Sanità, tutti i numeri dell’uscita dal tunnel. Botta e risposta Pd – M5S

I numeri dell'uscita dal Commissariamento per la Sanità del Lazio. Le reazioni di Unindustria e Federlazio. Botta e risposta tra maggioranza ed opposizione.

«Cure migliorate, conti in ordine»: sono i motivi, sottolinea la Regione Lazio, che hanno portato il Consiglio dei ministri questa mattina a decidere l’uscita dal commissariamento sanitario. (Leqqi qui Il miracolo di Zingaretti: Lazio fuori dal tunnel dei debiti in Sanità)

 

LE PRESTAZIONI

I dati, forniti stamattina a Palazzo Chigi dalla Regione, mostrano per esempio un Innalzamento delle performance per una serie di prestazioni-campione.

L’operazione alla colecisti fatta in laparoscopica con degenza sotto i 3 giorni nel 2013 era al 60,6 per cento, nel 2016 al 76,05 per cento (+16 per cento).

L’infarto al miocardico acuto trattato entro 90 minuti nel 2013 era a quota 36,8, nel 2016 46,84 (+10 per cento).

In discesa, ed è un fattore positivo, i parti cesarei: nel 2013 erano il 30,78 per cento, ma 26,77 nel 2016 (-4 per cento).

L’intervento di frattura al collo del femore entro 2 giorni nel 2013 era al 40,45 per cento, nel 2016 al 53,05 per cento (+13).

In generale Livelli Essenziali di Assistenza, sono passati da quota 152 nel 2013 a 168 nel 2014 e a 176 nel 2015, a fronte di una soglia minima di adempienza di 160.

 

I CONTI

Nel febbraio 2007 il disavanzo ammontava a 2 miliardi di euro, un terzo del disavanzo sanitario nazionale. Si è passati da 670 milioni di euro del 2013 a una stima di 58 nel 2017 e di +18 milioni nel 2018.

Cresciuto anche il margine operativo, cioè la gestione senza oneri finanziari come mutui e interessi: da -429 del 2013 a +169 del 2016.

Tra il 2013 e il 2016 il totale dei costi interni di gestione è stato ridotto di 82 milioni di euro nonostante l’incremento tra il 2015 e il 2017 di 200 milioni di euro per i farmaci innovativi.

I costi esterni di gestione invece sono stati ridotti di 55 milioni di euro tra il 2013 e il 2016.

Sono stati inoltre ridotti i debiti e i tempi di pagamento: verso i fornitori del Ssr sono stati pagati oltre 3 miliardi di vecchi debiti, abbattendo nel contempo i tempi di pagamento delle fatture passive: da 264 giorni nel 2013 a 60 giorni nel 2017.

 

IL PERSONALE

Riguardo al personale, poi, sottolinea la Regione, il risanamento ha portato allo sblocco delle assunzioni: nel 2012-2013 sono state 68 contro le 3500 del 2016-18, tra cui la stabilizzazione di 1400 precari più 55 nuovi primari.

Dal 1 gennaio 2017 inoltre è stato abolito l’extraticket sanitario, con un risparmio per i cittadini di 20 milioni di euro.

Scende per l’anno fiscale 2017 l’aliquota Irpef: -0,6 per cento per i redditi tra 15 mila e 28 mila euro, -0,4% tra i 28 mila e i 55 mila e -0,1% tra 55 mila e i 75 mila euro; confermata l’esenzione per i redditi sotto i 35 mila euro. Ripartiti infine gli investimenti: sono 723 i milioni di euro per “cambiare il volto alle strutture sanitarie del Lazio”, di cui 264 di risorse ex&lrmarticolo 20, 176 per il Policlinico Umberto I, 109 di quota aggiuntiva “per il buon andamento dei conti” e 173 milioni assegnati dal governo ex legge 232/2016.

 

GLI INDUSTRIALI: ORA TAGLI ALL’IRAP

«Il raggiungimento di questo ottimo risultato è stato il frutto di  mille sacrifici, primo tra tutti quello del sistema imprenditoriale  che in questi anni ha contribuito in maniera significativa a questo  obiettivo»: lo ha detto Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria.

