Renzi non molla, Zingaretti nemmeno. Prescrizione: Conte rischia grosso

Il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci lancia un segnale forte all’indirizzo dei Cinque Stelle e del ministro Alfonso Bonafede. Il leader di Italia Viva ribadisce che non ci sono spazi per una mediazione diversa dal ritiro della riforma. E se il Governo cade sarà proprio il ruolo di Conte il primo ad essere messo in discussione.

Il premier Giuseppe Conte è molto preoccupato non soltanto per la tenuta del governo, ma anche perché ha capito che sulla riforma della prescrizione la prima testa politica che potrebbe saltare è la sua. Non sa come mediare Conte, perché stavolta Nicola Zingaretti gli ha detto che il Pd si aspetta passi indietro da parte dei Cinque Stelle.

Ma sulla prescrizione il Movimento non intende effettuare neppure un passo indietro e ai “duri e puri” la posizione intransigente del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede piace. Ma il Pd non arretra.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Il capogruppo al Senato Andrea Marcucci ha detto: “Bisogna che il ministro Bonafede prenda atto che nel Paese c’è un fronte molto ampio che nutre una grandissima preoccupazione rispetto alla riforma della prescrizione fatta da lui e dalla Lega. Quindi inviterei il ministro Bonafede a fare una proposta che sani questa vicenda e permetta un quadro normativo di maggiore garanzia per tutti perché quella riforma è sbagliata”.

Secondo Marcucci, che ha affidato il suo pensiero al Corriere della Sera, il fronte di opposizione alla riforma targata Bonafede è ampio. Perché “ci sono gli avvocati, le camere penali, i procuratori generali, c’è la politica e il Pd che hanno detto tutti insieme ormai da tempo che su questo il Guardasigilli deve prendere provvedimenti”.

E che è “anche nell’interesse del governo e di questa maggioranza prendere un’iniziativa che metta un punto  e ci permetta di confrontarci con maggiore serenità”. Ha aggiunto Marcucci: “La sua attuale riforma metterà in crisi un sistema di diritti e di garanzie e metterà anche in crisi il sistema giudiziario come hanno evidenziato i procuratori generali, perciò deve porvi rimedio e deve agire in tempi rapidi”.

Matteo Renzi © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

Mentre il leader di Italia Viva Matteo Renzi, alla trasmissione L’Aria che Tira su La 7, ha spiegato: “Chi è che ricatta? La legge che noi proponiamo trova la condivisione degli avvocati, dei magistrati e dei commentatori. Contro è rimasto solo Bonafede. I parlamentari del M5S  non hanno la maggioranza in Parlamento, sto dicendo in amicizia a Bonafede e a tutti gli altri che non hanno i numeri”.

Eppure non sarà semplice trovare una mediazione. Sulla prescrizione il Pd di Nicola Zingaretti non può cedere e nemmeno lasciare troppo spazio a Italia Viva di Matteo Renzi. Giuseppe Conte non ha scelta: deve mediare e raggiungere un risultato. Altrimenti il Governo rischia grosso.