loro c’è la delega al Turismo. Con l’uscita dal Parlamento Ue si libera una casella: la prima delle non elette in Europa è Maria Rosaria Rossi, attuale commissario della Lega a Ferentino.

Forza Italia manda in giunta l‘ex sindaco di San Felice Circeo Pino Schiboni che ha preso oltre 7mila preferenza a Latina. Per lui c’è la delega all’Ambiente, depotenziata però della delega ai Rifiuti che è stata rivendicata da FdI.

Il secondo nome in quota azzurra è Maria Spena, indicata direttamente dall’area del vicepremier Antonio Tajani: già deputata e già assessora capitolina alla mobilità, a lei dovrebbe andare la delega a Scuola e Politiche giovanili. È questa casella a tenera ancora aperta la giunta: l’area forzista che fa riferimento a Claudio Lotito punta su un altro nome, quello di Anna Grazia Calabria. Entro sera si definisce ma difficilmente ci saranno cambiamenti.

L’ufficio di presidenza

Sara Battisti

Alla presidenza d’Aula va Antonello Aurigemma affiancato da due vicepresidenti: uno in quota alla maggioranza (il leghista Pino Cangemi) ed uno all’opposizione (non il presidente vicario uscente Daniele Leodori che andrà a fare il Capogruppo in Aula; forse l’ex presidente di Commissione Sara Battisti alla quale però potrebbe andare una delle Commissioni di garanzia).

I tre Segretari d’Aula verranno divisi tra maggioranza (2) e opposizione (1). I nomi sono quelli di Laura Corrotti e Fabio Capolei per la maggioranza e la renziana Marietta Tidei, mentre Luciano Nobili sarà il capogruppo del Terzo Polo. Ed a proposito di capigruppo, oltre al viterbese Sabatini per FdI c’è la conferma leghista di Angelo Tripodi (Latina) e la scelta di Giorgio Simeoni (già vicepresidente della Giunta ai tempi di Francesco Storace) per il Gruppo di Forza Italia.