Nel Lazio – ha ricordato Tortoriello – «paghiamo un’aliquota Irap tra le più alte d’Italia: 4,82% rispetto al 3,90% della Lombardia (+24%).  Come succede ormai da anni, anche nel 2017 la maggiorazione  dell’aliquota Irap è costata alle imprese del Lazio 500,1 milioni di  euro in più rispetto a quanto dovuto per l’aliquota ordinaria».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente degli industriali aderenti a Federlazio Alessandro Casinelli. «L’uscita dalCommissariamento è una buona notizia per il bilancio della Regione, che ora avrà più risorse da impiegare per programmare meglio la politica sanitaria e per potenziare i servizi. Lo è per i cittadini, che potranno godere di questo potenziamento in termini di migliore assistenza sanitaria. Lo è infine per le imprese private della Sanità e per tutto l’indotto, che ora potranno, grazie alle maggiori risorse a disposizione della Regione, programmare insieme con l’ente pubblico una politica di investimenti che avrà effetti sulla qualità dei servizi e sulla occupazione».

 

BOTTA E RISPOSTA PD – M5S

L’onorevole Roberta Lombardi, candidata del Movimento 5 Stelle alla guida della Regione Lazio grida allo scandalo.

Scrive su Facebook: «Quanto avvenuto oggi è scandaloso, un  insulto a tutti i cittadini laziali che per prenotare un esame medico  a un ospedale pubblico devono aspettare mesi e mesi. Guarda il caso,  proprio in vista delle elezioni della Regione Lazio, il governo del Pd e di gente come la Lorenzin (centrodestra) annuncia che il Lazio  uscirà dal commissariamento. Quando? Il 31 dicembre 2018, cioè tra un  anno! Ma ci rendiamo conto? Annunciano oggi una tale misura che dovrà  entrare in vigore tra un anno? Ma vi pare logico? Possibile? Ad  arrivarci al 31 dicembre 2018…» 

Sostiene che sia tutto un imbroglio. «È una grande recita – rimarca Roberta Lombardidove  tutti si improvvisano comparse o pessimi attori alle spalle dei  cittadini laziali. E se proprio devo dare un giudizio, come attore,  tra i due Zingaretti, preferisco senz’altro il fratello Luca».

 

Le risponde da Montecitorio il suo collega del Pd Marco Miccoli, dandole della ‘rosicona’.

«La candidata del partito 5 Stelle,  Roberta Lombardi rosica per l’uscita, dopo dieci anni, dal  commissariamento della sanità del Lazio. Invece di essere felice  perché dopo tanti problemi ora i conti sono in ordine e i servizi sono migliorati, la Lombardi strumentalizza biecamente per un mero calcolo  elettoralistico. Le diamo un consiglio: non rosichi per i successi di  Zingaretti ma pensi piuttosto agli insuccessi della Raggi, sua  compagna di partito».

 

 

MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

«La decisione adottata dal Consiglio dei Ministri segna una  giornata storica per la nostra Regione e riconosce i meriti del grande lavoro svolto dall’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti» dice Daniele Leodori, presidente del Consiglio Regionale del Lazio.

Massimiliano Valeriani, capogruppo  regionale del Lazio del Pd pone l’accento sul fatto che «Con la fine di questo commissariamento decennale raggiungiamo un  traguardo straordinario: termina il blocco del turnover e si apre una  stagione di investimenti e nuove assunzioni per medici e infermieri».

L’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini invece evidenzia che la fine del commissariamento «È il più grande obiettivo che potevamo raggiungere, e lo si è fatto  grazie allo straordinario lavoro dell’amministrazione Zingaretti. Nel  2016 erano state assunte 68 persone, lo sblocco consentirà di arrivare ad un pacchetto che nel biennio porterà a 3500 assunzioni. Ora si apre la stagione per ancora maggiori investimenti e per eliminare  definitivamente tutte le criticità della sanit໑.

La Sanità è stata oggetto di scontro politico per cinque anni. «‘Ogni giorno abbiamo sentito bugie e  attacchi di ogni genere sul sistema Lazio che con il presidente  Zingaretti abbiamo portato avanti negli ultimi 5 anni. Ora però le  critiche e le falsità le lasciamo ai mestieranti e ai mistificatori:  noi con i fatti abbiamo raggiunto il traguardo più lontano e  difficile» ha detto Michele Baldi, capogruppo della  Lista civica Nicola Zingaretti al consiglio regionale del Lazio.

 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright